Crisi mercato immobiliare Campania

di Redazione Commenta

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Il mercato immobiliare campano sta attraversando una fase molto difficile e delicata ma, forse, si iniziano a intravere i primi timidi segnali di risveglio. La ripresa sarà comunque legata a doppio filo con la possibile introduzione di sgravi e supporti di natura fiscale (e non solo) che possano in qualche modo produrre l’opportuna stabilizzazione di settore e, successivamente, l’inversione di tendenza attesa.

Una considerazione valida per tutto il territorio nazionale ma, probabilmente, ancor di più per quello campano, visto e considerato che proprio in tale area permane un forte stato di incertezza che non consente agli operatori di poter tirare il fiato dopo un triennio di sacrifici. I prezzi delle case di Napoli sono mediamente calati di 10 – 30 punti percentuali, con poche eccezioni limitate a determinate aree “salvate” dalle congiunture negative.

A parlare apertamente dello stato precario di salute del mercato immobiliare napoletano è stato, negli scorsi giorni, Giovanni Battista Cantisani, direttore dell’ufficio provinciale dell’Agenzia del Territorio a Napoli, che ha ricordato come l’allungamento dei tempi di trattativa per portare a compimento le compravendite immobiliari, e il generale stato di incertezza e di dubbio che permane gli operatori, siano alcune tra le determinanti dell’attuale contesto.

Nonostante la crisi, eppure, a Napoli si continua a investire in maniera costante sul mattone, in controtendenza rispetto a quanto avviene nelle altre città. Un segnale che, forse, indica come alcuni operatori ritengano vicina la fine della crisi, e l’inizio di un nuovo ciclo positivo.

Secondo i dati dell’Agenzia del Territorio, nel 2011 la zona più pregiata – rappresentata dai quartieri Chiaia – Posillipo – avrebbe consolidato la quotazione maggiore di tutto il capoluogo campano, con livelli doppi rispetto al centro. Bene anche la zona collinare, mentre la periferia orientale, grazie alle riqualificazioni in atto, è riuscita a manterere i prezzi degli immobili. Le maggiori compravendite hanno infine riguardato la macroarea del centro storico.

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