Vendita case a Cagliari in forte flessione

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Continua a precipitare il mercato immobiliare del capoluogo sardo e dell’intera regione. Stando a quanto affermano gli ultimi dati statistici, infatti, le compravendite immobiliari in Sardegna sono in fortissimo calo, con una diminuzione delle transazioni che dal 2006 al 2011 è stata contraddistinta con un – 32 per cento, che sembra destinato ad arrivare addirittura al – 50 per cento alla fine di questo anno.  Ad essere particolarmente penalizzato è il mercato immobiliare del Sud Sardegna e, in modo ancor più puntuale, quello di Cagliari e provincia.

Nella provincia di Cagliari, ricorda Libero Quotidiano, l’andamento delle vendite mostra evidenti segnali di crisi e l’inizio del 2012 e’ stato il peggiore degli ultimi anni, con appena 2472 compravendite nei primi sei mesi dell’anno (vedi anche il nostro approfondimento sull’Immobiliare Sardegna 2012).

Ad ogni modo “il Sud dell’Isola” – prosegue il giornale – “ pur perdendo 2.600 compravendite normalizzate rispetto al 2006, resta il territorio con la vitalita’ maggiore, mentre, prendendo in considerazione le tipologie di immobili oggetto di transazione, Cagliari e la sua provincia hanno una forte leadership nel comparto “medio-piccola”, “media” e “grande”, mentre in provincia di Sassari gli immobili piu’ venduti sono i “monolocali” e quelli di dimensione “piccola”. In questo quadro, dominato dall’incertezza della situazione economica, si aggiunge la difficolta’ di ottenere un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale. Gli istituti di credito, con l’intensificarsi della crisi finanziaria, hanno scaricato su imprese e famiglie i costi derivanti dall’aumento della provvista e dell’incertezza: gli spread applicati ai nuovi contratti di mutuo ipotecario sono stati aumentati e si mantengono ben al di sopra della media europea”.

Le attese per il 2013 non sono particolarmente confortanti, visto e considerato che si prevede un naturale prolungamento delle criticità, che dovrebbero riguardare l’intero prossimo anno. Si attende invece, con più speranza, un’inversione di tendenza per il successivo 2014, dove dovrebbe rendersi più concretizzabile una gradita fase di stabilizzazione.

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