Spagna, la crisi immobiliare non è ancora finita

di Redazione Commenta

Spagna, non c'è grande ottimismo sul futuro a breve termine dell'immobiliare ad uso d'affari.

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Non è certo tempo per tirare sospiri di sollievo nel mercato immobiliare spagnolo. Secondo quanto rivela una recentissima ricerca condotta sul trend immobiliare iberico (per proprietà ad uso abitativo e commerciale), il real estate locale soffrirà particolarmente anche durante i prossimi trimestri, a principale causa dell’incremento del tasso di disoccupazione spagnolo, oramai dato per certo in incremento su soglie massime negli ultimi quindici anni.

A subire un presumibile peggior andamento rispetto alla media di mercato sarà soprattutto l’immobiliare destinato ad uso d’affari, per il quale si prevede un ritorno al passato di una decina d’anni.

Stando agli analisti di RR de Acuna &  Asociados, ad esempio, è probabile che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale possano tornare sui livelli del 2001, dopo una chiusura del 2009 che dovrebbe denotare un passo indietro di oltre il 20%.

Nel 2010, infatti, complice la crescente disoccupazione che scoraggerà l’impresa di operazioni nel segmento, il decremento nelle compravendite dovrebbe toccare almeno un altro 20%, riportando i prezzi ai periodi antecedenti il 2002.

Già adesso, si noti, i prezzi degli uffici nei principali distretti d’affari della nazione si è contratto di quasi la metà rispetto ai picchi massimi ottenuti nel 2007, ai margini della bolla immobiliare.

Oltre al tasso di disoccupazione crescente, un’altra variabile rappresentata dall’incremento degli uffici privi di locatari dovrebbe contribuire a calmierare ulteriormente i prezzi: riporta infatti l’Istituto Nazionale di Statistica come durante il 2008 abbiano chiuso i battenti circa 66.400 società, e come la scia negativa abbia intrapreso lo stesso trend anche per il corrente 2009.

Il rischio è insomma quello di poter vedere un immobiliare commerciale piuttosto fiacco anche per il prossimo anno, e forse addirittura nel 2011. Chi ha possibilità di investire, tuttavia, si consoli: probabilmente i prezzi stanno toccheranno la massima convenienza proprio nelle prossime settimane.

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