Giappone, rallenta il calo dei prezzi dei terreni

Il calo dei prezzi dei terreni giapponesi sta rallentando, per la prima volta dal 2007, grazie a condizioni creditizie meno stringenti rispetto al passato – e in particolar modo rispetto al biennio 2008/2009 – e grazie alle prime parvenze di ripresa dalla crisi economica più grave dal Secondo dopoguerra in poi.

Stando a quanto afferma il Ministero delle Infrastrutture, Trasporti e Turismo, il prezzo medio di un terreno in Giappone è calato di 3,7 punti percentuali nel corso di giugno (rispetto allo stesso mese dello scorso anno), contro un declino di 4,4 punti percentuali conseguito a maggio, su base annua.

I prezzi dei terreni, che oramai calano in maniera pressoché continuativa dallo scoppio della bolla immobiliare di metà anni ’80, hanno toccato un valore pressoché dimezzato rispetto ai massimi storici, nell’attesa di una stabilizzazione duratura dei prezzi.

Cina, si avvicinano nuove tasse sull’immobiliare

Il governo cinese potrebbe presto annunciare nuove misure fiscali. A dirlo è il quotidiano locale China Business News, secondo cui la conferma di queste indiscrezioni (diramate da una voce vicina alle autorità, ma non identificata) potrebbe avvenire nel corso del mese di ottobre.

L’obiettivo di questa nuova tassa cinese dovrebbe essere quello di combattere con armi più incisive delle precedenti la corsa al rialzo dei prezzi delle case, che nel corso degli scorsi mesi hanno toccato dei ritmi di incremento davvero vertiginosi, e hanno dato l’impressione di aver di fatto sconfitto i tentativi del governo di arginare tale aumenti.

Le novità relative alle nuove misure fiscali dovrebbero riguardare innanzitutto il perimetro di applicazione della tassa, che sarà estesa anche alle proprietà immobiliari ad uso residenziale, e non solo alle seconde o alle terze case o, ancora, alle proprietà di utilizzo commerciale o industriale.

Regno Unito, prezzi delle case in calo per il terzo mese consecutivo

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sono calati ancora, per il terzo mese consecutivo, durante quello di settembre. Una situazione che – almeno stando alle considerazioni di Rightmove, recentemente espresse su Bloomberg News – avrebbe eroso completamente i guadagni riscontrati nella prima metà del 2010.

Ritiene la società, infatti, che i prezzi medi di vendita di una proprietà ad uso di civile abitazione in Inghilterra e in Galles abbiano subito un calo di 1,1 punti percentuali a settembre contro agosto, per un valore assoluto commerciale ora pari a 229.767 sterline (circa 358.500 dollari, al cambio attuale), e con una flessione cumulata nell’ultimo trimestre, pari a 3,4 punti percentuali.

Stando alla società, a contribuire principalmente alla flessione dei valori commerciali starebbe pensando soprattutto la crescente fornitura di proprietà in vendita, che non starebbe trovando adeguata risposta da parte degli acquirenti, forse frenati anche dalla difficoltà nel reperire finanziamenti bancari.

Stati Uniti, attività dei cantieri in ripresa secondo Bloomberg

Secondo quanto riportano i dati pubblicati da Bloomberg, l’attività cantieristica delle società di costruzione negli Stati Uniti avrebbe subito un incremento durante il mese di agosto, per il secondo mese consecutivo, e segnalando pertanto una futura stabilizzazione dell’industria delle costruzioni ad uso abitativo, attualmente di poco sopra il minimo storico.

I dati forniti dalla società riferiscono infatti di un volume annualizzato di proprietà immobiliari ad uso abitativo in fase di costruzione pari a 550 mila unità, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto al mese di luglio, quando il volume stimato, annualizzato, fu pari a 546 mila unità.

Ad ogni modo, se i dati dovessero trovare conforto nel consolidamento ufficiale da parte delle autorità governative, si tratterebbe di uno sviluppo piuttosto tiepido, penalizzato da un tasso di disoccupazione ancora troppo elevato (più o meno il 9,5%) che sta inducendo al rallentamento ogni qualsiasi speranza di ripresa del mercato.

Stati Uniti, per Bloomberg mercato immobiliare in fase di stabilizzazione

Secondo quanto riporta un’analisi condotta da Bloomberg, nel corso del mese di agosto le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti avrebbero riscontrato una lieve crescita, dando pertanto luogo a un possibile segnale di stabilizzazione del locale real estate, dopo le note variazioni negative dovute all’esaurimento dei termini per richiedere il bonus fiscale ad incentivo degli acquirenti di una prima casa.

Gli analisti consultati da Bloomberg News ritengono infatti che gli acquisti di case (sia nuove che usate, con un coinvolgimento, pertanto, sia del mercato primario che di quello secondario), sarebbero aumentati di 7 punti percentuali nel corso dell’ottavo mese dell’anno, per un volume annualizzato che sarebbe cresciuto a quota 4,395 milioni di case.

Gli osservatori del mercato immobiliare nordamericano ritengono che l’ostacolo più arduo da superare nella strada di una definitiva ripresa delle attività è relativo al tasso di disoccupazione, ancora vicino al 10%, e al crescente volume di pignoramenti che sta drogando il mercato immobiliare con la fornitura di un’incrementante entità di abitazioni in vendita.

CNN: quante stranezze nei prezzi delle case degli USA

Da Naples a Las Vegas. Così si potrebbe riassumere l’ultima ricerca, in tema immobiliare, effettuata da CNN Money, la quale ha pubblicato una lista dei 299 principali mercati immmobiliari degli Stati Uniti, riscontrando una forbice dei valori commerciali davvero impressionante, con sopravvalutazioni e sottovalutazioni fuori dalla norma.

Secondo gli analisti della compagnia in questione, mentre quattro anni fa ben 213 città tra quelle oggetto di indagine avrebbero avuto un mercato immobiliare caratterizzato da prezzi superiore a quelli reali, e gonfiati in alcuni casi in maniera addirittura pericolosa per i portafogli dei proprietari delle abitazioni, oggi solamente 87 mercati immobiliari su 299 sarebbero overvalued.

Tra le sopravvalutazioni di maggiore evidenza vi è sicuramente quella di Atlantic City, dove le case vengono ancora oggi vendute ad un prezzo che è superiore al 30,2% del reale valore di mercato. Seguono Wenachee, nello stato di Washington, con un incremento del 28,9%, e Ocean City, nel New Jersey.

California, prosegue la crescita dei valori immobiliari

Sebbene non sia uno degli Stati maggiormente informa all’interno degli USA, il mercato immobiliare della California sta cercando di rialzare la testa, dando qualche buona soddisfazione agli investitori che nel corso degli scorsi mesi hanno compiuto operazioni di compravendita nel settore, e che si trovano ora fra le mani delle proprietà immobiliari con valori in crescita.

Secondo quanto rivela una recente analisi riportata sul sito internet di CNN Money, infatti, i prezzi delle case starebbero crescendo in maniera robusta in pressochè qualsiasi area urbana della nazione statunitense, con una crescita complessiva che nel corso del mese di luglio ha toccato i 10,4 punti percentuali, per il nono mese di incremento consecutivo.

Attualmente, il valore medio di un’abitazione californiana è pari a 315 mila dollari. Un importo che è più o meno pari al doppio della media nazionale e che è quasi 70 mila dollari in più del minimo toccato durante il corso del mese di febbraio 2009.

Stati Uniti, calano ancora le domande di mutuo nell’ultima settimana

Secondo quanto riferisce uno studio della Mortgage Bankers Association, le richieste di finanziamenti immobiliari alle banche statunitensi sarebbero calate ancora, durante la scorsa settimana e per la seconda settimana consecutiva, trascinate al ribasso da un volume di richieste di rifinanziamenti in diminuzione rispetto ai termini precedenti.

In particolare, il livello della domanda di mutui si sarebbe accomodato su una soglia minima dall’inizio del mese di agosto, nonostante il basso livello dei tassi di interesse applicati ai mutui americani.

L’indice MBA che misura l’andamento delle richieste di mutui è infatti diminuito di 8,9 punti percentuali su base settimanale. Tenendo in considerazione un più ampio raggio temporale, pari al mese, il calo nei confronti del periodo di riferimento immediatamente precedente è invece più contenuto, pari a un – 0,8%.

Stati Uniti, pignoramenti record ad agosto

I pignoramenti di proprietà immobiliari ad uso abitativo, negli Stati Uniti, hanno toccato un nuovo livello record durante il mese di agosto quando, secondo i dati riportati da RealtyTrac in un recente studio, il volume si è collocato su soglie non riscontrate in precedenza, per la terza volta dal mese di marzo 2010.

Gli spossessamenti di tali proprietà immobiliari in favore delle banche creditrici hanno infatti toccato quota 95.364 unità, con un incremento su base annua pari a un quarto, e ponendosi come anticamera nei confronti di un record annuo che – salvo sorprese – verra probabilmente battuto da un 2010 molto negativo.

Gli analisti di RealtyTrac ricordano inoltre che uno degli effetti principali di questa esplosione dei pignoramenti consiste nella crescente “fornitura” di nuove case in vendita sul mercato immobiliare: uno scenario che contribuisce a generare evidenti pressioni al ribasso nei valori commerciali delle case, con un gap domanda – offerta in fase di allargamento.

Nuove regole sui mutui cinesi, Goldman Sachs teme effetti negativi sulle banche

Più volte abbiamo discusso sull’andamento del mercato immobiliare cinese, caratterizzato da una vertiginosa crescita dei valori commerciali delle case, e da una altrettanto dinamica ricerca, da parte delle autorità locali, di rimedi alla formazione di una pericolosa bolla speculativa nel real estate del più popoloso Paese asiatico.

In tal merito, Goldman Sachs Group lancia una preoccupazione piuttosto evidente, relativa agli effetti che nuove misure stringenti sul fronte finanziario – immobiliare potrebbero avere sui bilanci delle banche, che dovranno fronteggiare un volume di richieste di finanziamenti certamente in calo, visti i freni imposti dal governo.

Ricorda l’istituto di credito americano come, nel corso del 2009, le banche cinesi abbiano erogato circa 1,4 trilioni di nuovi finanziamenti: un volume davvero mostruoso, che oltre a spingere più del dovuto l’immobiliare locale, ha anche prodotto atteggiamenti evidentemente speculativi, e un arricchimento di crediti deteriorati nei bilanci delle stesse aziende creditizie.

Cina, prezzi delle case in crescita del 9,3%

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina sono cresciuti di 9,3 punti percentuali durante il mese di agosto rispetto al livello riscontrato durante lo stesso mese dello scorso anno; un elemento che solleva numerosi dubbi in merito all’efficacia delle iniziative intraprese dal governo per scongiurare la formazione di una bolla speculativa.

Stando a quanto riportato dal China Information News, quotidiano ufficiale del Servizio di Statistica del Paese asiatico, i prezzi medi delle 70 aree metropolitane più grandi della nazione sono rimasti pressoché stabili su base mensile, con un incremento delle transazioni rispetto a luglio.

A proposito di confronti, è rilevante riportare come l’incremento del mese di agosto costituisca la crescita su base annua più cauta degli ultimi otto mesi, inferiore ai 10,3 punti percentuali di crescita del mese di luglio, e contro la media di 10 punti percentuali stimata dagli analisti di Bloomberg.

Regno Unito, prezzi case in aumento durante agosto

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sono cresciuti, durante il mese di agosto, ai massimi livelli da sei mesi a questa parte. Lo sostengono, in un comunicato congiunto, la società di ricerche immobiliari Acadametrics e la LSL Property Services Pls, che hanno monitorato l’andamento dei valori commerciali durante il periodo estivo.

Il prezzo medio di un appartamento condominiale o di una casa unifamiliare in Inghilterra e in Galles è infatti cresciuto di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di luglio, giungendo a quota 222.454 sterline (pari, al cambio attuale, a circa 344 mila dollari), come confermato dal report che le due compagnie hanno diffuso via e-mail. I valori commerciali sono più elevati di 7,7 punti percentuali rispetto all’anno scorso.

Prosegue il report di Acadametrics che, nonostante l’economia del Regno Unito sia incrementata con il ritmo più elevato dal 2001 durante il secondo trimestre, la fiducia dei consumatori e dell’intero mercato immobiliare starebbe soffrendo le conseguenze del più grave taglio della spesa pubblica mai effettuato dal governo dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.

Regno Unito, terreni edificabili a prezzi minimi

I costruttori di case del Regno Unito stanno in questi mesi facendo tesoro dell’elevata convenienza dei terreni edificabili, i cui valori commerciali sono calati fortemente nel corso degli ultimi due anni, in concomitanza con l’esplosione della crisi economico-finanziaria, che ha avuto significativi riflessi commerciali sull’intero panorama immobiliare abitativo dell’area.

Riporta infatti una stima della società londinese Savills, che i prezzi medi ai quali vengono effettuate le transazioni di compravendita di terreni sarebbero pari a circa un terzo dei picchi massimi toccati durante il 2007, poco prima, cioè, dell’avvento dell’ultima crisi di settore.

La stessa Savills riporta inoltre come il tasso di “sfruttamento” di tali terreni sia ad oggi piuttosto basso, e caratterizzato da un atteggiamento attendista da parte delle stesse compagnie di costruzione, che stanno evidentemente attendendo momenti più propizi per mettere a profitto i lotti acquisiti.

Mercato immobiliare: lo scenario in Europa

 A cavallo tra il 2007 ed il 2008 i prezzi degli immobili, in media nel mondo, hanno fatto registrare una contrazione del 18%, ma già nel corso del corrente anno, nel rapporto di sei Paesi su dieci, c’è stata l’inversione di tendenza.

Questo è quanto, tra l’altro, riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it riprendendo un’analisi sull’andamento e sulle previsioni del mercato immobiliare elaborata da Knight Frank. Dopo il calo degli anni scorsi, quindi, in molti Paesi del mondo le quotazioni immobiliari nel 2011 torneranno a crescere; tra questi Paesi c’è anche l’Italia dove la media di incremento dei prezzi delle case dovrebbe essere circoscritta al 2,5%. Gli incrementi di prezzo non saranno quindi quelli dei tempi d’oro, ma in ogni caso la rivalutazione media dell’investimento in mattone andrà a coprire ampiamente il trend del carovita in Italia.