Mercato immobiliare italiano: l’offerta è rigida

di Redazione Commenta

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Nel nostro Paese il mercato immobiliare e la relativa determinazione dei prezzi non segue in maniera lineare il classico modello domanda-offerta. Basta analizzare quanto avvenuto negli ultimi tre anni con i prezzi delle case che sono scesi anche nel nostro Paese, ma non come ci si aspettava in ragione del mutato quadro macroeconomico, finanziario e congiunturale.

Non a caso non mancano gli esperti del settore che intravedono un ulteriore “atterraggio”, seppur morbido, dei prezzi delle case in Italia. Ma ci sono allo stesso modo altri esperti che vedono nella fase attuale il punto più basso, specie per gli immobili di pregio, da cui il mercato può ripartire in maniera graduale. Ma se i prezzi delle case possono ritenersi “gonfiati”, di chi è la colpa? E’ colpa di un mercato immobiliare italiano che è rigido dal lato della domanda, oppure la colpa la dobbiamo addossare agli agenti immobiliari?

Ebbene, in accordo con quanto riporta il Portale di annunci immobiliari online Idealista.it, riprendendo anche un’analisi pubblicata sul “Sole 24 Ore“, il nostro mercato immobiliare è caratterizzato da un 70% di italiani che vive in una casa di proprietà. Questo significa che per cambiare la casa ad uso residenziale gli italiani non hanno una necessità impellente di vendita, e di conseguenza non sono disposti a praticare sconti in fase di trattativa sebbene il ribasso del prezzo comporti una valutazione dell’immobile in linea con gli attuali fondamentali di mercato.

Ecco allora che lo sconto di norma, quando va bene al compratore, non supera il 10% e può arrivare al 20% solo quando il venditore è con l’acqua alla gola, ovverosia ha una necessità impellente di monetizzare l’asset immobiliare in quanto ha estremo bisogno di liquidità. Questo per dire che molti immobili messi in vendita nel nostro Paese sono caratterizzati da scarse possibilità di “trattare” sul prezzo, e per questo la domanda rigida può far pensare agli agenti immobiliari che “gonfiano” i prezzi quando invece le dinamiche di mercato risultano essere decisamente più complesse.

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