Regno Unito, nel 2011 l’influenza della ristrettezza creditizia

Stando a quanto affermato dalla Winkworth, la domanda immobiliare nel mercato del Regno Unito subirà nel 2011 l’influenza dominante delle rigidità creditizie da parte degli istituti di credito, che stringeranno i propri cordoni della borsa dei mutui ipotecari.

La stessa società ha altresì dichiarato che il prezzo medio di una proprietà immobiliare abitativa è cresciuta da quota 494 mila sterline a 532 mila sterline, mentre nella sola capitale londinese le valutazioni sarebbero oscillate da 518 mila a 551 mila sterline tra l’agosto e il novembre dello scorso anno.

Il numero delle transazioni di compravendita immobiliare sarebbe inoltre diminuito in maniera piuttosto netta, su base annua, soprattutto per colpa delle elevati base di partenza di calcolo delle proporzioni nel 2009.

Stati Uniti, i pignoramenti potrebbero aumentare del 20%

Il numero degli appartamenti statunitensi oggetto di procedure di pignoramento potrebbe subire un incremento del 20% durante il 2011, raggiungendo quindi un picco massimo durante questa lunga ondata di crisi del mercato immobiliare del Paese nordamericano.

Le determinanti fondamentali dell’evoluzione di questa variabile sono riconducibili prevalentemente al mantenimento della disoccupazione al di sopra del 9%, una soglia ritenuta eccessivamente elevata per poter garantire una pronta ripresa di questo e degli altri principali comparti dell’economia USA.

Secondo quanto sostenuto dalla RealtyTrac, il 2011 vedrà pertanto l’evidenza di due diversi record: l’incremento dei pignoramenti fino al livello massimo, e un calo dei prezzi delle case fino alle soglie minime.

Cina, nuove restrizioni sugli investimenti immobiliari esteri

Secondo quanto riportato all’interno di un comunicato del Ministero cinese del Commercio, il Paese asiatico inasprirà le restrizioni sugli investimenti immobiliari effettuati da privati e aziende straniere, al fine di contenere i rischi di un incremento ulteriore del rischio speculativo.

Il Ministero ha infatti reso noto che monitorerà tutte le transazioni effettuate sul mercato immobiliare locale, evitando di acconsentire a transazioni di chiaro intento speculativo, generate dall’acquisto e dalla rivendita di ingenti volumi di proprietà reali.

Sempre secondo quanto comunicato dalla fonte ministeriale, inoltre, gli investimenti diretti esteri verso il settore immobiliare cinese sarebbero aumentati del 48% durante il 2010, raggiungendo la cifra record di 20 miliardi di dollari.

Regno Unito, boom del fotovoltaico nelle case

Durante il 2010, nel Regno Unito, un numero quasi sorprendente di proprietà immobiliari nuove e usate hanno deciso di voltare pagina, scegliendo di installare un impianto fotovoltaico o solare sui propri tetti, con una decisione ecocompatibile favorita dagli incentivi governativi.

Secondo quanto sostenuto dalla Ofgem, infatti, le installazioni di pannelli solari effettuate nel corso del 2010 su case e altre proprietà immobiliari avrebbero totalizzato circa 42 MW di elettricità.

Sembra ovvio che la maggior parte dei nuovi MW installati appartengano principalmente agli impianti industriali e commerciali, ma il ritmo di crescita delle novità in termini eco-energetici è sicuramente piuttosto interessante.

Londra, crescono ancora le transazioni sull’immobiliare commerciale

A Londra la fine del 2010 ha portato a un ulteriore balzo in avanti nel numero e nel volume delle transazioni di compravendita e investimento aventi come oggetto una proprietà immobiliare ad uso commerciale.

Stando a quanto riferiscono i dati pubblicati dalla società di consulenza Cushman & Wakefield, infatti, le transazioni di investimento sulle proprietà immobiliari commerciali londinesi avrebbero totalizzato circa 9,9 miliardi di sterline, con un incremento di un terzo rispetto al 2009.

Il report della società di consulenza sostiene inoltre che la parte del leone è stata ancora fatta da parte dei compratori stranieri, che avrebbero assorbito circa il 66% delle transazioni del quarto trimestre del 2010, con medesime proporzioni anche per la restante parte dell’anno.

Mercato internazionale, come sarà l’inizio del 2011?

Quale sarà l’andamento dei prezzi delle case nei principali mercati immobiliari del mondo? A chiederselo è stata, nelle scorse settimane, la divisione studi e ricerche della Scotiabank, che ha avuto modo di fare le “pulci” ai 12 mercati più importanti del Pianeta.

Per Scotiabank, la crisi del real estate non avrebbe colpito in maniera identica tutti i Paesi e, anzi, per alcuni di essi il 2010 è stato addirittura un anno con bilancio positivo, e incremento complessivo dei valori commerciali delle abitazioni.

Un esempio è stato fornito dall’osservazione di parentesi più o meno ampie di ripresa dei prezzi delle case, dal Regno Unito alla Francia, dal Canada alla Svezia, passando per Svizzera e altri mercati immobiliari secondari rispetto a quelli citati.

Spagna, prezzi case ancora in calo

I prezzi delle proprietà immobiliari spagnole continuano a calare durante le ultime settimane, come confermano i dati pubblicati dal locale Istituto Nazionale di Statistica durante gli ultimi giorni dell’anno recentemente conclusosi.

Stando a quanto afferma l’INE, infatti, i prezzi delle case avrebbero subito un calo di 2,2 punti percentuali nel terzo trimestre del 2020 rispetto a quelli precedentemente riscontrati dallo stesso istituto nel corso dello stesso periodo dell’anno ancora precedente.

Dal calo dei prezzi delle proprietà immobiliari non si salva nessun comparto immobiliare: vengono infatti trascinati al ribasso sia i valori commerciali delle case di nuova realizzazione (- 2,6%) sia quelli delle case già presenti sul mercato (- 1,8%).

Stati Uniti, tassi mutui finalmente in ribasso dopo settimane di crescita

Negli Stati Uniti i tassi di interesse applicati dagli istituti di credito locali sulle operazioni di finanziamento immobiliare hanno subito un sorprendente calo, che mette fine a quasi due mesi di incremento pressochè continuo.

Freddie Mac – l’istituto che compie il settimanale monitoraggio sul costo del denaro sui mutui – ha infatti affermato che nell’ultima settimana i tassi sui mutui a tasso fisso a 30 anni sono calati al 4,77%, contro il 4,86% della settimana precedente.

Certo è che la soglia minima storica toccata nel mese di novembre è piuttosto lontana (4,17%, il minimo da 40 anni a questa parte), ma è altrettanto vero che questo evidenzia un rallentamento piuttosto importante nella strada di superamento del 5%, oramai inevitabile.

Australia, calano le concessioni edilizie

Il numero delle concessioni edilizie concesse per la realizzazione di proprietà immobiliari ad uso abitativo in Australia è calato ancora durante lo scorso mese di novembre, come confermato da un recente report pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica del Paese.

Si tratta del terzo calo riscontrato nei quattro mesi che hanno condotto all’ultima tranche dell’anno, e sarebbe pertanto il sintomo di un rallentamento piuttosto evidente delle attività delle società di costruzione della nazione in questione.

Il numero dei permessi rilasciati per autorizzare la costruzione di appartamenti o proprietà unifamiliari è infatti calato del 4,2% a novembre rispetto al mese di ottobre, quando invece crebbero dell’8,3% interrompendo una breve parentesi negativa.

Stati Uniti, cala il tasso degli appartamenti sfitti

Quanti appartamenti sono privi di un locatario negli Stati Uniti? Nonostante la crisi del settore ancora ampiamente in atto, il numero sta calando, e secondo quanto rivela la ricerca condotta dalla società specializzata Reis Inc., avrebbe raggiunto il minimo da due anni a questa parte.

Durante il quarto trimestre dell’anno, infatti, i contratti di locazione avrebbero subito un incremento abbastanza significativo, estendendo la temporalità della ripresa di questo comparto immobiliare, avviata nel primo trimestre dello scorso anno.

Il tasso degli appartamenti non occupati è così calato a 6,6 punti percentuali, rispetto a quegli 8 punti percentuali che contraddistinsero la ricerca Reis nello stesso periodo (gli ultimi tre mesi dell’anno) del 2009, e rispetto ai 7,1 punti percentuali del terzo trimestre 2010.

Stati Uniti, finisce l’era dei tassi al 4%

L’era dei tassi di interesse sui mutui vicino al 4% è definitivamente conclusa. A dirlo è la CNN, che in un suo recente contributo ha dichiarato che oramai i tassi di interesse sono diretti verso la soglia dei 5%, al di sotto della quale non torneranno più nel breve e medio termine.

Secondo l’analisi settimanale realizzata da Freddie Mac, i tassi di interesse sui mutui a tasso fisso con durata trentennale hanno toccato quota 4,86 punti percentuali. Tuttavia, secondo un sondaggio compiuto da Bankrate.com, il tasso sarebbe già andato oltre il 5%, arrivando al 5,02%.

Gli analisti sembrano essere concordi con le previsioni della CNN, dichiarando che i tassi attuali non sono mai stati così elevati dal mese di maggio, e che per l’intero 2011 rimarranno in un range compreso tra il 5% e il 6%.

Regno Unito, sorpresa di fine anno sui prezzi delle case

L’analisi della Nationwide Building Society, che periodicamente effettua il monitoraggio sull’andamento dei valori commerciali delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito, ha generato evidenti risultati di sorpresa sul real estate locale.

La compagnia ha infatti dichiarato che nel mese di dicembre, e in maniera del tutto inaspettata, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative del Regno Unito avrebbero compiuto un balzo in avanti, per la prima volta negli ultimi sette mesi.

Il costo medio di un’abitazione è ora salito di 0,4 punti percentuali rispetto al precedente mese di novembre, giungendo a un controvalore stimato in 162.763 sterline, pari – al cambio attuale – più o meno a 250 mila dollari.

Stati Uniti, sempre meno domande di mutuo

La Mortgage Bankers Association ha rivelato la notizia secondo cui nel corso della parte centrale dello scorso mese di dicembre le richieste di finanziamenti immobiliari avrebbero toccato un decremento molto forte, tanto da far retrocedere i livelli di domanda ai minimi livelli da un anno a questa parte.

La motivazione è facilmente riconducibile: i tassi di interesse applicati ai finanziamenti immobiliari, e non solo, stanno crescendo continuativamente da due mesi, e questo sta inasprendo l’onerosità delle operazioni di mutuo per acquisto e per rifinanziamento dei debiti.

Di conseguenza, le richieste di mutui per le finalità di cui sopra hanno subito un corposo passo indietro nella settimana di metà dicembre, con un volume complessivo di domanda che è retrocesso di quasi 19 punti percentuali, riportandosi su soglie conosciute solo un anno fa.

Regno Unito, previsioni di decremento nei prezzi delle case

Dal Regno Unito giungono nuove e pessimistiche previsioni sull’andamento dei prezzi delle case nel corso dell’anno appena iniziato, periodo nel quale i valori commerciali dovrebbero continuare la strada verso il ribasso, intrapresa nel terzo trimestre dell’anno precedente.

Le stime provengono tuttavia indirettamente dagli Stati Uniti, dove il media Bloomberg News ha avuto modo di consultare alcuni esperti del comparto immobiliare, che hanno sancito un 2011 con valori commerciali delle case in flessione di 2,5 punti percentuali.

La ragione sottostante tale andamento previsionale è piuttosto nota, e più volte ne abbiamo parlato anche su queste pagine: il taglio alla spesa pubblica effettuato dal governo locale (il più corposo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale) scoraggerà infatti gli investimenti su tale mercato.