Cedolare secca affitti 2011: Siria, come fare

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Con l’entrata in vigore dell’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, ovverosia la cosiddetta cedolare secca, è arrivato anche “Siria“, l’apposito applicativo online che è stato messo a disposizione nelle scorse settimane, gratuitamente, sul proprio sito Internet, dall’Agenzia delle Entrate. Ma come si utilizza? Ebbene, importanti informazioni in merito ce le fornisce Altroconsumo nel far presente, innanzitutto, come il modello debba essere scaricato, compilato ed inviato per via esclusivamente telematica; a tal fine il contribuente, ovverosia il proprietario di immobili, può avvalersi ai fini della trasmissione telematica di un intermediario abilitato, ovverosia un consulente del lavoro, un dottore commercialista oppure un Centro di Assistenza Fiscale (Caf). A fronte della trasmissione telematica avvenuta, il contribuente deve ricevere dall’intermediario abilitato l’apposita ricevuta che il contribuente stesso deve poi allegare e conservare assieme alla copia di “Siria” che è stata compilata, scaricata e presentata al Caf, al dottore commercialista o al consulente del lavoro.

Tutto ciò non vieta al contribuente di poter far da se, ovverosia inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate in maniera autonoma; questo può avvenire solo ed esclusivamente online, dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, attraverso accesso con l’apposita credenziale, ovverosia con il codice PIN.

Con il codice PIN, infatti, il contribuente ed il professionista può accedere ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate, quelli per intenderci di Fisconline ed Entratel. E per quel che riguarda la registrazione dei contratti, ai fini della fruizione o meno del regime opzionale della cedolare secca, ricordiamo che nei giorni scorsi il Fisco ha concesso una proroga fino al 6 giugno 2011 per i contratti di locazione in scadenza dal 7 aprile del 2011. Occhio, per i proprietati di immobili ad uso residenziale, alle aliquote della cedolare secca, che sono due: al 19% per i contratti di affitto cosiddetti a canone concordato, ed al 21%, invece, per i contratti di locazione stipulati sul mercato libero.

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