Piano Casa nella Regione Campania

di Redazione Commenta

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Da poche ore anche nella Regione Campania il “Piano Casa” è stato approvato dalla Giunta con un’ampia maggioranza e con l’obiettivo di ridare slancio al settore edile ed all’economia sul territorio.

Per gli immobili residenziali, in deroga ai vigenti strumenti urbanistici, sarà possibile fruire di un premio di cubatura del 20% per quanto riguarda gli interventi straordinari di ampliamento che la Giunta aveva già approvato la scorsa settimana con il via libera al Testo fino all’articolo 3.

Per quanto riguarda il premio di cubatura per gli interventi di demolizione e di ricostruzione, questo è pari al 35%; in ogni caso, sono esclusi interventi di qualsiasi tipo in aree dove a livello di norme sismiche non vi è rispetto delle norme per costruire, e dove c’è un elevato rischio di carattere idrogeologico, e comunque su quegli immobili che hanno elevato valore e carattere storico, culturale ed architettonico.

Nel complesso, anche nella Regione Campania il “Piano Casa” è stato adottato dalla Giunta con l’obiettivo di abbattere i consumi energetici degli edifici, visto che per fruire dei premi di cubatura occorre al riguardo rispettare alcuni vincoli, e di soddisfare il fabbisogno ed il disagio abitativo recuperando quelle aree urbane degradate avviando, specie grazie agli interventi di demolizione e di ricostruzione, un processo radicale di riqualificazione e di ristrutturazione edilizia ed urbanistica tale da incrementare l’offerta di edilizia residenziale sociale.

Ad esempio, su aree aventi un’adeguata superficie, è possibile applicare per gli immobili dismessi sia la sostituzione edilizia, sia il cambiamento della destinazione d’uso a patto che il 30% della volumetria venga poi destinato all’edilizia sociale. Per quanto riguarda invece le case abusive, queste non potranno rientrare nel “Piano Casa” in quanto chiaramente non a norma; alcuni Consiglieri della Giunta hanno in verità presentato al riguardo un ordine del giorno finalizzato a destinare queste case, piuttosto che abbatterle, all’edilizia residenziale pubblica, ma l’ordine del giorno è stato bocciato.

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