Stati Uniti, tassi sui mutui in crescita per la seconda settimana consecutiva

I tassi di interesse applicati in media ai mutui erogati dagli istituti di credito statunitensi sono cresciuti per la seconda settimana consecutiva, rimanendo pertanto su un livello prossimo ai massimi degli ultimi tre mesi, e con conseguente incremento dell’onerosità per gli acquirenti di una proprietà immobiliare.

Il tasso medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni, infatti, è cresciuto a quota 4,40 punti percentuali nella settimana conclusa il 24 novembre 2010, l’ultimo periodo al quale è possibile ricondurre una rilevazione “autorevole”, compiuta nella fattispecie dalla Freddie Mac, la società specializzata nell’erogazione di un mutuo.

Il tasso applicato sui mutui a trent’anni è, come detto, prossimo al livello record da metà agosto. In crescita anche i tassi di interesse sui mutui con scadenze inferiori: quelli con durata pari a 15 anni sono cresciuti, pur lievemente, dai 3,76 punti percentuali della scorsa settimana agli attuali 3,77 punti percentuali.

Stati Uniti, prezzi in calo del 3,2% nel terzo trimestre

La Federal Housing Finance Agency ha sostenuto, in un report pubblicato pochi giorni fa, che il livello dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti è calato di 3,2 punti percentuali nel corso del terzo trimestre, come principale effetto del calo della domanda provocato dalla scomparsa dei benefici fiscali.

Tra le macro-aree maggiormente penalizzate dall’andamento negativo dei prezzi vi è la regione di Atlanta, che guida la classifica delle 25 regioni metropolitane monitorate dall’Agenzia, con una flessione dei valori commerciali pari a 10 punti percentuali su base annua.

Di contro, l’area che si sta contraddistinguendo per un incremento piuttosto deciso dei prezzi è quella di San Diego, dove l’aumento medio dei valori commerciali è pari a 4,6 punti percentuali.

Stati Uniti, vendite di nuove case in calo ad ottobre

Le vendite di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo degli Stati Uniti hanno subito un sorprendente e inatteso calo durante il mese di ottobre, dimostrando – così sostengono i principali analisti locali – che il basso livello dei tassi di interesse è incapace di sostenere un discreto andamento del settore.

Il Dipartimento del Commercio di Washington ha infatti affermato che gli acquisti di nuove case sarebbero calati di 8,1 punti percentuali durante il mese di ottobre, per un volume annualizzato pari a 283 mila unità, e pertanto inferiore ai 312 mila unità frutto della media delle principali società di osservazione.

Il livello è comunque superiore al minimo storico realizzato nel corso del mese di agosto, quando il volume annualizzato di nuove proprietà immobiliari oggetto di compravendita negli Stati Uniti scese a quota 275 mila unità, il quantitativo stimato minimo da quando il Dipartimento ha avviato il monitoraggio, nel 1963.

Cina, nuove regole restrittive sul mercato immobiliare

Visto e considerato che non è riuscito, con le proprie manovre originarie, a frenare l’incredibile ritmo di crescita dei prezzi delle case, il governo cinese ha ritenuto opportuno intervenire nuovamente all’interno del mercato immobiliare del Paese asiatico, introducendo altre azioni “correttive” dello scenario in formazione.

L’obiettivo delle ultime iniziative è principalmente quello di arginare il flusso di denaro proveniente dall’estero, evitando che gli investimenti stranieri possano alimentare la già accesa speculazione del settore immobiliare, spinta da impieghi finalizzati all’acquisto di ampi blocchi di appartamenti.

Con le prerogative di cui sopra, il Ministero dell’Alloggio e dello Sviluppo Rurale Urbano e l’Ufficio Statale Cambi hanno deciso di approntare un pacchetto di nuove regole che impediranno, di fatto, il continuo allargamento della platea di acquirenti stranieri di proprietà abitative cinesi.

Italia, prosegue la lenta ripresa del settore immobiliare

E’ proseguita, anche nel corso del secondo trimestre, la ripresa del settore immobiliare italiano. A confortare tale impressione non sono solamente le principali analisi compiute da società di osservazione e di consulenza privata, ma, ora, anche l’Istituto Nazionale di Statistica, secondo cui le compravendite nel secondo quarto dell’anno avrebbero conseguito un nuovo incremento.

Più in particolare, le transazioni immobiliari del secondo trimestre sarebbero state pari a 227.140 unità, con un aumento di 2,2 punti percentuali tendenziali, dando così prosecuzione al buon incremento già osservato dallo stesso Istituto di Statistica durante il primo trimestre del 2010.

Ad ogni modo, la ripresa conseguita nel secondo trimestre non è stata sufficiente per recuperare il gap negativo che separa il mercato immobiliare dai volumi ottenuti nel corso del periodo ante-crisi (e, d’altronde, era anche piuttosto difficile che la performance del secondo trimestre potesse riuscire in tale impresa).

Scozia, stabilizzazione del mercato immobiliare

Secondo ciò che sostiene la Scottish House Price Monitor, il mercato immobiliare residenziale della Scozia si starebbe stabilizzando in questo periodo post-recessione, che segue, pertanto, uno scenario di deciso calo dei prezzi medi delle case avvenuto nel corso dell’ultimo trimestre.

Su base annua, infatti, i valori commerciali medi delle proprietà ad uso abitativo della Scozia sarebbero cresciuti di 4,6 punti percentuali, con un valore medio di una casa nel Paese europeo pari a 165.284 sterline, come confermato dal report pubblicato ad opera della Lloyds TSB Scotland.

In particolare, nel trimestre terminato ad ottobre 2010, la variazione dei prezzi trimestrali per una casa in Scozia sarebbe cresciuto di 3,7 punti percentuali, confortando le stime di quegli osservatori che avevano scommesso su un rimbalzo nell’andamento dei vlaori commerciali.

Svezia, prezzi case in crescita del 5%

Secondo quanto dichiarato dall’Istituto Nazionale di Statistica della Svezia, i prezzi delle proprietà immobiliari della nazione scandinava sono cresciuti ancora durante il periodo agosto – ottobre 2010, per il diciottesimo trimestre consecutivo di incremento periodale.

La crescita media dei prezzi delle case è stata pari a 5 punti percentuali, un aumento che segue l’incremento dei 6 punti percentuali conseguiti nel trimestre terminato a settembre; su base trimestrale, l’incremento dei prezzi è stato molto lieve, vicino alla stabilità.

Nel corso del mese precedente, la Riksbank ha alzato il tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto, portandoli di fatto a un punto percentuale, per il terzo incremento consecutivo dal mese di luglio.

Regno Unito, i prezzi delle case caleranno durante il 2011 – JLL

Jones Lang LaSalle Inc. sostiene che nel corso del prossimo anno i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito subiranno un calo pari a un punto percentuale, come principale conseguenza del taglio alla spesa pubblica intrapreso dal governo.

Ad ogni modo, differente sarà l’andamento del mercato immobiliare londinese: nella capitale i prezzi delle case continueranno a crescere – di due punti percentuali per il 2011 – a causa degli investimenti provenienti dall’estero, e sostenuti dal costante appeal esercitato dalla metropoli britannica.

Altrove la situazione sarà meno positiva, e penalizzata dagli effetti che la riduzione degli investimenti governativi potrebbe produrre sul mercato del lavoro (con alcune stime che parlano addirittura di un pericolo di diminuzione di 500 mila posti entro il 2015).

Stati Uniti, freno oltre le stime dell’attività dei cantieri

Stando ai dati diffusi dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, le attività dei cantieri americani avrebbero subito un rallentamento superiore a quello previsto dalle stime dei principali osservatori indipendenti che hanno avuto modo di esprimersi negli scorsi giorni.

Per quanto concerne i volumi annualizzati, le case in costruzione sarebbero pari a 519 mila, che rappresenta il livello più basso dal mese di aprile del 2009, in calo di 12 punti percentuali rispetto al mese di settembre, e meno delle stime che hanno anticipato, qualche giorno fa, la pubblicazione dal dato ufficiale.

Il dato che ha penalizzato maggiormente l’andamento della variabile è stato quello delle unità multifamiliari, storicamente l’elemento più volatile, che si è contratto del 44%; più contenuto il calo delle costruzioni unifamiliari, calato di 1,1 punti percentuali rispetto al periodo di confronto precedente.

Regno Unito, previsioni positive per l’immobiliare commerciale

Andamento deludente, ma prospettive future molto incoraggianti, per il mercato immobiliare commerciale del Regno Unito. Questo, in sintesi, è il commento che la Royal Institution of Chartered Surveyors ha elaborato nel suo Commercial Market Survey per il mercato d’oltre manica.

Secondo la ricerca compiuta, la domanda di acquisto degli uffici sarebbe il comparto maggiormente sofferente all’interno dell’immobiliare commerciale britannico, con una flessione del 14% che ha tuttavia seguito un boom di 19 punti percentuali riscontrato ad inizio anno.

Cresce inoltre la disponibilità di spazi commerciali, che nel corso degli ultimi tre mesi hanno dato via a un trend di crescita pressoché costante che dovrebbe proseguire anche durante gli ultimi due mesi del 2010.

Regno Unito, concessioni mutui in calo – ottobre 2010

Durante il mese di ottobre i finanziamenti immobiliari concessi nel Regno Unito sono calati, e principalmente nel segmento relativo ai mutui per acquisto di una casa, che hanno subito una contrazione pari a 2 punti percentuali.

Il numero dei finanziamenti concessi dagli istituti di credito locali per acquisto di una proprietà immobiliare ad uso abitativo hanno così toccato il livello minimo storico dal maggio del 2009, in calo di 18 punti percentuali rispetto all’ottobre 2009.

Per quanto riguarda il numero di finanziamenti per fasce di valore, una ricerca condotta da Chartered Surveyors sostiene che per acquistare case tra 126 mila sterline e 250 mila sterline (la maggior parte delle case britanniche hanno questo prezzo) sarebbero stati richiesti e concessi mutui per mezzo punto percentuale in meno rispetto allo scorso mese.

Stati Uniti, crescita delle erogazioni dei mutui a inizio novembre

La Mortgage Bankers Association ha affermato che il numero delle concessioni di finanziamenti immobiliari durante la prima settimana di novembre sarebbe cresciuta per la terza settimana consecutiva, spinta al rialzo da un buono sviluppo dei mutui per acquisto di una casa.

Stando ai dati MBA, infatti, il volume dei finanziamenti è cresciuto di 5,8 punti percentuali, con un incremento dei mutui per rifinanziamento di vecchi debiti pari a 6 punti percentuali, e una crescita dei mutui per acquisto casa pari a 5,5 punti percentuali.

I rifinanziamenti, come noto, continuano a crescere grazie agli allettanti tassi di interesse proposti dalle banche, che permangono su livelli di convenienza record, in attesa che i tassi di riferimento riprendano a crescere.

Cina, rallentamento nella crescita dei prezzi delle case

Finalmente, i prezzi delle case della Cina iniziano a rallentare il loro incredibile trend di crescita. Il merito sembra essere attribuibile alle ultime iniziative del governo, che ha incrementato i tassi di interesse sui finanziamenti, inasprendo nel contempo altri elementi, al fine di diminuire i rischi di speculazione nel real estate.

Il risultato è stato che i prezzi delle principali 70 città cinesi sarebbero cresciuti di 8,6 punti percentuali ad ottobre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, come confermano i dati ufficiali forniti dal Servizio Centrale di Statistica.

Il rallentamento è lieve, rispetto al + 9,1% del mese di settembre, ma è pur sempre un significativo passo indietro nel trend di sviluppo che, per certi tratti dell’anno, sembrava inarrestabile fino ad almeno dicembre.

Hong Kong, altro balzo delle transazioni immobiliari di lusso

La ricerca condotta dalla Inland Revenue Department sostiene che ad Hong Kong, dal mese di aprile a quello di ottobre il numero delle transazioni immobiliari dal prezzo unitario superiore a 2,6 milioni di dollari avrebbe compiuto un poderoso balzo, sviluppandosi al ritmo di 86 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il numero delle transazioni rientranti in questa fascia è stato infatti pari a 3.223 unità: un incredibile volume di negoziazioni che ha permesso alle autorità locali di poter ottenere oltre 700 milioni di dollari di ricavi derivanti dalle imposizioni fiscali sulle compravendite.

Il dato di cui sopra conferma inoltre come l’andamento delle negoziazioni non abbia pressoché risentito delle iniziative compiute dal governo di Hong Kong, che ha cercato di frenare gli atteggiamenti speculativi nell’area inasprendo alcuni elementi relativi alle concessioni dei mutui e non solo.