Patentino agenti immobiliari

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Mancano poche ore all’esordio dell’obbligo del nuovo patentino per esercitare l’attività di agente immobiliare. Dal 14 maggio 2012, infatti, ogni titolare di agenzia (ditta individuale o meno) dovrà presentare una richiesta di iscrizione al registro delle imprese (Rea) presso la Camera di Commercio territorialmente competente. Il termine per effettuare l’iter di accesso al Rea è di un anno, con ultima scadenza procedurale nella data del 14 maggio 2013.

Per poter iscrivere correttamente il proprio nominativo al registro, sarà sufficiente compilare un modello informatico online, con il quale sarà possibile ottenere il trasferimento dei vecchi iscritti a ruolo. “Si avrà così una prima importante scrematura” – fanno sapere dalla Fiaip – “il travaso del primo anno sarà importante per individuare chi veramente esercita la professione. Su circa 240 mila agenti iscritti, quelli attivi sono solo un 30-40 per cento. Senza contare che molti prima operavano senza abilitazione, in nero”.

Coloro che risultano iscritti al vecchio ruolo, non attivi, ma che desiderano ad ogni modo mantenere l’abilitazione, potranno comunque iscriversi in una sezione speciale del registro, dichiarando di non operare più sul territorio. Per accedere a tale sezione speciale c’è più tempo: quattro anni, anziché uno, oltre i quali verrà resa nulla l’abilitazione.

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Coloro che invece presenteranno il modulo per continuare ad operare dovranno dichiarare il numero degli agenti immobiliari che lavorano per conto dell’agenzia, i loro nominativi, la loro mansione. In questo modo la Camera di Commercio saprà quali sono i professionisti attivi, rilasciando un patentino che consentirà loro di svolgere liberamente l’attività.

“L’invio della Scia (il modello online, ndr) informatica rende immediatamente operativa l’agenzia” – aggiunge ancora Righi – “e i patentini dovrebbero essere rilasciati entro i tempi tecnici di stampa, non superiori a 10 giorni. Comunque la Camera di commercio ha tempo 60 giorni per controllare i requisiti e la validità dei documenti presentati. E dichiarando il falso, in questo caso, si rischia una condanna penale, con una pena dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione”.

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