Secondo un recentissimo focus sul mercato immobiliare barese, l’andamento dei prezzi della città pugliese avrebbe registrato un sensibile calo durante il secondo semestre del 2011. In tale contesto, infatti, i valori commerciali delle abitazioni avrebbero riscontrato una contrazione del 5,2 per cento, in netta inversione di tendenza rispetto al trend che si era consolidato nel corso della prima parte dello scorso decennio, quando il mercato immobiliare dell’area urbana ha potuto rilevare un andamento straordinariamente crescente delle quotazioni.
Nel 2002, ad esempio, l’andamento dei prezzi è stato in crescita del 14,3 per cento, con un balzo poi attenuatosi nel corso degli anni successivi, per giungere poi – nel corso dell’ultimo anno – a un passo indietro del 10,8 per cento, aprendo di fatto le porte a un 2012 di grande incertezza e di difficoltà di tenuta dei valori immobiliare.
A distanza di diverse settimane dal nostro ultimo monitoraggio, torniamo ad occuparci brevemente di quanto accade all’interno del mercato immobiliare statunitense, uno dei principali punti di riferimento del comparto a livello internazionale. L’occasione ci è offerta da un report condotto dalla Standard & Poor’s / Case – Shiller, che come ogni mese ha pubblicato la versione consolidata del proprio indice relativo al monitoraggio delle quotazioni immobiliari nelle 20 aree metropolitane più importanti della nazione.
Il Monte dei Paschi di Siena ha elaborato il rapporto “Il mercato residenziale italiano e i mutui alle famiglie”. Una interessante analisi, giunta alla sua sesta edizione annuale, nella quale l’istituto di credito cerca di sintetizzare i risultati relativi al mercato degli immobili residenziali e al collegato settore bancario per quanto concerne i mutui concessi alle famiglie, con una particolare attenzione a quanto avviene nel Centro e nel Nord Italia.
Il mercato immobiliare residenziale di Hong Kong dovrebbe rimanere su condizioni di solidità per l’intero 2012. Una previsione sostanzialmente ottimistica, nonostante l’evidente rallentamento della crescita. Stando a quanto affermato dall’indice dei prezzi delle case HK Rating and Valuation Department, i valori medi delle proprietà immobiliari sono cresciute del 6,3 per cento a marzo, dopo otto mesi consecutivi di rallentamento della crescita.
Secondo quanto emerge dalle ultime osservazioni in materia, l’imposta municipale unica sugli immobili produttivi sarà più vicina al massimo che al minimo consentito ai Comuni. Tra i capoluoghi italiani che hanno già scelto di modificare l’ammontare dell’IMU per il 2012, infatti, più della metà (16 municipalità su 28) hanno optato per fissare l’aliquota di base al di sopra dello 0,76 per cento, livello ordinario per i fabbricati differenti dall’abitazione principale, sui quali ogni Comune, con propria delibera autonoma, può eventualmente scegliere di incrementare il peso di un margine dello 0,3%, portando pertanto ai massimi livelli potenziali dell’1,06% l’aliquota sopra precisata.
Più volte (anche nelle ultime ore) ci siamo soffermati sul rischio di uno scoppio di una bolla immobiliare all’interno di alcuni tra i principali mercati mondiali. Un rischio che sta coinvolgendo trasversalmente tutto il mondo, visto e considerato che perfino il New York Times ha ipotizzato, nel breve termine, il rischio di una crisi del mattone nel mercato cinese, e visto e valutato che all’interno dei confini del vecchio Continente anche il real estate di Madrid sembra scricchiolare.
Se anche l’economia cinese sta rallentando, dando spazio alla formazione di margini di scoppio della bolla immobiliare nazionale, allora forse, la crisi economico finanziaria che si è abbattuta sul Pianeta, è la più grave da almeno 100 anni a questa parte. La Cina aveva garantito, negli ultimi anni, un ritmo di crescita pressochè invidiabile, e in grado di trascinare al rialzo le economie collegate e, tra queste, anche quelle occidentali, alle prese con una pericolosa instabilità statunitense prima, ed europea dopo.