Immobiliare francese, previsioni negative per il 2012

di Redazione Commenta

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Il nostro sguardo internazionale si concentra prevalentemente su quanto accade nel mercato statunitense e in quello britannico. Spesso e volentieri andiamo tuttavia a porre la lente di ingrandimento sui Paesi emergenti e, in ugual modo, sulle economie più mature e più vicine a casa nostra.

È oggi la volta di analizzare quanto sta accadendo nel mercato immobiliare francese, di cui qualche tempo fa avevamo documentato con particolare riferimento al boom dei valori commerciali delle abitazioni parigine. Ebbene, un recente studio di Credit Agricole, una delle banche di maggior riferimento transalpino, afferma che i prezzi delle case subiranno dei cali compresi tra i 5 e i 6 punti percentuali, con una contrazione delle attività di compravendita che invece si aggirerà sugli 8 punti percentuali.

Il 2012 si preannuncia pertanto – almeno stando a quanto affermato dall’istituto di credito – come un anno particolarmente duro. Un peccato, verrebbe da dire, visto e considerato che il 2011 si sta per chiudere sostanzialmente bene, grazie a una tenuta straordinaria del ritmo di incremento dei prezzi nell’area metropolitana di Parigi, nella Provenza e nelle parti meridionali della nazione.

Una ventata di ottimismo relativa, quella vissuta nel 2011, che tuttavia andrà ad esaurirsi con i primi mesi del 2012. L’esercizio si contraddistinguerà per una contrazione dei prezzi e delle compravendite che non sarà caratterizzata da omogeneità, ma rischia di riguardare anche quelle aree del mercato immobiliare che fino ad ora sono state risparmiate dalla crisi.

Una delle determinanti di questa inversione di tendenza riguarda proprio gli acquirenti esteri: il mercato immobiliare francese è infatti sempre stato porto di approdo per impieghi da Inghilterra, Olanda, Germania: Paesi che, con l’approfondirsi delle difficoltà economico finanziarie, potrebbero restringere i cordoni degli investimenti nel mattone dei vicini francesi, contribuendo a generare una minore domanda e, di conseguenza, pressioni al ribasso nei valori di mercato.

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