Immobiliare USA, rallentamento delle nuove costruzioni

 Secondo quanto affermato dai dati diffusi dal Dipartimento del Commercio di Washington, le nuove attività di costruzione di proprietà immobiliari avrebbero subito un forte rallentamento durante il mese di dicembre, arrivando a collocarsi su soglie significativamente inferiori a quelle precedentemente attese da parte dei principali analisti di mercato.

Stando ai dati ufficiali, infatti, i cantieri avrebbero dato il via a un volume annualizzato di nuove costruzioni pari a 657 mila unità abitative, in calo di 4,1 punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del precedente mese di novembre. A subire contrazioni più gravi della media sarebbero state inoltre le costruzioni di fabbricati adibiti a ospitare più unità abitative, mentre le unifamiliari avrebbero tenuto meglio il mercato.

Prezzi case, anche Rightmove certifica il calo inglese

 Dopo altre società di osservazione, anche Rightmove Plc si è mossa ad annunciare il nuovo calo dei prezzi delle case nel mercato del Regno Unito. Una contrazione che avrebbe riguardato anche il mese di gennaio che sta per giungere a conclusione, dimostrando come il 2012 sia iniziato con lo stesso ritmo negativo che aveva contraddistinto l’ultima parte del 2011. La società britannica ha poi dichiarato che il nuovo anno sarà un periodo particolarmente “sfidante” per il real estate locale.

Intanto, ragionando sui dati consolidati, evidenziamo come i prezzi delle case inglesi e gallesi siano calati di 0,8 punti percentuali a gennaio 2012 rispetto ai valori riscontrati alla fine del precedente mese di dicembre, per un controvalore medio pari a 224.060 sterline. A Londra, come oramai tradizionalmente accade anche in tempi di crisi, i valori commerciali delle abitazioni hanno agito in netta controtendenza, andando a guadagnare 0,8 punti percentuali su base mensile.

Scarso contributo dell’immobiliare USA alla crescita economica

 Il mercato immobiliare americano? Non fornirà che un “modesto” contributo alla crescita economica locale. A dirsi convinta di ciò è la società Fannie Mae (che ritroviamo abbastanza spesso sulle pagine del nostro blog insieme alla Freddie Mac, per i risultati dei rispettivi monitoraggi), che dichiara come l’andamento delle vendite di case e le attività dell’industria delle costruzioni, nel 2012, saranno incapaci di generare l’idonea spinta propulsiva a un’economia statunitense che non è ancora uscita totalmente dalla crisi.

Le vendite di case (comprendendo in tale novero sia quelle di nuova realizzazione, sia quelle usate, avvenute sul mercato secondario), aumenteranno di 3,5 punti percentuali. L’avvio di nuove costruzioni sarà invece in grado di giungere fino a un massimo di 16 punti percentuali, grazie soprattutto al positivo contributo del segmento delle proprietà unifamiliari.

Richieste mutuo in crescita nel mercato USA di inizio 2012

 Secondo quanto affermato dalla MBA (Mortgage Bankers Association), nel corso della prima settimana del 2012 le richieste di mutui riscontrate dalle banche operanti all’interno del territorio statunitense sarebbero cresciute di un buon ritmo rispetto all’ultima settimana del 2011, per risultati che andrebbero tuttavia analizzati in un’ottica ben più ampia, soprattutto tenendo in considerazione qual’era la base di partenza del calcolo statistico.

In termini più concreti, dall’ultima settimana dell’anno alla prima del nuovo 2012, le richieste di mutui alle banche americane sarebbero cresciute di ben 4,5 punti percentuali. Una proporzione piuttosto significativa, che tuttavia rischia di essere influenzata in maniera pressochè determinate dalla scarsa rilevanza della base di confronto, tenendo cioè in considerazione che – tradizionalmente – nella settimana post natalizia le attività creditizie subiscono un naturale rallentamento.

Prezzi case, buona crescita nel mercato del Regno Unito

 I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, nel mercato del Regno Unito, sono cresciuti ai massimi livelli da otto mesi a questa parte. Il mese di dicembre si è infatti chiuso in maniera molto positiva, grazie agli acquirenti di case che hanno scelto di concludere le proprie transazioni prima del termine del vecchio anno, in sintonia con un comportamento che sembra aver contraddistinto anche gli investitori professionali.

Ad annunciare le conclusioni sintetiche di cui sopra è stata, nelle scorse ore, la Acadametrics Ltd che – insieme alla LSL Property Services Plc – ha condotto un report nel quale ha attestato come il prezzo medio di una abitazione in Inghilterra e in Galles sia cresciuto di 0,2 punti percentuali a dicembre rispetto al mese di novembre, per un livello assoluto ora pari a 220.385 sterline (circa 338 mila dollari). Il volume delle transazioni immobiliari è invece cresciuto di 3 punti percentuali rispetto all’undicesimo mese dell’anno. I prezzi delle case, rispetto a un anno fa, sono ancora più bassi di mezzo punto percentuale.

Immobiliare Regno Unito, riepilogo sulle attuali condizioni

 Una serie di report condotti dalla Royal Institution of Chartered Surveyors, dal British Retail Consortium e da altri osservatori privilegiati, ci dà l’occasione per poter fotografare adeguatamente le attuali condizioni di salute del mercato immobiliare del Regno Unito, cercando di ipotizzare quali possano essere gli sviluppi del volume di transazioni e dei prezzi delle proprietà abitative nel corso dei prossimi mesi.

Partiamo dalle analisi condotte dalla RICS: l’Istituto ha infatti dimostrato come i suoi dati analitici evidenziano che il mercato immobiliare dell’area stia continuando a subire gli effetti negativi delel difficili condizioni economiche e della relativamente scarsa fiducia dei consumatori. I prezzi delle case sono calati così di 0,9 punti percentuali a dicembre rispetto allo scorso mese di novembre, per un livello medio pari a 160.063 sterline (circa 247 mila dollari).

Immobiliare di lusso, cresce il business inglese

 Negli ultimi mesi abbiamo parlato più volte di quanto attraente fosse il mercato immobiliare londinese, soprattutto per quanto concerne il business degli appartamenti di maggiore pregio. La ragione è relativamente semplice e immediata: in tempi di gravi difficoltà congiunturali quali quelli attuali, investire nel mattone di maggior lusso della capitale inglese ha rappresentato un sicuro rifugio per i ricchi patrimoni nazionali, e –principalmente – per i ricchi acquirenti provenienti dall’estero, Russia, Medio Oriente, Stati Uniti (e non solo) in testa.

Stando a quanto afferma una ricerca della Knight Frank LLP pubblicata pochi giorni fa, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, di pregio, dell’area centrale di Londra, sarebbero cresciuto per il 14mo mese consecutivo durante il mese di Dicembre, grazie a una continua spinta della domanda proveniente dagli investitori immobiliari esteri.

Immobiliare commerciale, migliorano le condizioni nel mercato statunitense

 Il tasso degli uffici “vacanti” (privi di un locatore) è calato negli ultimi tre mesi, prolungando un recupero che dura oramai da un anno. A costituire beneficio per questo comparto del mercato immobiliare statunitense è stato un rallentamento nella “fornitura” di nuovi spazi commerciali, elemento che ha permesso di ridurre la forbice tra l’offerta e la domanda, come confermato da un recentissimo report condotto dalla Reis.

Il tasso di uffici vacanti è così calato a quota 17,3 punti percentuali rispetto ai 17,6 punti percentuali dell’ultimo trimestre dello scorso anno, e rispetto ai 17,4 punti percentuali del terzo trimestre. Il tasso percentuale riscontrato alla fine del 2011 è il più basso mai rilevato dalla società di consulenza e di ricerca newyorkese dalla fine del 2009 ad oggi, con le ovvie conseguenze positive in merito all’analisi condotta.

Prezzi case in calo nel mercato del Regno Unito

 Secondo quanto affermato dalla Halifax, divisione londinese della Lloyds Banking Group, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative del Regno Unito sarebbero calati ai minimi livelli degli ultimi due anni e messo. Un passo indietro che sembra “preparatorio” rispetto a quanto potrebbe accadere nel 2012, esercizio che si preannuncia particolarmente incerto per quanto concerne il volume delle transazioni abitative, e per quanto concerne il trend assunto dai prezzi delle proprietà residenziali dell’area.

Secondo quanto affermato dalla Halifax, i valori commerciali delle case del Regno Unito sarebbero diminuiti di 0,9 punti percentuali nel corso del mese di dicembre rispetto al precedente mese di novembre, per un livello medio pari a 160.063 sterline, per il valore economico più conveniente dal mese di luglio 2009. Rispetto a un anno fa, invece, i valori commerciali delle abitazioni oggetto di analisi sono calati di 2,2 punti percentuali.

Immobiliare vacanza, migliorano le condizioni del segmento delle seconde case

 Stando a quanto affermato da una ricerca condotta dalla REIS, il numero degli appartamenti statunitensi adibiti ad uso vacanza sarebbe calato a un minimo da 10 anni a questa parte durante il quarto trimestre del 2011, con le locazioni di breve termine delle seconde case che dovrebbero proseguire in incremento anche nel corso dell’anno appena iniziato, almeno stando a quanto afferma l’analisi previsionale e consuntiva svolta dalla società.

Il tasso di appartamenti vacanti è infatti calato a quota 5,2 punti percentuali, per il volume più basso dalla fine del 2001. Nel corso del terzo trimestre del 2011 il livello fu pari a 5,6 punti percentuali, mentre nel quarto trimestre del 2010, lo stesso fu pari a 6,6 punti percentuali, denotando in tal modo una contrazione molto visibile nei mesi più prossimi ad oggi. Il canone di locazione medio mensile è invece salito di 2,3 punti percentuali su base annua, a quota 1.009 dollari.

Mercato immobiliare 2012: conviene comprare?

 Le domande dell’anno, per quanto concerne il mercato immobiliare, sono sempre le stesse: è il momento giusto per comprare? I prezzi delle case scenderanno ancora? Conviene attendere tempi più propizi? L’investimento nel mattone si rivelerà un investimento azzeccato, oppure conviene investire i propri risparmi in strumenti alternativi, ponendo il proprio denaro, ancora una volta, nelle mani dei prodotti finanziari?

Per comprendere quali possano essere le risposte a tali questioni, è venuto in soccorso il direttore generale del Credit Bureau Services di CRIF, Enrico Lodi, che segnala come – rispetto al 2010 – la domanda di mutui ipotecari sia calata del 33%. In altri termini, il volume d’affari delle operazioni di finanziamento finalizzate alle operazioni immobiliari sarebbero crollate di un terzo, ponendo le basi per un’apertura di 2012 tutt’altro che ottimistica.

Mutui casa, Bank of America condannata per “razzismo”

 La discriminazione razziale anche nel comparto dei mutui casa. È capitato pure questo, negli Stati Uniti, dove la Bank of America è stata condannata a pagare 335 milioni di dollari per la propria condotta commercialmente scorretta (e a pregiudizio di una buona parte dei suoi consumatori): l’istituto di credito indirizzava infatti i clienti ispanici e afro americani verso i mutui subprime, prodotti notoriamente più costosi e più pericolosi. 

Il risultato è stato una brutta sorpresa per la Bank of America, che nel 2008, poco prima che venisse dichiarata fallita, aveva di fatto inglobato all’interno delle proprie strutture la Countrywide. Penalizzate da un comportamento rivelatosi – ex post – significativamente pregiudizievole, oltre 200 mila persone, in 41 Stati diversi, hanno fatto causa all’istituto di credito e riceveranno ora l’atteso rimborso.

Prezzi case: nuove previsioni negative per il mercato inglese

 Secondo quanto affermato da una ricerca condotta dalla Nationwide Building Society (e diffusa online a poche ore dalla conclusione del 2011), i prezzi delle proprietà immobiliari abitative inglesi e dell’intero Regno Unito potrebbero subire nuovi declini durante il corso del 2012, a causa dell’accresciuta crisi del debito europeo, e a acausa di un andamento non soddisfacente del mercato occupazionale locale.

Il costo medio di un’abitazione nella zona ora oggetto di considerazione è già calato di 0,2 punti percentuali nel corso del mese di dicembre (rispetto al precedente mese di novembre): si tratta del primo calo mensile dal mese di agosto, e di una pericolosa anteprima di quello che potrebbe succedere – e con proporzioni ben più preoccupanti di quanto sopra – all’interno dell’esercizio solare appena cominciato.

Riforma del catasto: via i vani, ecco i metri quadri

 Inizia a delinarsi con convinzione la riforma del catasto, il processo revisionale che dovrebbe condurre il governo a rivedere la base imponibile di applicazione dell’imposta municipale unica. Una riforma che lo stesso esecutivo ha tuttavia affermato di voler imporre con l’applicazione di un “saldo zero”. In sintesi, al contribuente medio italiano non dovrebbe cambiare granchè nella gestione della propria posizione con il fisco. Ma sarà vero?

Per il momento, infatti, è noto che l’adeguamento dei valori catastali avverrà con un controbilanciamento relativo alle minori aliquote IMU da applicare alle basi imponibili. Pertanto, incrementando il valore catastale, e diminuendo la percentuale sull’aliquota dell’imposta municipale unica, il risultato non dovrebbe subire alcun cambiamento rispetto alla situazione precedente alla rivlautazione del bene.