Immobiliare Svezia, rischio calo a causa della recessione

 I prezzi delle case svedesi potrebbero calare ancora durante i prossimi mesi, a causa degli incombenti rischi di recessione sull’economia del Paese scandinavo. Ad annunciarlo è il governatore della Banca Centrale locale (la Riksbank) Stefan Ingves, che apre di fatto una nuova possibile era nel real estate di una delle nazioni che era ritenuta maggiormente distante dai pericoli di criticità economico finanziarie.

“Non è irragionevole pensare che i prezzi delle case possano calare un po’, o almeno stabilizzarsi al livello odierno” – ha dichiarato Ingves durante una recente intervista rilasciata a Stoccolma, soffermandosi poi sul fatto che le concessioni creditizie attuali siano significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrabile appena uno o due anni fa, e ribadendo l’estrema debolezza dello sviluppo economico generale del Paese.

Immobiliare Singapore, crescono le vendite delle case

 Stando a quanto affermato dal report di Urban Redevelopment Authority, il livello delle vendite di proprietà immobiliari abitative a Singapore, nel mese di gennaio, ha invertito la tendenza negativa che caratterizzava il real estate locale negli ultimi trimestri, permettendo al volume di transazioni di compravendita di poter rimbalzare dal livello minimo degli ultimi due anni, grazie allo sviluppo di alcuni progetti immobiliari nelle aree suburbane.

Le vendite di case in favore ai privati è così cresciuto da quota 632 unità abitative di dicembre all’attuale livello di 1.872 unità, per la soglia più elevata dallo scorso mese di novembre 2010. Il crollo del mese di dicembre, ricordiamo, era stato indotto dall’imposizione di nuove tasse da parte del governo sugli acquisti di proprietà immobiliari, per un provvedimento da inquadrarsi nell’ottica di un ulteriore tentativo di freno alla crescita dei prezzi (che il governo locale cerca di contrastare dal 2009).

Canoni di affitto in calo nel gennaio londinese

 Secondo quanto affermato da una recentissima analisi compiuta dalla società di ricerca e di consulenza Knight Frank LLP, i canoni di locazione a Londra sarebbero diminuiti nel corso del mese di gennaio rispetto al mese precedente, a causa della perdita dei posti di lavoro nella City, e al taglio evidente di alcuni bonus e benefit nell’industria dei servizi finanziari, che ha colpito principalmente le società del comparto operanti all’interno dei confini della principale metropoli britannica.

Come conseguenza di quanto sopra, i canoni di locazione londinesi sarebbero diminuiti di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, e di 0,6 punti percentuali rispetto ai massimi storici riscontrati nel corso del mese di settembre. Gli affitti del mese di gennaio sarebbero comunque più elevati di 7 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno, a dimostrazione della convenienza dell’investimento nell’immobiliare a fini locativi, nel breve – medio periodo.

Immobiliare spagnolo ancora in difficoltà

 Sono finalmente giunte a conoscenza le statistiche ufficiali sull’andamento del mercato immobiliare spagnolo nel corso del 2011. Dati che – come era ampiamente possibile attendersi – confermano le straordinarie difficoltà cui sta andando incontro il real estate del Paese iberico, che ha chiuso lo scorso anno con un saldo nettamente negativo sia per quanto concerne l’andamento delle transazioni di compravendita, sia per quanto concerne i valori commerciali di conclusione dei contratti di acquisto delle proprietà abitative. E il 2012, almeno stando alle prime settimane, non sembra esser cominciato nel migliore dei modi.

L’Istituto Nazionale di Statistica (INE) di Madrid attesta infatti un calo delle vendite di abitazioni pari al 17,7%, dopo che il 2010 aveva vissuto una leggera ripresa (+ 6,8%) più che altro detrminata dal crollo dell’esercizio ancora precedente. Ragionando in termini assoluti, il totale delle case vendute in Spagna è stato pari a 361.831 unità, meno della metà dell’ammontare che era stato riscontrato nell’ultimo anno antecedente all’esplosione della crisi economico finanziari del 2008.

Prezzi case, riduzioni importanti nel mercato britannico

 Secondo una nuova ricerca condotta e diffusa sul mercato immobiliare britannico, circa un terzo delle proprietà abitative attualmente in vendita avrebbero subito una riduzione di prezzo commerciale almeno una volta dal loro primo ingresso sul mercato. In altri termini, le case avrebbero subito degli “sconti” più o meno significativi, concretizzati in tagli applicati successivamente al primo riscontro negativo da parte del mercato stesso.

Stando a quanto affermato dalla stessa ricerca – formulata dal sito web Zoopla – lo sconto medio sul prezzo originariamente proposto sarebbe pari a circa 7,5 punti percentuali, per un controvalore in termini assoluti pari a 19.580 sterline. Lo sconto medio sarebbe pertanto più “grave” di mezzo punto percentuale rispetto a un anno fa, quando la riduzione era pari a oltre mille sterline in meno di oggi (circa 18.475 sterline, secondo le rilevazioni Zoopla).

Ultimi aggiornamenti sull’immobiliare americano 2011

 Secondo quanto riferito da un recentissimo report elaborato dalla Core Logic, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel mercato statunitense sarebbero diminuiti di 4,7 punti percentuali nel corso del 2011, rispetto ai precedenti livelli conseguiti nel 2010, per il quinto decremento annuo consecutivo. L’analisi di Core Logic è la prima pubblicazione a commentare e evidenziare quanto accaduto nel real estate a stelle e strisce durante il corso dell’ultimo anno.

Per quanto invece concerne il solo andamento del mese di dicembre 2011, includendo nel novero anche le case oggetto di pignoramento, i valori risultano essere inferiori di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente, per il quinto declino mensile consecutivo. Escludendo il peso delle case oggetto di procedura esecutiva, invece, il mese di dicembre avrebbe evidenziato la prima crescita su base mensile dal mese di luglio 2011, con uno sviluppo positivo di 0,2 punti percentuali.

Svizzera vicina a rischio bolla immobiliare

 La Svizzera è sempre più vicina al rischio di una bolla immobiliare. A dircelo sono gli economisti di UBS, uno dei principali gruppi bancari del mondo, secondo cui l’ultimo aumento dei prezzi delle abitazioni nell’area elvetica, unitamente a un’inflazione lievemente negativa e una stabilità dei redditi, potrebbe essere determinati della formazione di una pericolosa bolla speculativa sul settore immobiliare nazionale.

I tassi di interesse ai minimi storici danno inoltre l’input per un sovraindebitamento con garanzie ipotecarie: convinti da condizioni di onerosità così convenienti, in altri termini, famiglie e investitori di varia natura stanno ricorrendo all’impiego sul mattone in quantità eccessive, alimentando quella che – secondo gli analisti di UBS – potrebbe essere una nociva bolla immobiliare, potenzialmente pregiudizievole.

Prezzi case in calo nel mercato cinese

 I prezzi delle proprietà abitative del mercato cinese sono calati per il quinto mese consecutivo nel corso del gennaio appena concluso, grazie alla forte azione del governo che – al fine di poter controllare il mercato immobiliare, evitando la formazione della pericolosa bolla immobiliare – ha potuto trascinare al ribasso i valori commerciali delle prime e delle seconde case dell’economia asiatica, per il più lungo declino storico da quanto la società di analisi SouFun Holdings Ltd ha avviato la serie statistica.

Stando a quanto sostiene la compagnia, i prezzi delle case sarebbero diminuiti di 0,18 punti percentuali nel corso del mese di dicembre. I prezzi residenziali sarebbero inoltre calati in 60 delle 100 aree monitorate dalla compagnia, per la stessa proporzione rilevata anche nel precedente mese di dicembre.

Prezzi case invariati nel gennaio inglese

 Secondo quanto affermato da una recente ricerca condotta da Hometrack Ltd., e pubblicata pochi giorni fa, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sarebbero rimasti pressochè invariati nel corso del mese di gennaio. Gli analisti della compagnia hanno tuttavia riscontrato delle evidenti pressioni al ribasso nei valori commerciali delle abitazioni, che potrebbero influenzare negativamente il corso dei prezzi del real estate d’oltre manica nel corso dei trimestri a venire.

Su base annua, Hometrack sostiene che i prezzi delle case di gennaio siano inferiori di 1,6 punti percentuali. Un movimento dei valori commerciali che è stato caratterizzato da un rallentamento nella fornitura di nuove abitazioni sul lato dell’offerta, e da una domanda molto debole, che è stata inferiore al ritmo di incremento delle proposte immobiliari nel comparto di riferimento di questo nostro breve approfondimento.

Immobiliare Cina, i prezzi devono calare ancora

 Affinchè possa raggiungere un livello “accettabile”, i prezzi delle case del mercato immobiliare cinese dovranno calare ancora. Quanto? A dircelo, una recente ricerca condotta dalla Direzione del Comitato Affari Economici e Finanziari del Congresso cinese, secondo cui i valori commerciali delle abitazioni del Paese asiatico dovranno diminuire di almeno un altro 30% per poter conseguire una soglia ragionevole.

Stando a quanto affermato da He Keng, direttore del Comitato, i prezzi delle case avranno raggiunto un livello accettabile solamente quando, per comprare una casa, una famiglia potrà impiegare sei anni del proprio stipendio. Pertanto, basandosi su tale parametrazione, è bene che i prezzi degli immobili della nazione calino almeno di 30 punti percentuali rispetto alle attuali soglie, pur con le opportune distinzioni.

Vendite nuove case, dati deludenti a fine dicembre

 Secondo quanto affermato dal Dipartimento del Commercio di Washington, le vendite di nuove case avrebbero subito un calo inaspettato nel corso del mese di dicembre, per la prima contrazione mensile negli ultimi quattro periodi. Gli acquisti di unifamiliari sono infatti calati di 2,2 punti percentuali a 307 mila unità annualizzate, contro stime degli economisti internazionali che auspicavano che il dato potesse raggiungere e superare la soglia delle 320 mila unità.

La motivazione di questo calo nelle vendite di nuove case è presto spiegato: i costruttori si trovano costretti a fronteggiare un numero di case esistenti, offerte a prezzi scontati, particolarmente elevato. Il trend delle vendite di nuove proprietà immobiliari abitative dovrebbe ad ogni modo riprendersi nel corso del 2012, periodo per il quale è prevista un’espansione del business, anche se sono prevedibili grandi numeri nel comparto.

Acquisti case usate prossimi ai massimi da due anni nel mercato USA

 Secondo quanto riportato da un’analisi pubblicata poche ore fa dalla National Association of Realtors di Washington, i contratti stipulati per acquistare case usate (il mercato secondario) durante il mese di dicembre avrebbero raggiunto un livello pari al massimo negli ultimi 19 mesi, evidenziando – stando al parere dei principali osservatori – come la lunga fase di stabilizzazione del real estate a stelle e strisce, cominciata nell’ultima parte del 2011, estenderà la propria caratteristica principale anche nel corso del nuovo anno.

Opinioni positive in merito ai dati statistici formulati dalla NAR sono state espresse dagli analisti di Moody’s, secondo cui il momento sarebbe molto soddisfacente, e come una più elevata fiducia da parte dei consumatori italiani da una parte, e un calo del tasso di disoccupazione dall’altra – unitamente al mantenimento dei tassi di interesse di riferimento su valori molto bassi – sta permettendo ai compratori di poter finalmente mostrare concretamente l’interesse sopito nei confronti delle operazioni di acquisto delle prime o delle seconde case.

Investimenti immobiliari, buone prospettive per il mercato brasiliano

 Secondo alcune recenti previsioni, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Brasile dovrebbero crescere ancora durante il 2012, seppur con ritmi sensibilmente inferiori a quanto riscontrato nel corso degli esercizi precedenti. Un sondaggio compiuto tra alcuni esperti finanziari auspica infatti una crescita dei valori commerciali compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 10 punti percentuali, con il pericolo – tuttavia – che si possa finire in una pericolosa bolla speculativa.

A trainare la crescita del mercato immobiliare brasiliano è la locale “classe media”, il cui reddito e il tenore di vita è significativamente migliorato negli ultimi anni, con un ampio volume di persone che ha scelto di abbandonare la strada della locazione per decidere di acquisire una propria prima casa, contribuendo in tal modo a generare evidenti pressioni al rialzo nel corso dei prezzi delle proprietà abitative del Paese sud americano.

Vendite case, buona chiusura 2011 nel mercato americano

 Sono arrivati gli ultimi dati 2011 relativi al volume di vendite di case nel mercato immobiliare statunitense. Numeri che si preannunciano positivi, e che mettono le basi per un avvio 2012 che dovrebbe potersi consolidare su livelli di transazioni certamente più elevati di quelli dello stesso periodo dello scorso anno.

Ragionando sui dati consuntivi, ad ogni modo, dobbiamo affermare come le case vendute sul mercato secondario (cioè quelle non nuove, appartenute ad altri proprietari immobiliari, le quali costituiscono la grandissima maggioranza delle operazioni di compravendita sul real estate), sono cresciute di 5 punti percentuali durante il mese di dicembre 2011 rispetto al mese precedente, con un volume annualizzato pari a 4,61 milioni di unità, e per il terzo mese di rialzo consecutivo.