Case fantasma: c’è più tempo per la regolarizzazione

di Redazione Commenta

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C’è più tempo per la regolarizzazione delle cosiddette “casa fantasma“, ovverosia quegli immobili che, seppur esistenti e rilevati dall’Agenzia del Territorio con “indagini” aeree, risultano ancora essere sconosciuti al Catasto. Questo grazie al Decreto Milleproroghe, di fresca approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, che fa slittare la scadenza per la regolarizzazione dal 31 dicembre del 2010 al 28 febbraio del 2011.

Il provvedimento di proroga è stato accolto con soddisfazione dalla Fiaip, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, dopo che in molte occasioni gli agenti immobiliari operanti nel nostro Paese hanno messo in risalto la necessità di poter garantire più trasparenza al mercato immobiliare attraverso proprio l’emersione, in tutto il nostro Paese, di quelle che sono state definite come le “case fantasma“. Tutti coloro che non hanno ancora provveduto avranno quindi più tempo per ravvedersi grazie proprio al nuovo termine fissato nel Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri.

La proroga al 28 febbraio 2011, per quel che riguarda la regolarizzazione delle case fantasma, in accordo con quanto riportato in questo caso dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it, è arrivata a sorpresa da parte del Governo, ed in particolare in sede di Consiglio dei Ministri, fermo restando che già dal 2 gennaio prossimo, in ogni caso, l’Agenzia del Territorio potrà procedere, così come già reso noto nelle scorse settimane, all’attribuzione di una rendita presunta alle case fantasma con i conseguenti oneri che scattano a carico del diretto proprietario.

Proprio il portale di annunci immobiliari online Idealista.it ha messo in risalto come la proroga di due mesi permetterà l’emersione di almeno un milione di case fantasma; sono queste, infatti, in base alle stime, quelle che mancano all’appello. Sul versante opposto, per l’Agenzia del Territorio il 2011 sarà di conseguenza un anno molto impegnativo al fine di attribuire la rendita catastale a questi immobili sinora sconosciuti agli occhi del Fisco.

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