Contratti di locazione: in vigore la conciliazione obbligatoria

di Redazione Commenta

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Dallo scorso 20 marzo del 2011 in Italia, in materia di contratti di locazione, si concilia “per forza”. A metterlo in risalto nei giorni scorsi è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza a seguito dell’entrata in vigore della cosiddetta “mediazione obbligatoria” che, inoltre, scatta anche per questioni, liti e controversie legate ai diritti reali, al contratti bancari, finanziari ed assicurativi, alle successioni ereditarie e divisioni.

Ed ancora, si concilia per forza anche per i patti di famiglia, per la diffamazione a mezzo stampa, per il comodato, nonché per l’affitto di aziende e per il risarcimento del danno legato ai danni causati da responsabilità di natura medica. Rispetto al ricorso diretto al Tribunale, con la mediazione obbligatoria, introdotta dall’attuale Governo in carica, si punta a risolvere le liti più rapidamente ed a basso costo; inoltre, si evita di ingolfare il “sistema giustizia” visto che sono già tantissime, e da smaltire, le cause civili pendenti.

Al fine di presentare quindi ricorso sui contratti di locazione, e su tutti gli altri ambiti sopra descritti, il cittadino deve rivolgersi ad un organismo di mediazione che risulti regolarmente accreditato presso il  Ministero della Giustizia. E nell’ambito della conciliazione proprio la Camera di Commercio di Monza e Brianza, da oltre due anni, offre un servizio che permette tanto alle imprese quanto ai consumatori di poter risparmiare tempo ed anche denaro.

Questo grazie al supporto che, per quel che riguarda il servizio di conciliazione dell’Ente camerale, viene offerto sia dalle associazioni di categoria locali, sia dagli ordini professionali. Attraverso un apposito Comitato consultivo, istituito proprio in materia di conciliazione, le controversie tra i consumatori e le imprese possono essere risolte in maniera più rapida e meno costosa visto che le spese da sostenere sono di norma dell’ordine di poche decine di euro. Mentre quando si ricorre direttamente in Tribunale la parcella dell’avvocato inizia inesorabilmente a lievitare.

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