Ad Hong Kong come rivela una ricerca di Immobiliare.it, i prezzi delle case si abbassano in base alla superstizione. Sembra infatti che si possa raggiungere una riduzione del prezzo iniziale del 40% se la casa proposta in vendita è considerata infestata.
Il mercato immobiliare dipende da tantissimi fenomeni e spesso risponde a regole e fenomeni che sono di difficile previsione se non si è al corrente delle consuetudini locali. Da Paese a Paese ci sono stranezze e particolarità molto interessanti, almeno sotto il profilo antropologico. Il caso di Hong Kong rivelato da un servizio della CNN è emblematico. Ne parla ilpost.it che racconta di come in quel particolare mercato immobiliare sia addirittura obbligatorio per gli agenti immobiliari tenere un registro delle case infestate.
Gli abitanti di Hong Kong titengono che sia preferibile una casa hongza cioè non è infestata. Non è infestata se non ci sono fenomeni paranormali. Poi però basta che vi sia accaduta dentro una calamità, per esempio una morte violenta, – omicidio, suicidio o perfino un incidente – e il gioco è fatto. Riassume Immobiliare.it
Secondo la superstizione, infatti, la morte inquina la casa e porterà sfortuna a chiunque andrà a vivere fra le quattro mura che hanno visto accadere una tragedia. Ovviamente ci sono diversi livelli di hongza, determinati dal tipo di morte dell’ex inquilino. In ogni caso si tratta di una realtà che se a noi fa sorridere, per chi vive in quel Paese è importantissima. Una casa hongza perde mediamente tra il 30 e il 40% del valore di mercato, non poco quindi. E se la cronaca nera non fornisce tutti i dettagli per identificare l’appartamento oggetto di una qualche morte violenta, allora tutto il vicinato è colpito dalla maledizione, tutto il palazzo o tutto il piano, a seconda di ciò che è dato sapere sul luogo esatto del decesso.