Immobiliare Nuova Zelanda, il governo compra le case danneggiate dal terremoto

di Redazione Commenta

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Un’interessante iniziativa per rinvigorire il mercato immobiliare neozelandese, seriamente messo alla prova dal terremoto che ha colpito ampie aree del Paese, è stata lanciata dallo stesso governo locale, il quale si è reso disponibile a comprare migliaia di proprietà immobiliari della zona di Christchurch, la seconda città più grande della nazione, seriamente danneggiate dal sisma di cui abbiamo appena parlato.

Christchurch ha infatti subito ingenti danni durante la scossa di magnitudo 7.1 del mese di settembre 2010, e durante quella di magnitudo 6.3 del successivo mese di febbraio 2011, in occasione delle quali sono morte 181 persone, e sono stati generati danni molto seri alle strutture abitative di migliaia di nuclei familiari che hanno dovuto ripiegare su alloggi di fortuna, in attesa di sviluppi.

Gli sviluppi sembrano ora arrivare grazie a un preventivato e massiccio intervento da parte del governo, il quale ha stimato in circa 5 mila le abitazioni che hanno subito dei danni a causa del terremoto. Il danno complessivo è pari a 9,4 miliardi di sterline (dati governativi), che equivalgono a quasi l’8% dell’economia nazionale. Nonostante la significatività del pregiudizio, il governo ha però promesso di intervenire per ricostruire la città in tempi rapidi.

Le autorità hanno inoltre ribadito che la città rimarrà suddivisa in quattro zone, la rossa, l’arancione, la bianca e la verde. Nella zona rossa le case saranno demolite e, sullo stesso territorio, non si procederà immediatamente a un’opera di ricostruzione. Nell’area arancione, invece, non tutte le case colpite saranno demolite, poiché verranno valutate eventuali ipotesi di integrazione strutturale.

Infine, per quanto riguarda le aree bianche e verdi, le autorità indicano che le zone bianche e – soprattutto quelle verdi – sono aree nelle quali i cittadini possono già iniziare a riabitare le case, o ricostruirle, o ripararle in autonomia richiedendo poi eventuali sostegni finanziari alle autorità stesse.

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