Polonia, segni di stabilità nel mercato immobiliare locale

Secondo quanto affermato dall’Ober-Haus Real Estate Advisors, il mercato immobiliare residenziale polacco starebbe delineando evidenti segnali di stabilizzazione, con modesti incrementi dei valori commerciali abitativi in alcune aree della nazione, alternate ad altre zone in cui i valori commerciali starebbero riscontrando delle contrazioni, pur lievi.

Ad esempio, per quanto riguarda la sola Varsavia, lo studio condotto dall’Ober-Haus REA segnala un incremento dei prezzi delle case pari a un punto percentuale su base annua, con un valore medio pari a 1.593 per metro quadro. Simile il trend conseguito nell’area urbana di Gdansk.

Sicuramente peggiore è invece l’andamento conseguito a Lodz, città nella quale i valori commerciali medi al metro quadro sono calati di 1,4 punti percentuali su base annua a 1.140 euro al metro quadro; più leggero il calo a Cracovia  (- 0,3% su base annua) e Katowice (- 0,3%).

Stati Uniti, previsioni sull’andamento delle vendite – RT

RealtyTrac ha pubblicato alcune interessanti considerazioni sul possibile incremento delle compravendite immobiliari negli Stati Uniti d’America, forte anche dei dati relativi al buon andamento dei preliminari di vendita, in forte incremento nello scorso mese di ottobre.

Per RealtyTrac gli ultimi due mesi dell’anno potrebbero mostrare dei dati sorprendentemente positivi. Alla base di tutto ciò vi sarebbe la convenienza congiunta relativa al basso livello dei tassi di interesse sui mutui, e al basso livello dei prezzi delle case nel mercato immobiliare.

Rispetto a tre anni fa, ricorda il portale, i prezzi delle case sono in media più convenienti di circa 40 mila dollari, margine che nel corso del prossimo decennio dovrebbe essere riassorbito dalla ripresa delle transazioni e dei valori commerciali del mercato.

Cina, andamento dei prezzi a Pechino e dintorni

Come ampiamente visto nel corso di questi mesi sulle pagine di IoComproCasa, l’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel più grande Paese asiatico ha spesso destato preoccupazione tra gli operatori del settore e tra le stanze del governo.

Per lunghe parti dell’anno i prezzi sono infatti sembrati incontrollabili, tendenti a rialzi incredibili, difficilmente rallentabili anche con manovre che sembravano atte a poter contrarre anche il trend più deciso di apprezzamento dei valori commerciali delle proprietà abitative.

Poi, qualche giorno fa, il governo ha riportato i primi successi nella lotta all’incremento sfrenato dei prezzi delle case, con l’Istituto di Statistica che ha segnalato il rallentamento nella crescita dei valori commerciali abitativi, ora sempre più lontani dalla doppia cifra su base annua.

Stati Uniti, preliminari di vendita in forte crescita ad ottobre

La National Association of Realtors ha recentemente pubblicato i dati relativi all’andamento dei preliminari di vendita per il mese di ottobre, segnalando una forte crescita dei valori rispetto a quanto la stessa associazione ebbe modo di rilevare nel corso del mese precedente.

La NAR rileva infatti che nel mese di ottobre sarebbero stati siglati preliminari di vendita in quantitativo superiore del 10,4% rispetto al mese di settembre, con buone prospettive anche per quanto concerne gli ultimi due mesi che andranno a chiudere l’attuale anno.

Il dato ha certamente creato molta soddisfazione tra gli operatori di settore che – visto e considerato che i preliminari di vendita sono quasi sempre un’anticamera della formalizzazione delle compravendite – si attendono ora un incremento piuttosto sostanzioso delle vendite finali delle case americane.

Regno Unito, novembre positivo per i prezzi – Acadametrics

Stando a un recente monitoraggio condotto da Acadametrics in collaborazione con la LSL Property Services, i prezzi delle case nell’intero Regno Unito avrebbero compiuto un corposo balzo in avanti nel corso dell’undicesimo mese dell’anno, con una performance che ha parzialmente sorpreso gli analisti locali.

Per Acadametrics, infatti, l’incremento dei prezzi delle case in Inghilterra e in Galles è stato pari allo 0,2% rispetto al mese precedente, che già a sua volta aveva prolungato una striscia positiva che perdura da ben sette mesi ad oggi.

Il costo medio di un appartamento nell’area ora oggetto di considerazione è cresciuto intorno a quota 354 mila dollari, con un valore che è pertanto superiore di quasi 6 punti percentuali rispetto allo scorso anno, e vicino alla parentesi positiva dell’estate del 2008, sebbene lontani dai picchi di quella del 2006.

Cina, prezzi case in rallentamento a novembre 2010

In Cina i prezzi delle case continuano a crescere, ma lo fanno con un ritmo che è inferiore a quanto atteso e, soprattutto, ai minimi da un anno a questa parte, segnale che le azioni intraprese dal governo stanno finalmente iniziando a dare i loro primi e importanti frutti.

Il governo centrale di Pechino è infatti seriamente preoccupato che all’interno del mercato immobiliare del Paese possano formarsi delle bolle specifiche o generali di settore, alimentate dall’atteggiamento speculativo degli operatori internazionali prima, e nazionali poi.

Per tale motivo furono intraprese alcune accese iniziative volte a contrarre la crescita dei prezzi e limitare, specialmente in alcune aree della nazione, le compravendite di seconde e di terze case, allettate dal forte incremento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, e non solo.

Stati Uniti, stime del calo dei valori commerciali abitativi

Il portale immobiliare Zillow ha pubblicato una stima piuttosto accurata sul valore dell’intero mercato immobiliare degli Stati Uniti d’America per ciò che concerne il solo segmento abitativo, riscontrando l’evidenza di dati ancor più negativi di quelli che caratterizzarono il 2009.

Secondo il sito web, infatti, nel corso del 2010 il deprezzamento dei valori commerciali delle proprietà abitative sarà pari a 1,7 trilioni di dollari, oltre la soglia di 1,05 trilioni di dollari caratterizzanti il 2009, e superiore alle attese dell’inizio dell’anno.

A causa del deprezzamento riscontrato nell’attuale esercizio, il calo del valore complessivo del mercato immobiliare degli Stati Uniti d’America ha toccato quota 9 trilioni di dollari, con data di partenza della flessione “ufficialmente” posta nel mese di giugno del 2006.

Stati Uniti, tassi sui mutui a 30 anni al 4,61%

Freddie Mac ha appena pubblicato gli ultimi dati relativi all’andamento dei tassi applicati sui mutui a tasso fisso con scadenza 30 anni, sostenendo che il valore medio si aggirerebbe intorno al 4,61%, con un valore – in altri termini – mai toccato negli ultimi cinque mesi.

Il dato di inizio dicembre sarebbe inoltre significativamente superiore a quanto riscontrato nell’ultima parte del mese di novembre, quando il dato dei tassi di interesse sui mutui a 30 anni era inferiore al 4,50%. Discorso similare per i tassi sui mutui a 15 anni, al 3,96% contro il precedente 3,81%.

I tassi di interesse sui mutui sembrano quindi aver intrapreso un trend al rialzo dai tratti ancora parzialmente imprevedibile, con la conseguenza di spingere un numero crescente di persone a richiedere i finanziamenti per acquisto casa prima che le condizioni di onerosità crescano ancora.

Parigi, crescita dei prezzi delle case in doppia cifra

Non siamo ancora sui livelli della Cina, ma la crescita dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di Parigi può ben essere considerata come uno degli esempi di boom del settore maggiormente significativi in tutta l’area del vecchio Continente.

Nella capitale francese, infatti, i prezzi degli immobili ad uso abitativo stanno crescendo con dei ritmi impressionanti, che iniziano addirittura a preoccupare alcuni operatori per le modalità troppo rapide di acquisizione.

Nella metropoli, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari starebbero crescendo con dei ritmi vicini al 12% – 13%, un elemento che sta conducendo lo scenario immobiliare della capitale vicino ai livelli conseguiti prima della recente crisi dell’intero comparto abitativo.

Regno Unito, prezzi ai minimi da nove mesi (Nationwide)

Secondo quanto affermato dalla Nationwide Building Society, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sarebbero calati ai minimi da nove mesi a questa parte, a causa di una crescita dell’offerta di settore, indotta dalla volontà di vendere case da parte di un volume di persone superiore alle attese.

Il costo medio di un’abitazione è così calato di 0,3 punti percentuali rispetto al mese di ottobre, per un valore assoluto vicino alle 163.400 sterline, per il livello che, come sopra anticipato, rappresenta la soglia minima da febbraio a questa parte.

Su base annua, invece, i prezzi si mantengono ancora in variazione positiva: tuttavia la differenza rispetto allo stesso mese dello scorso anno è solamente di 0,4 punti percentuali in favore del novembre 2010, che rende il penultimo mese dell’anno il periodo con il ritmo di incremento più lieve dal settembre 2009.

Stati Uniti, erogazioni mutui in calo la scorsa settimana

Il numero delle erogazioni di finanziamenti immobiliari effettuati dagli istituti di credito degli Stati Uniti d’America nel corso dell’ultima settimana ha subito una flessione molto significativa, trascinata al ribasso soprattutto dal crollo dei rifinanziamenti.

Secondo i dati della Mortgage Bankers’ Association, infatti, le erogazioni avrebbero subito una diminuzione di ben 16,5 punti percentuali nell’ultima settimana di novembre, con una proporzione dei rifinanziamenti (cioè dei mutui in sostituzione di precedenti finanziamenti) in calo di 21,6 punti percentuali, e acquisti in crescita di 1,1 punti percentuali.

Alla base del crollo dei rifinanziamenti vi è ovviamente l’inasprimento dell’onerosità delle operazioni di mutuo immobiliare: i tassi di interesse fissi a 30 anni sono infatti cresciuti su livelli record da agosto 2010 ad oggi, e il peggio in materia potrebbe non essere ancora arrivato.

Regno Unito, Countrywide non ha fiducia sull’immobiliare datato 2011

Secondo quanto sostenuto da uno dei più importanti broker dell’intero Regno Unito, Countrywide Plc, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dell’area potrebbero diminuire di 5 punti percentuali durante il prossimo anno, a causa di un andamento sfavorevole del mercato occupazionale, e di un incremento ulteriore dell’imposizione fiscale.

Per Countrywide, in altri termini, il 2011 sarà un altro anno molto difficile per l’immobiliare del Regno Unito, con un andamento che potrebbe migliorare solamente nell’ultima parte del prossimo esercizio.

In particolare, a causa dei tagli delle risorse umane effettuati dallo Stato, i prezzi delle case dovrebbero subire delle contrazioni particolarmente significative in quelle città in cui la proporzione di impiegati statali sul totale è particolarmente elevata.

Londra mantiene la sua attrattività sugli investitori stranieri

Nonostante l’evidente cattivo momento attraversato dal mercato immobiliare del Regno Unito, Londra riesce a conservare un discreto grado di attrattività che dovrebbe senza alcun dubbio generare un trend complessivo migliore del resto dell’area.

A Londra, infatti, convinti che la prossima primavera costituirà il momento del grande rimbalzo del mercato immobiliare locale, numerosi investitori stranieri stanno acquistando delle proprietà ad uso abitativo (ma non solo), per intenti speculativi e di diversificazione degli impieghi.

Oltre al futuro andamento dei valori commerciali delle case della zona, gli atteggiamenti degli investitori sembrano farsi più aggressivi anche in virtù delle indiscrezioni sul trend dei tassi di interesse di riferimento sulle operazioni di finanziamento, previsti anch’essi in rialzo nel corso dei prossimi mesi.

Regno Unito, stime in peggioramento per il settore delle costruzioni

L’impatto del taglio della spesa pubblica da parte del governo britannico, e la continua instabilità del mercato immobiliare locale, provocherà un peggioramento nell’andamento del settore delle costruzioni delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, i cui primi segnali sono peraltro già evidenziati dai dati consuntivi del terzo trimestre 2010.

Ad affermare quanto sopra è stata, negli scorsi giorni, un’analisi approfondita compiuta dalla RICS, secondo cui solamente una forte minoranza di operatori attivi nel settore delle costruzioni avrebbe riscontrato un incremento delle attività, contro una maggior parte degli operatori che, invece, ha affermato di non vedere alcun segno di miglioramento tangibile.

Il risultato è stato che, mentre da una parte i dati consuntivi denotano un peggioramento delle determinanti principali, dall’altra si fanno sempre più nere le nuvole all’orizzonte del settore delle costruzioni.