
La legge contempla la possibilità di fare richiesta dell’anticipo della pensione ai fini dell’acquisto o della ristrutturazione della prima casa. E’ possibile richiedere fino al 75% di quanto maturato al momento della domanda. Una possibilità, questa, fornita a coloro i quali sono iscritti da almeno 8 anni al fondo. La domanda è: conviene chiedere l’anticipo?

In seguito alla conversione del dl 63/2013 il Parlamento ha aggiunto il comma 1 bis all’articolo 16, disponendo di fatto l’innalzamento dal 50 al 65% della percentuale di detraibilità delle spese sostenute per la ristrutturazione degli immobili in zone ad alta pericolosità. L’agevolazione, che nulla ha a che vedere con quella sulla riqualificazione energetica, riguarda i soli interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche.
Uno dei dubbi che più frequentemente riguardano coloro che vogliono acquistare una seconda casa in comproprietà con il proprio coniuge, il quale – a sua volta – non risulti essere titolare di alcun diritto reale su altre abitazioni (e, pertanto, per costui si tratterebbe di prima casa), è relativo ai margini di beneficio delle agevolazioni previste per l’abitazione principale. Vediamo allora di chiarire qualche dubbio, con i riferimenti forniti dalle Entrate.
Nella relazione presentata dall’Abi dinanzi alla commissione Finanze del Senato, all’interno dell’indagine conoscitiva sulla tassazione degli immobili, l’Associazione Bancaria Italiana afferma che “per rilanciare il mercato immobiliare occorre predisporre un pacchetto integrato di misure che agisca su fattori di domanda e di offerta’”, e che “sulla base delle opinioni espresse dal settore bancario le principali criticita’ sembrano comunque emergere dal lato della domanda”.
Qualche giorno fa il governo Letta ha deliberato un importante decreto che – come ampiamente atteso – proroga i termini di decadenza della possibilità di usufruire dei maxi bonus sugli interventi di riqualificazione energetica degli immobili, e di operazioni di ristrutturazione edilizia. Vediamo allora cosa cambia per i secondi, e in che modo il bonus sia stato esteso anche all’acquisto dei mobili c.d. “fissi”.
Dalla Sardegna arrivano importanti novità in tema di imposta municipale unica. Il presidente della regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha infatti presentato in Giunta un progetto che prevede la restituzione dell’Imu nei confronti di tutti quei nuclei familiari piuttosto numerosi, e con un Isee modesto (considerando come soglia i 20 mila euro tra stipendi e proprietà).