Mutui e prestiti, domanda a due velocità

di Redazione Commenta

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In accordo con la 30-esima edizione dell’Osservatorio sul credito Assofin-Crif e Prometeia, riferita al 2010, il mercato del credito in Italia s’è sostanzialmente mosso a due velocità. A fronte di un aumento della domanda dei mutui, infatti, c’è stato un calo del credito al consumo. In particolare, anche l’anno scorso il mercato dei finanziamenti ipotecari s’è potuto avvantaggiare di tassi di interesse applicati dal sistema bancario ancora sotto la media storica, mentre la tendenza del credito al consumo nel 2010 s’è attestata in calo sebbene con un trend di discesa meno aspro rispetto al 2009.

Inoltre, relativamente al primo trimestre 2011, in accordo con quanto riportato da Mutui.it, c’è stata una battuta d’arresto, anche se lieve, anche dei mutui ipotecari a conferma di come dopo una lunga fase di ripresa sembra esserci una fase di sostanziale stallo. Questo può essere sostanzialmente spiegato con due fattori: i redditi delle famiglie non salgono, c’è una contestuale caduta del potere d’acquisto, così come le banche dopo la fase più acuta della crisi, sono dapprima tornate ad erogare credito alle famiglie ed alle imprese, ma ora sembra che stiano progressivamente tornando ad essere decisamente più prudenti nella concessione di mutui, fidi, finanziamenti e prestiti.

Secondo le previsioni dell’Osservatorio sul credito Assofin-Crif e Prometeia, per quanto riguarda la crescita di mutui e del credito al consumo, nei prossimi due anni è attesa una frenata la cui causa sarà imputabile all’andamento crescente dei tassi di interesse. D’altronde nelle scorse settimane è ufficialmente mutato l’orientamento della Bce, la Banca centrale europea, che ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto, ma che sembra pronta a adottare nuove strette creditizie anche e soprattutto per garantire in tutta l’Area Euro la stabilità dei prezzi. Inoltre, i tassi di interesse di riferimento sembrano destinati a salire anche a causa delle persistenti speculazioni sui titoli del debito pubblico dei Paesi periferici dell’Eurozona.

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