Cedolare secca affitti: iniqua senza detrazioni per l’inquilino

di Redazione Commenta

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Nel nostro Paese gli sfratti a causa della morosità incolpevole sono purtroppo in aumento. Questo perché la crisi ha lasciato il segno sui redditi di decine di migliaia di famiglie che vivono in affitto, ragion per cui sarebbero necessari su larga scala, ovverosia a livello nazionale, magari con un provvedimento dell’attuale Governo in carica, interventi finalizzati a contrastare quella che oramai è diventata una vera e propria emergenza.

Nonostante questa grave situazione, il Sunia, Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, è intervenuto nuovamente con un comunicato ufficiale sottolineando come il Governo stia regalando, sostanzialmente a scatola chiusa, alcuni miliardi di euro ai proprietari degli immobili attraverso l’introduzione della cosiddetta cedolare secca; questo avverrà senza alcun beneficio per gli inquilini visto che secondo il Sunia l’impianto della cedolare è tale che i prezzi degli affitti non caleranno.

Di conseguenza il Sunia è tornato a ribadire come l’introduzione dell’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, senza detrazioni a favore dell’inquilino, sia una misura di agevolazione fiscale sia ingiusta, sia iniqua. La misura secondo il Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, tra l’altro, oltre ad andare a penalizzare la parte più debole, presenta altresì dei presupporti di dubbia costituzionalità. Dopo il pareggio sul federalismo fiscale, 15 a 15, nella cosiddetta “Bicameralina“, il Sunia ha inoltre posto l’accento su quella che è stata definita dal Sindacato come una “gravissima forzatura istituzionale“.

Stiamo parlando, in particolare, della decisione, da parte del Governo, di organizzare un Consiglio dei Ministri Straordinario per approvare il federalismo municipale con un Decreto considerato poi “irricevibile” dal Quirinale senza non aver prima riferito alle Camere. Il Sunia sulla questione ha lanciato un appello pressante all’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, facendo presente come le famiglie vivano a livello abitativo una situazione che risulta essere non più sostenibile e che porta poi alla morosità incolpevole prima, e spesso in una fase successiva anche allo sfratto con tutto quel che ne consegue.

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