Immobiliare: compravendite diminuite dell’1,9%

di Redazione Commenta

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Secondo quanto affermato da un recentissimo report condotto dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio, il 2011 si sarebbe chiuso con un ulteriore rallentamento delle compravendite immobiliari rispetto al precedente periodo di confronto. Stando alle rilevazioni compiute dall’Osservatorio, infatti, su base annua le compravendite avrebbero subito un drastico calo, fatta eccezione per il solo settore delle produzioni, che ha invece agito in controtendenza chiudendo il 2011 con uno sviluppo positivo per 5,3 punti percentuali.

Soffermandoci unicamente sul quarto trimestre 2011 – periodo utile per cercare di comprendere come si evolverà l’inizio del 2012 – si riscontra un incremento delle compravendite pari a 0,4 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nel corso dello stesso trimestre del precedente anno. Un segnale che è di sostanziale stabilità rispetto a quanto rivelato l’anno scorso, che dovrebbe altresì confermarsi nel corso di un 2012 appena iniziato, e che già si preannuncia particolarmente incerto sui suoi esiti finali.

In maniera più specifica, il segmento residenziale avrebbe fatto registrare un lieve aumento pari a 0,6 punti percentuali. Incremento più deciso per quanto concerne le pertinenze, con uno sviluppo di 2,1 punti percentuali, mentre rimane sostanzialmente negativa la tendenza del mercato non residenziale, con il settore terziario, il commerciale e il produttivo che perdono rispettivamente il 16,5%, il 6,4% e il 5,5%.

Dai dati forniti dall’Osservatorio emerge altresì come sia molto difficile cercare di prevedere una forte ripresa del mercato. Molto dipenderà innanzitutto dall’atteggiamento del settore creditizio, con gli istituti di credito che dovranno cercare di allentare le proprie maglie del credito per poter riprendere erogazioni più convinte sul fronte mutui. Da questo punto di vista, l’impressione è tuttavia che il 2012 non sia iniziato con i migliori auspici, e anche le iniezioni di liquidità effettuate dalla Banca Centrale Europea non abbiano contribuito a spingere significativamente in alto l’asticella delle concessioni di finanziamenti immobiliari.

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