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Cina, rallenta la crescita dei prezzi delle case

In Cina i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciuti con un ritmo più lento del recente passato. Un “freno” all’imponente sviluppo dei valori commerciali delle case, che fa seguito a quello riscontrato nel mese di maggio, dando pertanto continuità a questo rallentamento che, pur lieve, fa ben sperare per un leggero allentamento del vorticoso incremento dei prezzi che spaventa il governo locale.

Secondo quanto ha riportato il quotidiano China Information News, infatti, i prezzi nelle 70 città di riferimento del Paese sono cresciuti di 11,4 punti percentuali nel corso del mese di giugno, su base annua, contro i 12,8 punti percentuali rilevati come incremento annuo del mese di aprile, e i 12,4 punti percentuali che invece erano stati riscontrati nel mese di maggio, il periodo iniziale di questa piccola inversione di tendenza.

Su base mensile, i prezzi delle case hanno subito una diminuzione di 0,1 punti percentuali a giugno su maggio. Alcuni economisti, come quelli dell’Università di Harvard, ritengono che quanto sta avvenendo in queste settimane nel mercato immobiliare cinese sia l’inizio di un “collasso” del real estate locale, che per i forecast della Barclays avrà le proporzioni di un crollo del 30% nei prossimi 12 mesi.

Regno Unito, prezzi delle case in calo record a giugno

In Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono calati con un ritmo record per gli ultimi quattro mesi durante il periodo di giugno. La causa – sostiene Halifax – sarebbe imputabile all’incremento nell’offerta, che ha superato l’avanzata delle domande, ponendo delle serie pressioni al ribasso per ciò che concerne i valori di mercato delle unità appartenenti al segmento abitativo del real estate.

La divisione mutui del Gruppo Lloyds Banking ha infatti affermato che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono calati di 0,6 punti percentuali a giugno, contro una flessione che nel precedente mese di marzo era invece stata pari a 0,5 punti percentuali. Ricordiamo altresì che – come riportato dalle analisi economiche di Bloomberg News – le stime sull’andamento dei valori commerciali parlavano di un lieve incremento (+ 0,2 punti percentuali).

Quanto sopra, sostiene Howard Archer, economista alla IHS Global Insight, starebbe riaccendendo “il pessimismo sull’andamento del mercato immobiliare, incrementando i sospetti che i prezzi delle case rimarranno invariati per il resto dell’anno”. Precedentemente, la stessa società aveva invece predetto che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito avrebbero conseguito un lieve rialzo.

Stati Uniti, prezzi case in rialzo del 3,8% ad aprile 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle 20 città più grandi degli Stati Uniti sono cresciuti fortemente, durante il mese di aprile, rispetto al livello medio riscontrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Il “merito” andrebbe principalmente attribuito al beneficio fiscale predisposto nel Paese, che ha avuto l’effetto principale di spingere al rialzo trattative e valori di chiusura delle compravendite.

L’indice Standard & Poor / Case – Shiller è così salito di 3,8 punti percentuali alla fine di aprile 2010, rispetto a quanto riscontrato nel mese di aprile dello scorso anno. Secondo quanto sostiene la società che ha curato il monitoraggio, si tratterebbe del più forte incremento su base annua mai registrato dal mese di settembre 2006, prima della crisi che ha investito negativamente tutto il settore.

Il futuro del mercato immobiliare, e l’andamento conseguente dei prezzi medi delle case, sembra invece definitivamente più grigio. È infatti palese che il mercato sia stato influenzato in maniera determinante dalla previsione del bonus di 8 mila dollari predisposto per incentivare i potenziali acquirenti di una prima casa a dar seguito all’operazione, ed è altrettanto scontato che la carenza di tale previsione si farà sentire nei mesi in corso con un forte calo delle transazioni.

Nuova Zelanda, previsto calo dei prezzi delle case nel 2010/11

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Nuova Zelanda continueranno a diminuire per l’intera durata dell’anno in corso. Secondo la Westpac Banking Corp., che ha condotto un recente monitoraggio, i tassi di interesse applicati alle operazioni di finanziamento immobiliare sono infatti destinati a crescere, mentre lo sviluppo demografico della popolazione subirà un forte rallentamento.

I prezzi, pertanto, diminuiranno di 2 punti percentuali durante il 2010. Per quanto concerne l’anno successivo, Westpac Banking Corp. si dice convinta che il trend intrapreso sarà grosso modo lo stesso, con una contrazione non inferiore ai 2 punti percentuali sopra ricordati. Nel corso del 2009, invece, la stessa società ricorda che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo crebbero di 6,4 punti percentuali.

Nello scorso mese, il governatore della Banca Centrale Alan Bollard alzò i tassi di interesse di riferimento per le operazioni di rifinanziamento, per la prima volta negli ultimi tre anni. L’intenzione dell’istituzione monetaria neo-zelandese è quella di rimuovere gran parte degli stimuli gradualmente, man mano che la crescita economica si farà più convinta rispetto al recente periodo passato.

Londra, case di lusso sempre più ambite dai ricchi stranieri

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area centrale di Londra stanno crescendo con un ritmo che è doppio rispetto al resto del mercato del Regno Unito. L’andamento valutario della sterlina, che ha attraversato lunghe fasi di debolezza, sta infatti condizionando il comportamento di una buona fascia di acquirenti esteri, in grado di compiere dei “buoni affari” all’interno dell’area ora oggetto di considerazione.

Secondo quanto dichiara Knight Frank LLP in un recente report, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dal valore commerciale unitario superiore ai 2 milioni di sterline (circa 3 milioni di dollari) sarebbero cresciuti di 20 punti percentuali durante il mese di giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I prezzi delle proprietà immobiliari del restante mercato del Regno Unito si starebbero invece sviluppando con un ritmo di poco al di sotto del 9%.

Sempre secondo quanto riporta la stessa Knight Frank LLP, gli acquirenti esteri rappresenterebbero il 68% delle controparti immobiliari per ciò che concerne le transazioni di vendita di una proprietà immobiliare di pregio nell’area di Londra. In particolare, per il ristretto segmento delle case / ville con valore commerciale superiore ai 5 milioni di sterline, ben il 68% degli acquirenti proverrebbe dall’oltre manica, contro il 39% del dicembre del 2008.

Regno Unito, prezzi delle case ai massimi da 2 anni – Nationwide

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono cresciuti per il quarto mese consecutivo durante giugno 2010, giungendo ai massimi da due anni. A sostenerlo è stata, negli scorsi giorni, la Nationwide Building Society, uno degli osservatori più attenti su ciò che succede nel mercato immobiliare locale che, a proposito, secondo la Society starebbe oramai correndo verso una significativa stabilità.

Il costo medio di una proprietà immobiliare abitativa è pertanto cresciuto di 0,1 punti percentuali a giugno rispetto al livello di maggio, superando le 170 mila sterline (170.111 sterline, pari a circa 257 mila dollari). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il prezzo medio di una casa è cresciuto di 8,7 punti percentuali, rimanendo tuttavia 8,6 punti percentuali inferiore rispetto al picco raggiunto nel mese di ottobre del 2007.

I dati di cui sopra sono stati interpretati con una buona dose di ottimismo dagli analisti della zona, convinti che la ripresa generale economica (i cui segnali si stanno timidamente affacciando sul fronte macroeconomico) potrà trainare anche il mercato immobiliare al di fuori della difficilissima situazione nella quale era caduta nello scorso biennio, con un taglio dei prezzi medi delle case di quasi un quinto.

Bulgaria, prezzi delle case di Sofia in flessione

Il prezzo medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo nella capitale bulgara Sofia è calato ancora durante la prima parte del 2010. A sostenerlo, un report recentemente pubblicato ad opera della società di consulenza del settore Colliers International, secondo cui il decremento medio registrato nel corso dei primi sei mesi dell’anno sarebbe pari a 3 punti percentuali, con una flessione su base annua di ben 17 punti percentuali.

Regge meglio il confronto su base annua l’insieme delle aree di maggior pregio della metropoli bulgara. Ad ogni modo, anche nelle zone più esclusive, i prezzi medi delle abitazioni sono in forte flessione, pari a circa 15 punti percentuali. Contrariamente alle zone più periferiche, tuttavia, nel primo semestre non si sono registrate variazioni significative: un elemento che fa pensare che il mercato real estate locale si stia lentamente stabilizzando.

Nei quartieri emergenti di Vitosha, Bukston e Manastirski Livadi, invece, la situazione è decisamente peggiore. In queste aree i prezzi sono calati di 5-6 punti percentuali in soli sei mesi (la prima metà dell’anno in corso), mentre il decremento su base annua sfiora i 20 punti percentuali.

Londra, scarsa crescita i prezzi delle case di lusso

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di maggiore pregio nell’area metropolitana di Londra sono cresciuti con un ritmo molto lento nel corso dell’ultimo trimestre; secondo quanto ha dichiarato la società di consulenza del real estate Savills, infatti, lo sviluppo riscontrato nell’ultimo periodo è stato il più lieve dell’ultimo anno e mezzo, dopo oltre 12 mesi di buon recupero dei valori immobiliari.

Il valore medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo dal prezzo unitario superiore al milione di sterline (circa 1,5 milioni di dollari) è infatti cresciuto di 0,6 punti percentuali nel secondo trimestre dell’anno rispetto ai primi tre mesi dello stesso esercizio; i prezzi sono invece più elevati di 12 punti percentuali su base annua, rispetto all’incremento su base annua di 17 punti percentuali del primo trimestre.

Secondo le principali previsioni, i prezzi diminuiranno di 4 punti percentuali nel corso del secondo semestre, appesantiti principalmente da un fragile recupero economico e da un inasprimento della pressione fiscale. Complessivamente, dall’inizio dell’anno al 31 dicembre 2010, i prezzi subiranno una flessione pari a 1 punto percentuale, contro un incremento di 8,8 punti percentuali riscontrato nel 2009.

Cina, la Banca Mondiale lancia nuovo allarme

La Banca Centrale Cinese ha dichiarato che il Paese ha urgente necessità di porre un freno alla fortissima crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della nazione, che specialmente in alcune località metropolitane hanno raggiunto dei ritmi di incremento davvero notevoli (basti considerare lo sviluppo dei prezzi, superiore al 50% su base annua, di Hainin e dintorni).

La preoccupazione della massima istituzione monetaria del Paese asiatico è presto giustificata: il timore non è solamente relativo alla possibile creazione di una bolla di settore, ma è soprattutto quello legato a un “contagio” di tale forte crescita dei prezzi dal settore immobiliare agli altri settori, anche non direttamente collegati a quello del real estate, con le ovvie conseguenze in termini inflazionistici.

Il settore immobiliare è d’altronde uno dei settori trainanti dell’economia cinese, e allo stesso sono attribuibili buona parte delle colpe del possibile (e probabile) errore di valutazione del target inflazionistico da parte del governo cinese. Pechino aveva infatti auspicato che durante il 2010 l’inflazione potesse rimanere al di sotto del 3%. Attualmente, i dati al 31 maggio ci comunicano invece che l’inflazione è già al 3,1%, e che il trend dovrebbe altresì inasprirsi con il passare dei mesi.

Prezzi case, a Londra nuova crescita record

I venditori di proprietà immobiliari ad uso abitativo di Londra avrebbero alzato ulteriormente i prezzi all’offerta durante il mese di giugno, cercando di sfruttare il trend di ripresa del real estate locale. A dirlo l’ultimissima ricerca di Rightmove Plc, che come ogni mese monitora i comportamenti di domanda e di offerta del mercato immobiliare londinese e dell’intero Regno Unito.

Stando alla ricerca della società di consulenza, i prezzi medi richiesti per dar seguito a un’operazione di vendita di un’unità abitativa nella capitale sarebbero cresciuti di 2,2 punti percentuali a giugno rispetto a quanto richiesto nel precedente mese di maggio. In cifre assolute, il prezzo medio al quale viene conclusa una transazione di compravendita è così salito a quota 429.597 sterline britanniche.

Rightmove precisa inoltre che Londra avrebbe conseguito delle performance significativamente superiori al resto della nazione, dove i prezzi sono cresciuti di meno della metà dei 0,7 punti percentuali di sviluppo dei valori immobiliari riscontrati nel mese di maggio. I prezzi medi in Gran Bretagna sono così superiori di 5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma ancora nettamente inferiori al picco toccato a maggio del 2008.

Cina, prezzi case in crescita record – KF

La Cina ha superato Hong Kong come mercato immobiliare più “caldo” del mondo durante il primo trimestre dell’anno, con i valori delle proprietà immobiliari che sono cresciuti più del doppio di quanto realizzato da qualsiasi altro mercato del pianeta. Ad affermarlo è la società di consulenza Knight Frank, che ha appena pubblicato il proprio monitoraggio trimestrale dedicato agli incrementi dei prezzi più sostanziosi nei mercati real estate internazionali.

Knight Frank rivela infatti che i prezzi delle proprietà immobiliari delle principali metropoli cinesi sono cresciuti del 68% su base annua. Oltre alla Cina, incrementi dei valori piuttosto significativi (ma non dei livelli di Pechino) per Hong Kong, India, Singapore, Australia, Malesia e Indonesia, che hanno permesso all’intera regione Asia – Pacifico di poter contare su sviluppi dei prezzi pari a quasi il 18%.

Il mercato cinese si conferma così come uno dei più appetibili sul fronte internazionale, grazie non solamente a un continuo interesse da parte di investitori stranieri (che tuttavia è ora sconfortato da una serie di vincoli e di soglie all’impiego), ma anche e soprattutto grazie alla forte domanda – in crescita in numerose aree del Paese – alimentata dai flussi di migrazione che dalle zone rurali della Cina stanno conducendo decine di milioni di persone verso le principali zone urbane e industriali.

Regno Unito, prezzi case in calo per il terzo mese

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono calati ancora, per il terzo mese consecutivo, durante maggio 2010. Il costo medio di un’abitazione in Inghilterra e nel Galles – sostiene una recente ricerca Acadametrics – sarebbe così diminuito di 0,2 punti percentuali a quota 220.352 sterline (pari, al cambio attuale, a circa 323 mila dollari) rispetto al precedente mese di aprile.

Il gruppo che ha condotto la ricerca ha poi modificato sensibilmente i dati relativi ai mesi di marzo e di aprile, che qualche settimana fa sembrava fossero conclusi con un rialzo dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo. Acadametrics ha invece revisionato i precedenti report, dichiarando ora che dall’inizio di marzo alla fine di maggio i prezzi delle case nel Regno Unito sarebbero calati in maniera graduale e continuativa.

Acadametrics ritiene ora che il rimbalzo del mercato immobiliare britannico stia subendo un forte rallentamento, rimanendo piuttosto dubbiosa circa le prospettive di recupero nel corso dell’attuale 2010. Anche l’attività bancaria ne sta risentendo, prosegue poi la società di consulenza in un proprio recente comunicato stampa, considerando che – nonostante l’incremento dei mutui concessi ad aprile – il volume complessivo rimanga inferiore di circa la metà rispetto ai volumi del 2007.

Cina, prezzi case in crescita del 12,4% – mag 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari cinesi sono cresciuti al secondo ritmo record storico recente durante il mese di maggio del 2010, con uno sviluppo al 12,4% su base annua, contro un incremento del 12,8% del mese di aprile, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La notizia è stata ufficializzata dal locale Istituto Nazionale di Statistica, che monitora l’andamento dei valori commerciali in 70 aree metropolitane di riferimento.

Tuttavia, il dato ancor più interessante è relativo al valore complessivo delle transazioni immobiliari portate a compimento nel mese di maggio, che rispetto a quanto conseguito nel precedente mese di aprile ha subito una flessione del 25%. Questo vuol dire che, in termini più espliciti, le novità normative introdotte dal governo al fine di calmierare la crescita dei prezzi, hanno avuto degli effetti solo sul numero delle transazioni.

Gli analisti sembrano in realtà convinti che le recenti introduzioni governative non saranno sufficienti a ridurre la velocità di incremento dei prezzi, e che le istituzioni si dovranno produrre in sforzi ben più consistenti per raggiungere un equilibrio del mercato immobiliare cinese. A detta di buona parte degli osservatori, per frenare la domanda potrebbe essere necessario intervenire in misura molto consistente sui tassi di interesse applicati.

Hong Kong, il governo vende ampi appezzamenti di terreno

Il governo di Hong Kong ha annunciato di aver avviato la vendita di un enorme sito residenziale attraverso il tradizionale meccanismo dell’asta pubblica. L’intervento dell’istituzione governativa asiatica è stato stimato in 10,9 miliardi di dollari locali, pari – al cambio attuale – a circa 1,4 miliardi di dollari, utili per rispondere al meglio alla domanda di settore locale, scoraggiando un ulteriore incremento dei prezzi.

L’obiettivo del governo ci sembra piuttosto chiaro: immettere sul mercato nuovi appezzamenti di terreno nei quali indurre ad edificare grandi quantità di proprietà immobiliari ad uso abitativo. La speranza è quella di rimpolpare in maniera significativa le file dell’offerta, auspicando così un contenimento della crescita dei prezzi, così imponente proprio a causa di un gap tra domanda e proposte fin troppo evidente.

Dalla fine del 2008 ad oggi, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di Hong Kong sono cresciuti di ben 41 punti percentuali, in maniera pressoché continua ed omogenea. I prezzi sono ben al di là delle aspettative espresse all’inizio di questa esplosione dei valori immobiliari, e sembrano perfino più incisivi per quanto riguarda le fasce di qualità abitativa medio – bassa.