Mercato immobiliare residenziale: dati Osservatorio Fiaip

di Redazione Commenta

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In Italia il mercato immobiliare residenziale nei primi sei mesi di quest’anno è tornato a mostrare interessanti ed incoraggianti segnali di vitalità, mentre per quel che riguarda gli immobili ad uso produttivo si registra un calo dei volumi di compravendita sebbene nel 2011 sia atteso in merito un cambio di rotta.

E’ questa, in estrema sintesi, la  fotografia scattata dall’Osservatorio della Fiaip, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, sul mercato urbano immobiliare in Italia che sta iniziando a beneficiare di una ripresa significativa delle trattative per la compravendita anche per effetto dei prezzi delle abitazioni che, essendosi mantenuti al ribasso, forniscono buone occasioni di mercato.

E se per gli immobili ad uso residenziale la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali ha rilevato un aumento delle compravendite del 4,2%, per le pertinenze, ovverosia i magazzini ed i garage, l’incremento delle compravendite arriva a sfiorare una crescita del 6%. Nelle principali città e province italiane la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali ha rilevato un’inversione di tendenza positiva per le compravendite con incrementi superiori alla media per città come Napoli, Roma, ma anche Milano, mentre a Torino il deterioramento del ciclo economico e, di riflesso, il calo della fiducia e della capacità di spesa delle famiglie sotto la mole, sta continuando a tenere basso il livello delle compravendite.

Come accennato, per il mercato degli immobili produttivi, ovverosia alberghi, centri commerciali, negozi e laboratori, il 2010 appare come un anno di transizione in attesa dell’inversione di tendenza che dovrebbe esserci nel 2011. Pur tuttavia, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip) ha rilevato sul territorio italiano un tasso di crescita positivo al Centro ed al Sud, mentre al Nord, dove è concentrato il 50% del mercato degli immobili ad uso produttivo, si registra ancora un calo delle compravendite dell’ordine del 5% sebbene negli ultimi mesi la discesa è stata via via meno marcata.

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