Stati Uniti, affitti di uffici in calo nel terzo trimestre

Negli Stati Uniti le locazioni di uffici sono diminuite durante il corso del terzo trimestre, giungendo a un ritmo negativo comunque minimo rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente. Un segnale, probabilmente, di avvicinata stabilizzazione di questo segmento del mercato, nonostante non manchino di certo gli uffici “sfitti”.

I canoni di locazione attualmente in vigore sono ad ogni modo calati in media di 3,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mostrandosi tuttavia pressoché invariati rispetto alla seconda parte dello stesso 2010.

Inoltre, le principali osservazioni sostengono che durante il quarto trimestre i canoni di locazione dovrebbero subire una leggera ripresa, in concomitanza con un rilancio economico che dovrebbe farsi più corposo rispetto ai trimestri passati, deterioramento del mercato del lavoro permettendo.

Stati Uniti, mutui in calo per la quinta settimana consecutiva

Il numero di finanziamenti immobiliari erogati negli Stati Uniti nel corso dell’ultima settimana cui è possibile riferire un monitoraggio è calato ancora, e per la quinta settimana consecutiva, trascinato al ribasso da una prestazione deludente delle richieste di rifinanziamenti, nonostante il buon livello dei tassi di interessi.

Stando a quanto diffonde la Mortgage Bankers Association, l’indice di riferimento per la misurazione è diminuito di 0,2 punti percentuali durante la settimana terminata il 1 ottobre, con un volume di richieste di rifinanziamento che ha oramai toccato il minimo storico delle ultime settimane.

Confortante, invece, l’andamento delle richieste dei mutui per acquisto, che giungono a una soglia mai riscontrata dal mese di aprile, quando il termine per la richiesta del beneficio fiscale di 8 mila dollari previsto per gli acquirenti di una prima casa era pressochè prossimo all’esaurimento.

Regno Unito, forte calo dei prezzi delle case a settembre

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale nel Regno Unito hanno compiuto un poderoso passo indietro nel corso del mese di settembre, con una contrazione così significativa da costringere gli analisti a tornare indietro nel tempo, fino al 1983, per riscontrare un simile episodio.

Il valore commerciale medio di una casa nell’area ora oggetto di considerazione è infatti diminuito di 3,6 punti percentuali a settembre rispetto a quanto conseguito nel mese di agosto, per un importo assoluto viicno alle 162.096 sterline (circa 258 mila dollari), come confermato dal recentissimo studio pubblicato da Halifax.

Come detto, si tratta della più grave diminuzione dei prezzi su base mensile dall’inizio degli anni Ottanta, quando la divisione del gruppo bancario Lloyds avviò i monitoraggi delle evoluzioni dei valori commerciali delle case. I prezzi delle proprietà ad uso abitativo sono inoltre inferiori di 0,7 punti percentuali rispetto allo scorso anno.

Repubblica Ceca, investimenti in forte diminuzione nel terzo trimestre

Il volume degli investimenti effettuati nel mercato immobiliare della Repubblica Ceca durante il terzo trimestre dell’anno è calato di un terzo a 41 milioni di euro (circa un miliardo di corone ceche), stando a quanto affermano i dati diffusi alla stampa dalla società di consulenza DTZ, nel proprio periodico monitoraggio sull’andamento del locale real estate.

Rispetto a quanto conseguito nel corso del secondo trimestre dell’anno, gli investimenti nel mercato sarebbero calati addirittura di 76 punti percentuali. Ad ogni modo, gli analisti si mantengono piuttosto fiduciosi, sostenendo che nel corso del quarto trimestre l’attività dovrebbe subire una ripresa.

Da gennaio a settembre, le transazioni di investimento hanno totalizzato 289 milioni di euro nel Paese, con un incremento di 130 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 2009, con un aumento di oltre 250 milioni di euro durante il corso del solo ultimo trimestre.

Croazia, prezzi delle case ancora in calo

Il prezzo medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo in Croazia è diminuito ulteriormente nel corso del mese di settembre, con una flessione di 1,2 punti percentuali rispetto al precedente mese di agosto, con un calo su base annua che è salito a 5,3 punti percentuali, come confermano gli studi condotti dal portale di settore CenterNekretnina.

Più in particolare, nell’area urbana di Zagabria i prezzi delle case sono diminuiti di 1,3 punti percentuali rispetto a quanto riscontrato nel precedente mese di agosto, mentre rispetto allo stesso mese di settembre del 2009 la flessione è stata pari a 6,1 punti percentuali, 80 bp in più rispetto alla media nazionale.

Sulla costa adriatica la situazione è leggermente migliore, con un calo di 1,1 punti percentuali su base mensile, e con una flessione annua pari a 4,1 punti percentuali, e un prezzo medio degli appartamenti al metro quadro pari a 1.926 euro.

Manhattan, vendite di case + 19% nel terzo trimestre

Gli appartamenti venduti a Manhattan nel corso del terzo trimestre del 2010 sono aumentati del 19% rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2009, con il secondo livello più elevato di compravendite dal 2008, e grazie soprattutto alla stabilizzazione del mercato del lavoro e a tassi di interesse sui mutui sempre più convenienti.

Il mix di determinanti di cui sopra ha quindi permesso al mercato immobiliare di poter riscontrare 2.661 vendite, contro le 2.230 dell’anno precedente. I dati, riferiti pubblicamente dal broker Prudential Douglas Elliman Real Estate, sostengono altresì che i prezzi medi sarebbero cresciuti di 7,5 punti percentuali a 914 mila dollari.

Tra le cause, come già preannunciato, un cenno merita soprattutto l’attuale condizione del mercato occupazionale, con un tasso di disoccupazione pari al 9,4% nel corso del mese di agosto, e uno scenario invariato rispetto al mese di luglio. Elemento che fa ben sperare per la raggiunta stabilità di tale segmento dell’economia americana.

Cina, il governo accellera sulle nuove tasse immobiliari

Il governo cinese ha affermato di voler incrementare i lavori per la predisposizione di una nuova tassa sulle proprietà immobiliari, da utilizzare come leva per ridurre gli atteggiamenti speculativi e, di conseguenza, l’incredibile crescita dei valori commerciali delle case del Paese asiatico.

Il governo non ha tuttavia fornito alla stampa alcun dato temporale preciso circa l’applicazione di questa nuova imposta, che sembra esser destinata a vedere la luce tra la fine del 2010 e il primo trimestre del 2011.

Le autorità hanno inoltre richiesto alle banche commerciali di cessare l’attività di erogazione di mutui per coloro che intendessero acquistare delle terze case, estendendo inoltre al 30% la contribuzione personale di liquidità per coloro che intendessero invece procedere nel compimento di un’operazione di acquisto di una prima casa. 

Stati Uniti, prezzi case in rallentamento anche a luglio

L’indice Standard & Poor / Case – Shiller ha pubblicato i propri valori consuntivi relativi al mese di luglio per il mercato statunitense: si tratta dei dati successivi alla scadenza del 1 luglio 2010, termine ultimo per poter sottoscrivere un contratto di acquisto di una prima casa, e richiedere il beneficio fiscale di 8 mila dollari predisposto dalla locale amministrazione governativa centrale.

L’indice – che monitora l’andamento dei prezzi nelle 20 città più importanti degli Stati Uniti – ha mostrato un evidente rallentamento rispetto ai mesi precedenti, con uno sviluppo rispetto allo stesso mese di luglio dello scorso anno, ora pari ai 3,2 punti percentuali.

Si tratta altresì dell’incremento più debole dal mese di marzo a questa parte, figlio soprattutto di un andamento insoddisfacente del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione troppo vicino ai massimi dell’ultimo quarto del secolo per poter costituire un volano per la crescita economica nazionale.

Regno Unito, mutui in calo anche nel mese di agosto

Secondo quanto riferisce la Bank of England in un proprio recentissimo comunicato, i mutui concessi dagli istituti di credito del Regno Unito durante il mese di agosto sarebbero diminuiti per il quarto mese consecutivo, segnalando agli osservatori l’ulteriore rinvio di una possibile ripresa del mercato immobiliare durante il breve termine.

Gli istituti bancari dell’area hanno infatti concesso 47.372 finanziamenti a fini immobiliari, contro i 48.346 mutui che avevano caratterizzato l’attività bancaria durante il mese di luglio, ma pur sempre superiori ai 47 mila mutui che gli economisti di Bloomberg avevano stimato come dato più prevedibile.

Per quanto riguarda invece il valore commerciale delle case, Hometrack rivela che durante il mese di settembre i prezzi sarebbero diminuiti con un ritmo vicino al record storico degli ultimi diciotto mesi, e confermando pertanto le aspettative relative a una ripresa molto lenta dei valori di mercato.

Regno Unito, brusco rallentamento dei prezzi delle case – Hometrack

Hometrack ha pubblicato il proprio periodico monitoraggio sull’andamento dei prezzi commerciali delle case del Regno Unito, traendo qualche considerazione non certo confortante circa l’evoluzione dello scenario evolutivo dei valori delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione.

La società ritiene infatti che i valori delle proprietà immobiliari abitative del Regno Unito sono calate per un ritmo record negli ultimi diciotto mesi durante settembre, grazie a una performance negativa di tutte le regioni tra le quali è diviso il mercato immobiliare del Regno Unito.

Il prezzo medio di una casa è così calato di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente, per una cifra che in termini assoluti si avvicina alle 157.600 sterline, per il terzo mese consecutivo in flessione e per il declino periodale più grave dal mese di marzo del 2009.

Stati Uniti, secondo record negativo per le vendite di nuove case

Gli acquisti di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo, nel corso del mese di agosto, hanno prodotto un volume annualizzato di transazioni pari a 288 mila unità, rendendo il mese in questione il secondo periodo più negativo nella storia delle compravendite di nuove case, dal 1963.

Sulle determinanti che stanno maggiormente influenzando, in termini negativi, l’attuale scenario, vi sono pochi dubbi. Secondo Eric Green, un’economista alla TD Secutiries di New York, “la disoccupazione è troppo elevata e la fiducia del mercato è bassa”, rendendo così vane le aspettative di una ripresa nel breve termine di tale segmento dell’immobiliare statunitense.

In calo anche il prezzo medio al quale vengono concluse le trattative: il valore commerciale è infatti diminuito di 1,2 punti percentuali rispetto al mese di agosto 2009, per una cifra vicina ai 204.700 dollari, pari al più basso livello da quasi sette anni a questa parte (dicembre 2003).

Londra, prezzi case di lusso crescono meno di prima

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo a Londra sono cresciuti con il ritmo più lento dell’ultimo anno durante il terzo trimestre. La motivazione dovrebbe essere riconducibile principalmente a una crescita dell’offerta commerciale di case, e a una domanda più debole in alcune vaste aree della capitale inglese.

Secondo la periodica ricerca sviluppata da Savills, infatti, il prezzo medio di un appartamento dal costo di mercato superiore al milione di sterline (circa 1,6 milioni di dollari) è cresciuto di 9,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente, contro uno sviluppo di 14,4 punti percentuali nel secondo trimestre.

Il calo nel numero di case di lusso in vendita nel mercato londinese aveva contribuito a sviluppare i prezzi durante gli scorsi 18 mesi, con un trend che aveva contribuito a ridurre il gap negativo rispetto al picco del 2007 a 7,9 punti percentuali.

Stati Uniti, analisti pessimisti sul volume di compravendita case

Gli analisti statunitensi sostengono in massa che il volume di vendita delle case non nuove durante il mese di agosto sarebbe aumentato di lieve entità, rimanendo su livelli minimi dell’ultimo decennio, e rinviando ancora a tempo indeterminato le determinanti di una potenziale ripresa nel breve termine.

Il volume relativo alla compravendita di case non nuove (annualizzato) dovrebbe infatti esser giunto a quota 4,1 milioni di unità. Il dato è evidentemente in crescita rispetto a quello del mese di luglio (3,83 milioni di unità), ma sarebbe comunque il secondo peggior risultato da dieci anni a questa parte.

A penalizzare gli auspici di uno sviluppo significativo delle trattative e delle compravendite sarebbe soprattutto un livello del tasso di disoccupazione troppo ancorato alla doppia cifra: gli economisti sostengono infatti che il tasso di disoccupazione rimarrà al di là dei 9 punti percentuali per l’intero prossimo anno.

Stati Uniti, mutui in calo per la terza settimana

Le erogazioni di finanziamenti immobiliari negli Stati Uniti hanno subito un nuovo declino durante la scorsa settimana, portando la flessione delle concessioni di mutui da parte degli istituti di credito locali a una striscia negativa che dura da tre settimane.

La Mortgage Bankers Association ha infatti sostenuto che l’indice di riferimento per tale attività ha subito una contrazione di 1,4 punti percentuali nella settimana terminata il 17 settembre (l’ultima per la quale è possibile riportare una statistica consolidata), per il livello più basso dell’ultimo mese e mezzo, e penalizzato da un passo indietro del 3,3% dei mutui per acquisto, e dello 0,9% dei rifinanziamenti.

Secondo gli analisti, le determinanti principali che hanno condizionato il perseguimento di questo risultato vanno ricercati principalmente in un tasso di disoccupazione ancora ai massimi degli ultimi ventisei anni, e alla mancanza di incentivi da parte dello Stato, che possano rianimare il mercato immobiliare nordamericano.