Cause crisi immobiliare 2012

di Redazione Commenta

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La crisi immobiliare italiana sembra essere figlia di una serie di determinanti spesso collegate tra loro, pur con un peso ponderato evidentemente divergente: prezzi delle case troppo elevate, redditi e potere d’acquisto in fase calante, mutui sempre più difficili da ottenere, incertezza sul futuro a breve e medio termine, riforme fiscali immobiliari e tanto altro, sono solamente alcune delle cause che stanno conducendo il volume delle compravendite immobiliare in ulteriore e rapido deterioramento sul territorio italiano.

Ad occuparsi di quanto accaduto nel real estate tricolore, e di quanto potrebbe accadere, è il portale idealista news, che secondo quanto affermato dal portavoce Vincenzo De Tommaso, ritiene che la colpa della crisi immobiliare sia determinato da un mix degli elementi già introdotti poche righe fa (qui il nostro precedente speciale sulla crisi immobiliare italiana).

“Nel corso de 2012 l’accento degli operatori si è spostato dai prezzi alla mancata erogazione dei mutui da parte degli istituti di credito. il problema è serio, ma non è l’unico e viene da lontano. la domanda è depressa per la mancanza di prospettive del mondo del lavoro e questa inquietudine non può che rendere il consumatore più cauto” – afferma De Tommaso sulle pagine di idealista – “Tuttavia, ascoltando tutte le “campane” della filiera ho visto emergere concreti segnali di risveglio del settore, con soggetti più propensi  a mettersi in gioco rispetto al passato,  anche se gli interessi di categoria impediscono talvolta di guardare con serenità  la realtà dei problemi per trovare efficaci soluzioni nell’accesso a al bene casa il problema mutui è un grosso problema, forse il principale. ma se il meccanismo di inceppa sullo scoglio del rapporto rata/reddito significa o che i redditi sono troppo bassi o che i prezzi di mercato sono troppo elevati o – che è peggio -, tutte e due le cose”.

Una “colpa” è attribuita anche all’intervento delle istituzioni, definito come “piuttosto timido” sia sul fronte delle politiche di rilancio della domanda privata con incentivi fiscali e regolativi, che sul fronte delle opere di ristrutturazione e riqualificazione.

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