Singapore, come battere la speculazione dell’immobiliare

di Redazione Commenta

Singapore, il governo vuole battere la speculazione immobiliare incrementando l'offerta di settore.

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Stando a quanto riporta la stampa locale, il governo di Singapore incrementerà la fornitura di terreni da edificare per scopi abitativi, non risparmiando “eventuali altre misure necessarie” per combattere la speculazione del mercato immobiliare, che nel corso degli ultimi mesi è diventata talmente evidente da far temere una replica di scenari già vissuti in Asia, come riferibile, ad esempio, alla non distante Cina.

Sembra insomma che il governo del Paese asiatico voglia tornare ad esercitare la propria influenza sul mercato immobiliare, dopo le riforme introdotte nel settembre del 2009 e nel febbraio del 2010, che pure avevano prodotto qualche risultato positivo in termini di limitazione degli incrementi dei prezzi delle proprietà immobiliari, soprattutto per uso privato residenziale.

Nella prima metà dell’anno, ricordano ancora i media, il programma di vendita delle terre di proprietà dello Stato contemplava la cessione di 26 siti di grandi dimensioni. Tale programma, sembrano oramai convinti dalle parti di Singapore, soprattutto dopo una recente question-time al locale Parlamento, non solo sarà rinnovato nella seconda parte dell’anno, ma troverà ulteriore accentuazione nella quantità di terreni da edificare.

Nei primi tre mesi dell’anno, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo a Singapore sono cresciuti di 5,6 punti percentuali, come confermato dalle autorità locali. L’incremento è più cauto di quello (7,4 punti percentuali) registrato nel trimestre precedente, con una flessione riferibile principalmente ai meriti attribuiti al governo con le riforme del primo bimestre del nuovo anno.

Oltre alla vendita di alcuni importanti appezzamenti edificabili di terreno, va anche ricordato che Singapore ha abbassato il limite loan-to-value (la finanziabilità sul valore commerciale della proprietà immobiliare), portando tale soglia dai precedenti 90 punti percentuali agli attuali 80 punti percentuali, per qualsiasi operazione di natura immobiliare transata dalle istituzioni finanziarie locali.

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