Prezzi case USA 2012

di Redazione Commenta

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I prezzi delle case statunitensi sono cresciute, durante il 2012, di un positivo 5,1 per cento. Un dato che appare essere fortemente confortante, visto e considerato che il real estate statunitense era stato la determinante dello scoppio della lunga crisi finanziaria e che, rispetto ad appena un anno fa, l’inversione di tendenza sembra essere stata abbracciata con convinzione, e lascia trasparire altresì l’impressione che possa essere duratura e consolidata.

Secondo i principali osservatori di quanto accade nel mercato immobiliare statunitense, inoltre, il ritmo di incremento dei prezzi delle case non avrebbe ancora toccato il suo picco massimo: in altri termini, l’andamento delle quotazioni delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Paese nord americano potrebbe garantire un’ulteriore accelerazione nel corso dei prossimi trimestri, chiudendo quindi il 2013 con una percentuale ben superiore all’attuale 5 per cento.

L’incognita è invece rappresentata dall‘impatto fiscale. Dal primo gennaio scorso sono entrate in vigore nuove sovratasse sulle rendite immobiliari, pari al 3,8 per cento, in grado di colpire diverse categorie di affitti, come i negozi in locazione (vedi anche Immobiliare americano la ricetta per ripartire).

Non solo: la tassa colpisce infatti anche i proprietari delle classiche villette unifamiliari americane, che tuttavia non sono abitate perchè concesse in locazione al fine di ottenere una rendita. In compenso, l’accordo raggiunto in extremis sul fiscal cliff sembra avere risparmiato i proprietari di abitazioni più modeste e, in generale, i proprietari più poveri d’America: una consolazione, se si pensa che una mancata intesa sul baratro fiscale avrebbe gettato l’economia statunitense in recessione e, probabilmente, il mercato immobiliare in una condizione di rinnovata criticità.

A conferire nuovo ottimismo sul presumibile buon andamento del mercato immobiliare statunitense è inoltre l’ultima statistica proveniente dal mercato del lavoro locale, con il numero degli occupati cresciuto di 155 mila unità nel solo mese di dicembre, e un maggior sostegno bancario alle operazioni di natura immobiliare.

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