Imu Genova seconde case

di Redazione Commenta

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Brutte novità per i proprietari di seconde case a Genova. Stando a quanto ha indicato il Comune, infatti, sia le aliquote per la prima casa che quelle per la seconda casa dovrebbero essere portate in rialzo più o meno sostanzioso. Ad anticipare la notizia era stata, qualche giorno fa, l’Agi, che sul suo sito internet indicava come “in particolare, sulla prima casa l’aliquota applicata sarà al 5 per mille”, con un aumento di un punto rispetto all’aliquota base dello 0,4 per cento, e un introito stimato per l’amministrazione comunale pari a 23 milioni di euro.

“Su tutti gli immobili diversi dalla prima casa”, proseguiva l’Agi, “sarà applicata l’aliquota del 10,6 per mille”, con conseguente aumento di 3 punti (il massimo consentito) rispetto all’aliquota base. Una scelta che permetterà al Comune di incassare 78 milioni di euro.

Il Consiglio ha invece scelto di mantenere invariata l’aliquota base del 7,6 per mille per gli immobili locati a canone concordato.

PREVISIONI MERCATO IMMOBILIARE

Ricordiamo, in proposito, che il 18 giugno è la giornata di scadenza per il pagamento della prima rata dell’Imu. Per la prima casa, l’imposto potrebbe essere ripartito in due tranche d’acconto (tre totali), con il secondo versamento in data 17 settembre, e il conguaglio in data 17 dicembre. Segnaliamo altresì come per gli acconti di giugno e settembre, l’importo dell’imposta municipale unica da versare sarà calcolato sulla base delle aliquote standard dello 0,4% e dello 0,76%.

Le modificazioni andranno pertanto ad incidere solo ed esclusivamente in sede di conguaglio. In quella occasione, tuttavia, a influenzare l’entità dei pagamenti potrebbe altresì essere un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, che entro il 10 dicembre potrebbe intervenire (con uno scenario che sembra sempre più probabile) per modificare non solamente le aliquote base, quanto anche le singole autonomie delle municipalità locali.

Il pagamento andrà effettuato con modello F24, anche nell’ipotesi in cui non vi sia alcun esborso monetario in seguito al meccanismo delle detrazioni (200 euro per la prima casa, e 50 euro per ogni figlio convivente, a carico, di età non superiore ai 26 anni).

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