Piano Casa: famiglie ed imprese stanno alla finestra

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Il Piano Casa in tutta Italia non sta portando nel complesso a quell’incremento dell’attività edile come si sperava; questo sia a causa delle difficoltà, che persistono, dal fronte dell’accesso al credito, sia per effetto dell’approccio delle famiglie che, anche se in possesso di risparmi in banca da destinare ad interventi sulle case, preferiscono stare alla finestra. Questo perché, come messo in risalto da Achille Colombo Clerici, vice presidente di Confedilizia e presidente di Assoedilizia, le Leggi regionali e le delibere comunali attuative danno un tempo ampio, pari a ben diciotto mesi, prima di decidere se sfruttare o meno i vantaggi e le agevolazioni del Piano Casa. Il rischio, quindi, è che un po’ in tutta Italia le famiglie e le imprese, aspettando l’evolversi della situazione, rimangano alla finestra fino ai primi mesi del prossimo anno. Come sboccare quindi questa situazione di stallo?

Ebbene, il presidente di Assoedilizia, prendendo tra l’altro spunto dalle dichiarazioni del Premier Berlusconi sullo stato di attuazione del Piano Casa nella Regione Lombardia, ha formulato una proposta al fine di permettere l’attivazione sin da subito del Piano su tutto il territorio nazionale: la misura, nello specifico, consiste nella concessione di mutui a tasso zero per gli interventi di ampliamento e di demolizione e ricostruzione degli edifici attraverso il meccanismo del credito d’imposta così come avviene per gli interventi di riqualificazione energetica e di manutenzione degli edifici con detrazioni, rispettivamente, al 55% ed al 36%.

Il credito di imposta concesso sui mutui, infatti, andrebbe ad abbattere gli interessi sui finanziamenti e rappresenterebbe di certo per le famiglie un incentivo sia per ampliare le proprie abitazioni, sia per recuperare unità immobiliari degradate con ricadute positive sulla valorizzazione del patrimonio edilizio e sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio. Al fine di rendere la misura efficace fin da subito, il Presidente Achille Colombo Clerici ritiene che il beneficio del mutuo a tasso zero debba essere concesso alle famiglie a patto che i lavori inizino entro un termine massimo di sei mesi dall’entrata in vigore dell’agevolazione. Ed in questo modo chiaramente le famiglie interessate non starebbero più alla finestra così come sta accadendo in questo momento.

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