Immobiliare scozzese, buona ripresa nello scorso trimestre

 Secondo quanto rivela l’House Price Monitor scozzese, della Lloyds TSB Scotland, pubblicato pochi giorni fa, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative scozzesi sarebbero cresciuti di buona lena durante gli ultimi tre mesi, arrivando a gonfiare i valori di mercato delle case della nazione ad un prezzo medio che è pressoché identico a quello riscontrabile quattro anni e mezzo fa, prima dell’inizio della crisi di settore.

Su base annua, infatti, i prezzi delle case sarebbero cresciuti di 0,4 punti percentuali mentre complessivamente, ad oggi, il valore commerciale medio di un appartamento scozzese sarebbe pari a circa 152.500 sterline. Una buona ripresa rispetto al minimo recente storico riscontrato nello scorso inverno, quando l’andamento dei valori commerciali toccò un picco molto basso, dal quale poi i prezzi partirono in recupero.

Vendite case, tiene il mercato immobiliare canadese

 Nonostante la crisi che sta colpendo il Nord America, tengono un buon ritmo le vendite di case in Canada, che riescono a consolidare una posizione di stabilità durante il mese di luglio, rispetto al mese precedente. Su base geografica, solamente metà delle regioni oggetto del monitoraggio delle condizioni del mercato immobiliare avrebbero riscontrato un incremento nel numero di transazioni avvenute.

Tra le aree che hanno conseguito i più importanti incrementi su base mensile il report condotto dalla CREA evidenzia la posizione di Edmonton, di Montreal, di Newfoundland e di Labrandor. È invece stata registrata una quasi totale ed assoluta stabilità nel numero di compravendite dell’area di Toronto, mentre è flessione – pur molto lieve – per quanto concerne l’andamento delle vendite a Vancouver.

Tassi mutui, ai minimi da 50 anni negli USA

 I tassi di interesse applicati ai mutui americani sono calati ai minimi livelli da oltre 50 anni ad oggi a causa della crisi economico finanziaria internazionale, che sta ulteriormente scoraggiando la già debole domanda di finanziamenti per l’acquisto delle case, e ponendo ulteriori dubbi su quello che potrebbe essere lo sviluppo del comparto nel breve termine per i bilanci degli istituti di credito delle banche statunitensi.

Il tasso medio applicato ai mutui a tasso fisso a 30 anni è infatti calato al 4,15% durante la settimana terminata il 18 aprile 2011, contro il 4,32% riscontrato nella settimana precedente. A sostenerlo la società Freddie Mac nella sua rilevazione periodica, nella quale afferma altresì che i tassi sui mutui a 15 anni sarebbero calati in maniera decisamente ripida passando dal precedente 3,5% all’attuale 3,36%.

Vendite case, inaspettato declino nel mercato americano

 Stando a quanto affermato dalla National Association of Realtors, le vendite di case non nuove nel mercato statunitense avrebbero subito un calo inaspettato nel corso del mese di luglio, figlio soprattutto di alcuni ripensamenti e di alcune cancellazioni di operazioni precedentemente predisposte, a loro volta determinati in parte principale dalle ristrette politiche creditizie delle banche in termini di concessione di nuovi finanziamenti immobiliari per l’acquisto della prima o della seconda casa.

Gli acquisti di case non nuove (il c.d. mercato immobiliare secondario), sono di fatti diminuiti di 3,5 punti percentuali a un volume annualizzato pari a 4,67 milioni di unità, per il livello più basso dal mese di novembre 2010 ad oggi, e contro previsioni della maggior parte degli analisti che invece auspicavano un incremento – pur lieve – delle vendite di proprietà immobiliari ad utilizzo abitativo di vecchia realizzazione.

Prezzi case, crescono i valori commerciali in Turchia

 Riprendiamo oggi i nostri consueti viaggi all’interno dei mercati immobiliari emergenti più interessanti del Pianeta. È la volta della Turchia, dove stando agli ultimi dati forniti dal Residential Property Price Index, i prezzi delle case e i volumi di vendite starebbero crescendo in maniera molto significativa, aprendo margini di interessanti guadagni per gli investitori che decidessero di impiegare fondi nel real estate locale.

Stando all’indice, infatti, in tutta la Turchia vi sarebbe la possibilità di riscontrare un trend di crescita dei prezzi delle case quasi omogeneo, con apprezzamenti dei valori commerciali immobiliari che oscillano tra gli 0,32 punti percentuali di Adana all’1,05% di Istanbul, passando per Ankara (1,02%), Antalya (0,66%), Bursa (0,66%), Izmir (0,84%), e Kocaeli (1,02%), in relazione al mese di luglio.

Vendite case, trend in calo in Canada

 Stando a quanto affermato dalla Canadian Real Estate Association, in un comunicato stampa recentemente diffuso, le vendite di case non nuove nel Paese sarebbero diminuite al livello minimo degli ultimi sei mesi. Simile destino sarebbe inoltre toccato al trend assunto dai valori commerciali oggetto di conclusione delle compravendite, che hanno fatto registrare una corposa diminuzione nel settimo mese del 2011.

Gli acquisti di case sul mercato secondario – cioè gli acquisti di case “usate” – sono diminuite di 0,1 punti percentuali a 37.492 unità rispetto al mese precedente, quando invece crebbero di 2,6 punti percentuali. L’associazione precisa tuttavia che su base annua il trend rimane fortemente crescente, con uno sviluppo delle operazioni di compravendita che rispetto al luglio dell’anno prima registra un ritmo pari a 12,3 punti percentuali.

Compravendite immobili: Spagna, il Governo taglia l’Iva

 Per evitare nuovi assalti speculativi su Borsa e debito pubblico, in Spagna si viaggia controcorrente rispetto all’Italia, dove con l’ultima manovra finanziaria da 45 miliardi di euro sono state “ufficialmente” messe pesantemente le tasche nelle mani degli italiani. E se i cittadini del nostro Paese si preparano a nuove tasse, spesso veri e propri balzelli, a pagare il contributo di solidarietà, se confermato, ed a ricevere il Tfr con due anni di ritardo, in Spagna il Governo di Zapatero ha annunciato l’intenzione di agire sulla fiscalità immobiliare per il rilancio del real estate. In particolare, dopo un Consiglio dei ministri riunitosi in via straordinaria, il Governo iberico ha annunciato una misura temporanea ed agevolativa sulle compravendite immobiliari.

Costruzione case: crescono i costi, saliranno anche i prezzi?

 Secondo una recente indagine compiuta dalla società londinese EC Harris, i costi di costruzione delle case, in Europa e negli Stati Uniti, starebbero gradualmente lievitando. Un incremento degli oneri di realizzazione delle proprietà immobiliari abitative che sembra essere sospinto principalmente dall’aumento dei costi per le materie prime utilizzate dai cantieri, in corso di apprezzamento in questa fase di crisi.

A loro volta, le crescite riscontrate nei prezzi delle materie prime sono determinate da una parziale scarsità nell’iter di reperimento, che pertanto provoca evidenti pressioni al rialzo nei costi dei materiali e, di conseguenza, un inasprimento per quelle società di costruzione che devono trovare un giusto ed equo bilanciamento tra i prezzi da applicare sul mercato e la necessità di mantenere adeguati livelli di redditività.

Immobili commerciali, torna la passione verso le grandi città

 Dopo un andamento incerto che ha coinvolto gli ultimi anni, sembra che la passione verso gli investimenti in immobili commerciali delle grandi città stia tornando a farsi prepotentemente presente nel mondo occidentale, coinvolgendo soprattutto investitori nazionali e internazionali interessati a porre al sicuro i propri risparmi all’interno del mattone delle principali metropoli degli Stati Uniti d’America.

Stando in fatti a una nuova ricerca pubblicata negli ultimi giorni da Bloomberg, infatti, gli investimenti immobiliari commerciali nelle grandi aree metropolitane costiere degli Stati Uniti starebbero riprendendo quota con un ritmo davvero sensazionale, e soprattutto coinvolgendo entrambe le coste del Paese, sia il fronte orientale, che quello occidentale, pur con andamenti eterogenei al loro interno.

Immobiliare USA, ecco dove si faranno più affari

 Barclays Capital ha pubblicato un report molto interessante su ciò che dovrebbe accadere nel mercato immobiliare statunitense. Se volete evitare di leggere l’intera analisi della società finanziaria, sappiate che gli osservatori di Barclays hanno individuato Phoenix e Atlanta quali aree immobiliari metropolitane dove poter compiere il numero più ampio di affari sul mattone nel corso dei prossimi anni.

La ragione di questa scelta è documentata nel report della stessa Barclays Capital, laddove si fa riferimento alla difficile situazione dell’immobiliare di Phoenix, dove i pignoramenti hanno toccato livelli record condizionando negativamente i valori commerciali delle abitazioni, e di quella di Atlanta, dove sarebbe possibile chiudere le migliori operazioni di compravendita per ciò che concerne le case di nuova costruzione.

Tassi di interesse, calo ulteriore nel mercato statunitense

 Stando a quanto affermato dalla società Freddie Mac, i tassi di interesse applicati negli Stati Uniti sui finanziamenti immobiliari a trent’anni, a tasso fisso, sarebbero diminuiti ad un livello mai riscontrato nel corso degli ultimi nove mesi. Un segnale evidente di come la ripresa economica statunitense stia rallentando ulteriormente, consentendo in tal modo al costo del denaro di rimanere su soglie davvero molto convenienti.

Il tasso medio applicato ai mutui a 30 anni, a tasso fisso, sono diminuiti al 4,32% nella settimana terminata l’11 agosto, contro i 4,39 punti percentuali riscontrati una settimana prima. In calo anche i tassi di interesse applicati alle scadenze inferiori, con quelli a 15 anni che ad esempio sono diminuiti ai 3,5 punti percentuali, contro i 3,54 punti percentuali della settimana precedente, come confermato ulteriormente da Freddie Mac.

Prezzi case, declino in tre quarti delle metropoli USA

 Come avevamo appena anticipato ieri, un’analisi della National Association of Realtors sosterrebbe che i prezzi di mercato delle abitazioni americane sarebbero calati in circa tre quarti delle aree metropolitane degli Stati Uniti durante il secondo trimestre, con la principale causa che – ancora una volta – sarebbe riferibile all’andamento dei pignoramenti delle case, con vendite che hanno svalutato il settore immobiliare abitativo nel suo complesso.

Mediamente, il prezzo di una abitazione è diminuito in 109 aree metropolitane sulle 150 oggetto del periodico monitoraggio della National Association of Realtors, con un volume di compravendite che hanno riguardato case precedentemente oggetto di procedure di pignoramento che è stato pari a un terzo durante il mese di giugno, con ciò che ne deriva per quanto concerne la riconduzione del prezzo finale di conclusione delle trattative.

Pignoramenti case, calo ai minimi da quattro anni nel mercato americano

 Buone notizie, in apparenza, per quanto concerne il settore dei pignoramenti case nel mercato americano. Il dato è infatti in forte calo, con una contrazione del 35% riscontrata nel corso dell’ultimo mese, che ha condotto il volume delle procedure di esproprio immobiliare rilevate nel periodo in questione ai minimi livelli da quasi quattro anni a questa parte, grazie agli sforzi effettuati per evitare l’esplosione ulteriore del fenomeno.

Stando a quanto comunicato dalla società Realty Trac, infatti, i pignoramenti sarebbero stati pari a 212.764 unità, per il livello più basso degli ultimi 44 mesi. Le procedure sono in calo su base annua da oramai dieci mesi, con una flessione che nel corso del mese di giugno è stata pari al 4%. Complessivamente, tali procedure hanno altresì interessato in media un proprietario immobiliare abitativo su 611.

Prezzi case, negli Stati Uniti si arresta la caduta (Zillow)

 Zillow, uno dei siti web più attendibili per quanto concerne l’andamento del mercato immobiliare statunitense, sostiene che i prezzi delle case del Paese nord americano avrebbero conseguito il calo più lieve degli ultimi quattro anni durante il secondo trimestre del 2011. Una contrazione dei valori commerciali comunque attesa, e che potrebbe dimostrare come sia veramente vicina la tanto attesa stabilità dei prezzi di mercato sul territorio statunitense.

Stando a quanto dichiara la compagnia di Seattle, infatti, durante il corso del secondo trimestre i valori di mercato delle proprietà immobiliari ad utilizzo abitativo sarebbero diminuite di circa 0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre dell’anno, con il 26,8% delle famiglie che è indebitata per più del valore della casa, contro una percentuale che nel primo trimestre era invece superiore, pari al 28,4%.