prezzi case

Golfo del Messico, la marea nera costa oltre 3 miliardi al settore immobiliare

Nell’attesa di analizzare attentamente in che modo verranno risolti i guai – a lungo termine – dell’impianto della British Petroleum, il settore immobiliare dell’area del Golfo del Messico inizia a fare la conta dei danni provocati dalla “marea nera” che da settimane continua a produrre ingenti danni alle zone costiere, e non solo relativamente al più ristretto segmento delle seconde case e delle case turistiche.

Secondo un recentissimo report curato da CoreLogic, ad esempio, le proprietà immobiliari ad uso abitativo che si affacciano sul Golfo del Messico potrebbero aver subito ognuna una perdita di circa 56 mila dollari in virtù delle conseguenze negative prodotte dalla rottura dell’impianto petrolifero della BP, che ne avrebbe minato le possibilità di accesso al mare, e il panorama di quella che un tempo era un’area maggiormente ambita.

In particolare, ad aver subito le perdite più rilevanti sarebbero state le case di tre aree urbane individuate con meticolosità da CoreLogic: il “record” dei deprezzamenti dei valori commerciali delle case costiere spetterebbe a Gulfport, nel Mississippi, che subirà nel corso dei prossimi mesi i declini maggiori; male anche l’evoluzione degli scenari a Mobile, nell’Alabama, e a Pensacola, in Florida.

Stati Uniti, prezzi in crescita oltre le previsioni

I prezzi delle proprietà immobiliari in 20 città degli Stati Uniti assunte come riferimento dall’indice di Standard & Poor / Case – Shiller, sono cresciute oltre le aspettative durante il mese di maggio (l’ultimo al quale è riferibile una rilevazione ufficiale da parte dell’istituto), come diretta conseguenza del termine delle richieste del beneficio governativo, che ha momentaneamente compresso le vendite.

L’indice che misura il valore commerciale delle proprietà oggetto di compravendita è infatti incrementato di 4,6 punti percentuali rispetto al mese di maggio 2009, per l’incremento più sostanzioso, su base annua, dal mese di agosto del 2006. Contemporaneamente, un altro report relativo allo stesso periodo rilevava un calo della fiducia dei consumatori a un livello minimo dal mese di febbraio 2010.

Come già anticipato in apertura del nostro post, la determinante principale sembra potersi risalire alla scadenza del termine utile per richiedere il beneficio fiscale predisposto dal governo per gli acquirenti di una prima casa. Era infatti stato stabilito nella giornata del 30 aprile il giorno ultimo per proporre domanda di riconoscimento del bonus fiscale di 8 mila dollari in favore di questa categoria di investitori immobiliari.

Stati Uniti, vendite di nuove case a giugno oltre le attese

Le vendite di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo durante il mese di giugno, negli Stati Uniti, sono cresciute oltre le attese, superando così il brusco picco negativo toccato nel precedente mese di maggio, quando il numero delle nuove case vendute crollò di oltre 30 punti percentuali, significando l’effetto prorompente della scadenza del beneficio utile per ottenere il bonus governativo per l’acquisto di una prima casa.

Gli acquisti di nuove case sono invece cresciuti di 24 punti percentuali a giugno rispetto al mese di maggio, per un volume annualizzato pari a 330 mila unità, come conferma una stima compiuta dal Dipartimento del Commercio. I bassi tassi di interesse hanno certamente aiutato a ravvivare la domanda, contribuendo a stabilizzare un’industria ancora duramente colpita dagli strascichi dell’ultima crisi nazionale.

Secondo quanto comunicava Bloomberg fino a pochi giorni fa, invece, le vendite di nuove case non avrebbero potuto superare quota 310 mila unità in termini di volume annualizzato, con una proporzione di sviluppo rispetto al mese precedente pari a 3,3 punti percentuali. Il range ampio di analisi era invece stimato da un minimo di 260 mila unità a un massimo ottimista pari a 360 mila unità.

Regno Unito, Hometrack scommette su prezzi case in calo

I prezzi delle proprietà immobiliari del Regno Unito sono calati, durante il mese di luglio, per la prima volta durante gli ultimi quindici mesi. Secondo una breve analisi recentemente pubblicata dalla società di consulenza di settore Hometrack Ltd., sarebbe principalmente la conseguenza della riduzione del budget governativo per la spesa pubblica, e dell’incremento nel numero di persone che in queste settimane stanno cercando di vendere la proprie proprietà immobiliari.

Il prezzo medio di una proprietà ad uso abitativo in Inghilterra e in Galles è così calato di 0,1 punti percentuali rispetto al mese di giugno, a quota 158.700 sterline (circa 245 mila dollari, al cambio attuale). I valori delle proprietà immobiliari nell’area metropolitana della capitale londinese avrebbero inoltre subito una flessione ancora più consistente della media nazionale, con una contrazione di 0,2 punti percentuali, sebbene – su base annua – i prezzi siano cresciuti del 2%.

Bulgaria, rallenta calo dei prezzi delle case

Il prezzo medio di una proprietà immobiliare ad uso residenziale in Bulgaria è continuato a calare durante il secondo trimestre del 2010. I dati ufficiali, confrontati con le performance dei trimestri precedenti, forniscono tuttavia anche una seconda informazione importante: la flessione dei valori commerciali delle case del Paese europeo avrebbe infatti subito un rallentamento rispetto ai tre mesi di inizio 2010.

Gli elementi diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica sostengono infatti che i prezzi di una proprietà immobiliare residenziale nel Paese hanno subito una diminuzione di circa 0,8 punti percentuali durante il secondo trimestre dell’anno, contro una flessione di 2,3 punti percentuali che lo stesso Istituto Nazionale di Statistica aveva rivelato nel corso del precedente trimestre.

Su base annua, la flessione è invece stata pari a 9,7 punti percentuali, dimostrandosì così più grave rispetto alla contrazione su base annua rilevata nel corso del primo trimestre, quando i prezzi subirono un decremento medio di 7,8 punti percentuali.

Cina, il boom immobiliare verso la fine?

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina potrebbero diminuire fino a 30 punti percentuali, mentre la crescita della produzione interna lorda del Paese asiatico potrebbe scendere al di sotto degli 8 punti percentuali. Quanto sopra, potrebbero essere le conseguenze dirette delle azioni intraprese del governo, che sta esercitando ingenti sforzi nel tentativo di raffreddare il mercato immobiliare e la straordinaria crescita dei prezzi.

Ad effettuare le considerazioni di cui sopra è stata, negli scorsi giorni, la società Nikko Cordial Securities Inc., che riporta i forecast del Consiglio di Stato, il quale prevede che i prezzi delle porprietà immobiliari ad uso abitativo subiranno una flessione di almeno 20 punti percentuali nel corso dei prossimi mesi.

Il governo cinese, sostengono invece altre osservazioni provenienti dal Giappone, stimerebbe delle flessioni dei prezzi delle case di almeno 30 punti percentuali, con un impatto macroeconomico che tuttavia sarebbe molto limitato, e non in grado di contrarre il ritmo di crescita economico del Paese al di sotto dell’8%.

Hong Kong, previsioni di crescita per i prezzi delle case di lusso

I valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di lusso ad Hong Kong cresceranno fortemente durante la seconda parte dell’anno, sviluppandosi ad un ritmo che non sarà lontano dai 10 punti percentuali entro la fine del 2010. A sostenerlo è una recente ricerca condotta dalla società di consulenza Jones Lang LaSalle, fiducioso che la vendita di un’importate area edificabile a Peak possa incrementare la fiducia degli investitori nel real estate locale.

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di maggior pregio sono già cresciuti di 10 punti percentuali nella prima metà dell’anno, supportati principalmente da un basso livello dei tassi di interessi. La bassa onerosità del ricorso ai finanziamenti sarà una delle determinanti che permetterà ai valor idelle case di crescere anche nel corso della seconda parte del 2010, insieme ad una serie di altri fattori endogeni.

Tra questi, la scarsità nell’offerta di questo particolare segmento del mercato immobiliare dell’area asiatica, e lo sviluppo dei principali dati economici fondamentali.

Vendere casa aggiornando la perizia di valutazione

 Un soggetto che vuole vendere una casa, e magari rifiuta il prezzo offerto da un acquirente, un domani potrebbe rimpiangere il non averlo accettato. Questo è quanto, tra l’altro, sostiene il fondatore di Idealista.com, Jesús Encinar, nel dare consigli sulle compravendite sia a chi una casa la mette sul mercato, sia a chi intende acquistarla.

Rifiutare a priori un prezzo di vendita per una casa, infatti, secondo Jesús Encinar, può essere sbagliato, ragion per cui è sempre bene pensarci su magari allungando i tempi di trattativa prima di prendere la decisione di interromperla. In un mercato immobiliare mutevole come quello attuale, che risente dell’onda lunga della crisi finanziaria ed economica, inoltre, occorre fare attenzione alla perizia di valutazione.

Regno Unito, prezzi offerta in calo per la prima volta nel 2010

I proprietari  di unità abitative nel Regno Unito hanno abbassato le proprie pretese in termini di prezzi per la prima volta dall’inizio del 2010 durante il mese di luglio. Ad effettuare tale rilevazione è stata, negli scorsi giorni, Rightmove Plc, secondo cui è altamente probabile che i venditori immobiliari proseguano in tale trend anche per il resto dell’anno in corso, e forse altresì per la prima parte del 2011.

I prezzi all’offerta sono infatti diminuiti di 0,6 punti percentuali a 236.332 sterline e, secondo la compagnia di consulenza, scenderanno di altri 7 punti percentuali durante la seconda metà dell’anno, cancellando gli incrementi riscontrati durante la prima parte del 2010. Nella capitale Londra, il costo di una casa è invece calato di 1,7 punti percentuali, per una contrazione guidata da alcuni dei distretti più cari, come quelli di Chelsea e di Kensington.

Ad ogni modo, lo scenario dei prossimi mesi dovrebbe essere caratterizzato da nuove ristrettezze creditizie che abbasseranno ulteriormente la domanda immobiliare, e da una fornitura di case che invece rimarrà su livelli piuttosto elevati: Nationwide Building Society stima infatti che sul mercato immobiliare finiscano ogni settimana circa 30 mila nuove case, che rappresenta un volume triplo rispetto al numero dei mutui concessi.

Taiwan, i prezzi delle case potrebbero calare del 10%

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo non nuove nell’area di Taiwan potrebbero diminuire di altri 10 punti percentuali nella seconda metà dell’anno, dopo che la Banca Centrale locale ha dichiarato alle istituzioni finanziarie di assumere immediati provvedimenti per prevenire atteggiamenti speculativi nel Paese asiatico. A sostenerlo, un recente report curato da Citigroup Inc.

Secondo le considerazioni dell’istituto di credito che ha effettuato l’analisi, le valutazioni di cui sopra dovrebbero avere delle conseguenze negative soprattutto sul mercato secondario, su quella parte del mercato immobiliare che – in altri termini – è relativo alla compravendita di proprietà abitative non nuove, per le quali sono da realizzare alcune considerazioni specifiche alternative rispetto alla generalità delle transazioni.

L’intento della Banca Centrale del Paese asiatico è d’altronde ben chiaro: evitare che il credito bancario diventi troppo “facile”, e che un’esplosione delle operazioni nel settore immobiliare possa in qualche modo portare su livelli elevati e ingestibili i prezzi delle case; le domande di mutuo sono in effett ischizzate su soglie record, incentivate dai bassi tassi di interesse di riferimento da parte dell’autorità monetaria.

Vendere casa facendo attenzione al prezzo

 Quello attuale, anche in Italia, non è certo un gran momento per chi deve vendere un immobile, ragion per cui in un contesto di mercato difficile il venditore ha sempre più bisogno di affidarsi a persone qualificate, ovverosia gli agenti, anche al fine di attribuire all’unità immobiliare da vendere un prezzo adeguato, altrimenti si rischiano tempi di compravendita lunghissimi.

Ebbene, in accordo con quanto riporta il portale specializzato negli annunci immobiliari Idealista.it, riprendendo un articolo del sito CincoDìas.com, la prima domanda che il venditore deve porsi è quella relativa al perché si vuole mettere l’immobile sul mercato. La congiuntura sul mercato immobiliare è infatti tale che è sostanzialmente “idonea” solo per venditori decisi, ovverosia disposti in fase di trattativa anche a prendere delle decisioni che non risultano essere sempre gradevoli.

Regno Unito, i prezzi delle case stimati in flessione

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito subiranno una flessione tendenzialmene graduale fino al 2012. Le motivazioni alla base di questa considerazione, effettuata ad opera di Capital Economics, sono riferibili alla previsione di condizioni creditizie ancor più stringenti, e alla riduzione della spesa pubblica nel settore oggetto di cvalutazione.

La società di consulenza ritiene pertanto che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo subiranno una flessione di cinque punti percentuali nel corso del 2010, e di dieci punti percentuali per ognunog dei prossimi due anni. Per quanto riguarda invece il 2012, non è affatto scontato che possa esser stimata una ripresa, perchè – sostiene ancora la società – i forecast sul triennio sono altamente incerti.

Sembrano così definitivamente spente le speranze di chi riteneva che il mercato immobiliare del Regno Unito avrebbe conseguito una significativa ripresa già nel corso del presente 2010, forse forte di qualche timido segnale di rirpesa che ha contraddistinto i primissimi mesi.

Regno Unito, stime decrescenti sui prezzi delle case

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito subiranno nuove diminuzioni nel corso dei prossimi mesi, e lo scarto tra quanto atteso dagli operatori del settore e quanto riscontrato in realtà potrebbe allargarsi ulteriormente nella seconda parte dell’anno. A sostenerlo, un recente monitoraggio della Royal Institution of Chartered, che spegne così i (pochi) fuochi di ottimismo circa una ripresa pronta e soddisfacente del locale real estate.

 La causa di questo ennesimo decremento dei valori commerciali delle proprietà immobiliari ad uso abitativo è da ricercarsi principalmente nella crescente offerta di case presenti sul mercato. A tale incremento dell’offerta non ha tuttavia fatto riscontro un pari sviluppo della domanda che, anzi, si è mostrata inaspettatamente più debole del previsto, e scoraggiando così la conclusione delle compravendite ai prezzi desiderati dai venditori.

Le trattative sul fronte immobiliari si fanno a tal proposito sempre più frequenti, generando delle richieste incrementanti di mutui. Stando a quanto affermato dal Council of Mortgage Lenders, ad esempio, le concessioni di finanziamenti immobiliari sono cresciute di 2 punti percentuali a quota 42 mila unità durante il mese di maggio rispetto al livello che era stato rilevato nel corso del mese precedente.

Vendere casa: tempi medi oltre i sei mesi

 Quanto tempo ci vuole in media per vendere sul mercato un immobile ad uso residenziale? Ebbene, in accordo con quanto riporta Idealista.it, Portale specializzato negli annunci immobiliari, per l’anno in corso i tempi medi superano i sei mesi, 6,2 mesi per l’esattezza. Trattasi di una tendenza crescente che dura oramai da diversi anni e che ha portato ad un raddoppio dei tempi medi di compravendita rispetto al 2004. Ma come mai i tempi medi di compravendita si sono allargati così a dismisura?