Proprietà immobiliari: certificati catastali all’ufficio postale

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Il programma ”Reti Amiche” nei giorni scorsi si è arricchito di un nuovo servizio che vede da un lato l’Agenzia del Territorio, e dall’altro le Poste Italiane per permettere ai cittadini di fruire in maniera più facile, semplice e rapida dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche sul territorio.

L’accordo Poste – Agenzia del Territorio permette infatti, in materia di proprietà immobiliari, di ottenere le visure catastali non solo presso i 1.100 uffici dell’Agenzia del Territorio, ma anche in ben 5.740 uffici postali sparsi in tutta Italia, ovverosia quelli dove, tra l’altro, è presente lo “Sportello Amico”.

Per chi quindi ha bisogno di ottenere una visura catastale, ha ora complessivamente quasi 7.000 sportelli a disposizione tra Poste Italiane ed Agenzia del Territorio, con la probabilità di aver l’uno o l’altro ufficio, se non sotto casa, quantomeno a breve distanza.

Per ottenere una visura catastale presso gli uffici di Poste Italiane basta semplicemente presentarsi allo sportello muniti di codice fiscale e dei dati che identificano l’unità immobiliare, ovverosia il foglio, la particella ed il subalterno. La visura catastale potrà così servire sia per acquisire informazioni sulla proprietà immobiliare, sia per adempiere nel caso agli obblighi fiscali previsti.

L’accordo Poste Italiane – Agenzia del Territorio che, a conti fatti, estende il servizio di rilascio delle visure su tutto il territorio nazionale presso gli uffici postali, è stato preceduto da una fase di sperimentazione che ha visto i cittadini ritirare le visure alla Posta nelle città di Torino, Palermo e Roma.

Trattasi tra l’altro di un’estensione del servizio che si rende per certi versi necessaria se si considera che, in base alle stime dell’Agenzia del Territorio, solo quest’anno si registrerà complessivamente il rilascio di oltre 90 milioni di certificazioni catastali tra rilascio presso gli sportelli dell’Agenzia del Territorio, e quelli attraverso le consultazioni via Internet; e proprio quest’ultima modalità registra un incremento di utilizzo a ritmi annui del 7%.

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