Stati Uniti, record di sequestri immobiliari

Negli Stati Uniti sono stati sequestrati ben 269.962 immobili ad uso abitativo durante il secondo trimestre dell’anno, confermando pertanto le stime precedentemente diramate dalla società di consulenza RealtyTrac, secondo cui il volume delle case oggetto di un provvedimento di sequestro forzato supereranno il milione di unità entro la fine del 2010, battendo così il record riscontrato nel 2009.

Su base annua, l’incremento dei sequestri delle proprietà immobiliari ad uso abitativo è pari a 38 punti percentuali; rispetto al primo trimestre dell’anno, inoltre, i sequestri mostrano un’evidente accelerazione, con uno sviluppo di 5 punti percentuali su base trimestrali. Più di 1,65 milioni di proprietà immobiliari sono inoltre state interessate da altri provvedimenti relativi a procedure di esproprio o di pignoramento durante il primo semestre dell’anno, con un incremento di 8 punti percentuali rispetto a quanto avvenuto nella prima metà del 2009.

Secondo quanto conferma il direttore del Centro di ricerche e di studi immobiliari dell’Università di Harvard, Nicolas Retsinas, intervistato recentemente dal media locale Bloomberg, i pignoramenti di case non avrebbero ancora toccato il livello massimo, perché la deteriorata situazione del mercato del lavoro, e l’elevata disoccupazione, alimenteranno ancora i provvedimenti di tale natura per altri sei o nove mesi.

Bulgaria, terza in Europa per crollo degli affitti dei negozi

La capitale bulgara Sofia si è classificata terza in Europa per entità della diminuzione dei canoni di locazione degli spazi commerciali nelle strade più famose del perimetro urbano. Il risultato è stato offerto da uno studio condotto dalla compagnia di consulenza CB Richard Ellis, secondo cui negli ultimi tre anni la contrazione dei valori degli affitti commerciali è stata pari a 38,46 punti percentuali.

Le performance del segmento commerciale del mercato immobiliare di Sofia stanno comunque lentamente migliorando. Nel corso del 2009, infatti, la flessione dei canoni di locazione degli spazi nelle strade commerciali è stata pari a 27,27 punti percentuali. Ancora meglio quanto realizzato da tale segmento nel corso degli ultimi tre mesi, nei quali è stata riscontrata una contrazione di 11,11 punti percentuali.

Secondo quanto sostenuto da un’altra compagnia di ricerca molto nota, la Colliers International, l’apertura di nuovi centri commerciali avrebbe influenzato negativamente le prestazioni delle strade commerciali più note, diminuendo la domanda di spazi in tali siti tradizionalmente molto ambiti. Di conseguenza, si sarebbe creato un gap rilevante tra domanda e offerta, in grado di generare forti pressioni al ribasso negli affitti, portando altresì il tasso di spazi vacanti al 10%.

Regno Unito, stime decrescenti sui prezzi delle case

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito subiranno nuove diminuzioni nel corso dei prossimi mesi, e lo scarto tra quanto atteso dagli operatori del settore e quanto riscontrato in realtà potrebbe allargarsi ulteriormente nella seconda parte dell’anno. A sostenerlo, un recente monitoraggio della Royal Institution of Chartered, che spegne così i (pochi) fuochi di ottimismo circa una ripresa pronta e soddisfacente del locale real estate.

 La causa di questo ennesimo decremento dei valori commerciali delle proprietà immobiliari ad uso abitativo è da ricercarsi principalmente nella crescente offerta di case presenti sul mercato. A tale incremento dell’offerta non ha tuttavia fatto riscontro un pari sviluppo della domanda che, anzi, si è mostrata inaspettatamente più debole del previsto, e scoraggiando così la conclusione delle compravendite ai prezzi desiderati dai venditori.

Le trattative sul fronte immobiliari si fanno a tal proposito sempre più frequenti, generando delle richieste incrementanti di mutui. Stando a quanto affermato dal Council of Mortgage Lenders, ad esempio, le concessioni di finanziamenti immobiliari sono cresciute di 2 punti percentuali a quota 42 mila unità durante il mese di maggio rispetto al livello che era stato rilevato nel corso del mese precedente.

Cina, rallenta la crescita dei prezzi delle case

In Cina i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciuti con un ritmo più lento del recente passato. Un “freno” all’imponente sviluppo dei valori commerciali delle case, che fa seguito a quello riscontrato nel mese di maggio, dando pertanto continuità a questo rallentamento che, pur lieve, fa ben sperare per un leggero allentamento del vorticoso incremento dei prezzi che spaventa il governo locale.

Secondo quanto ha riportato il quotidiano China Information News, infatti, i prezzi nelle 70 città di riferimento del Paese sono cresciuti di 11,4 punti percentuali nel corso del mese di giugno, su base annua, contro i 12,8 punti percentuali rilevati come incremento annuo del mese di aprile, e i 12,4 punti percentuali che invece erano stati riscontrati nel mese di maggio, il periodo iniziale di questa piccola inversione di tendenza.

Su base mensile, i prezzi delle case hanno subito una diminuzione di 0,1 punti percentuali a giugno su maggio. Alcuni economisti, come quelli dell’Università di Harvard, ritengono che quanto sta avvenendo in queste settimane nel mercato immobiliare cinese sia l’inizio di un “collasso” del real estate locale, che per i forecast della Barclays avrà le proporzioni di un crollo del 30% nei prossimi 12 mesi.

Singapore, l’immobiliare corre veloce

In mesi in cui non si fa altro che parlare di difficoltà (europee e americane) dei rispettivi mercati immobiliari e di straordinarie (e parzialmente preoccupanti) performance dei prezzi delle case nei mercati orientali, troppo poco ci si sofferma sulle possibilità di impiego che la città-Stato di Singapore riserva agli investitori locali e stranieri, sempre più attenti a cercare nuove fonti di guadagno per i propri averi.

Singapore, secondo un recente studio, potrebbe superare la Cina nella speciale – e riservatissima – classifica delle economie con il più elevato tasso di crescita. Uno sviluppo rapidissimo, che nel corso del 2010 dovrebbe essere pari a circa 10,8 punti percentuali (contro i “soli” 10,1 punti percentuali della vicina Cina), e che sembra essere trainato anche dalle prestazioni del mercato immobiliare locale.

Singapore sembra infatti stia godendo di uno sviluppo maggiormente diversificato rispetto al passato, quando la principale fonte attrattiva era rappresentato dagli investimenti nel segmento dell’elettronica, di cui Singapore era tradizionalmente un ottimo esportatore. Pur mantenendo tale ruolo, il Paese sta tuttavia migliorando la contribuzione al Pil di altri settori, quale quello immobiliare, ma non solo.

Canada, nuove case in costruzione in calo nel mese di giugno 2010

Le nuove case in fase di costruzione in Canada hanno raggiunto dei livello inferiori alle attese durante il mese di giugno, stando a quanto riportato dal periodico monitoraggio della Canada Mortgage and Housing Corp., i cui dati hanno deluso le principali analisi compiute dagli osservatori locali e internazionali del mercato immobiliare del Paese nordamericano, in fase di difficile ripresa dalla crisi.

Il report del Canada Mortgage and Housing Corp. ha infatti segnalato come il volume annualizzato di nuove case in costruzione abbia toccato le 189.300 unità durante il mese di giugno rispetto alle 195.300 unità riscontrate nel mese di maggio e le 205.900 unità del mese di aprile. Gli economisti di Bloomberg in precedenza avevano auspicato un livello dell’industria cantieristica pari a 190.300 unità.

Bob Dugan, chief economist della stessa Canada Mortgage and Housing Corp., ha commentato i dati quantitativi ricordando come il mercato immobiliare canadese abbia avuto un ottimo inizio di anno, ma abbia poi trovato evidenti difficoltà a mantenere gli stessi trend già al termine del primo trimestre.

Stati Uniti, tasso fisso a 30 anni in calo al 4,57%

I tassi di interesse applicati negli Stati Uniti per i mutui a trent’anni hanno toccato il livello minimo storico durante l’ultima settimana di monitoraggio da parte di Freddie Mac, secondo cui la riduzione dei costi e degli oneri sui finanziamenti immobiliari potrebbe almeno in parte controbilanciare gli effetti negativi, sul mercato real estate locale, generati dall’elevato tasso di disoccupazione del Paese nordamericano.

Il tasso medio a 30 anni è così calato a 4,57 punti percentuali durante la settimana terminata l’8 luglio 2010 (l’ultima per la quale sono disponibili dei dati definitivi già revisionati), per il livello più basso dal 1971, anno in cui Freddie Mac ha avviato gli odierni monitoraggi sull’andamento dei tassi. Nella settimana precedente, il tasso medio applicato è stato pari a 4,58 punti percentuali, con una flessione, pertanto, dello 0,01%.

In aumento, invece, i tassi medi applicati alle scadenze di portata inferiore. In particolare, i finanziamenti immobiliari a 15 anni negli Stati Uniti vengono ora erogati ad un tasso medio di 4,07 punti percentuali, contro un tasso medio di 4,04 punti percentuali rilevato nel corso della settimana di confronto precedente dalla stessa società di McLean.

Regno Unito, prezzi delle case in calo record a giugno

In Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono calati con un ritmo record per gli ultimi quattro mesi durante il periodo di giugno. La causa – sostiene Halifax – sarebbe imputabile all’incremento nell’offerta, che ha superato l’avanzata delle domande, ponendo delle serie pressioni al ribasso per ciò che concerne i valori di mercato delle unità appartenenti al segmento abitativo del real estate.

La divisione mutui del Gruppo Lloyds Banking ha infatti affermato che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono calati di 0,6 punti percentuali a giugno, contro una flessione che nel precedente mese di marzo era invece stata pari a 0,5 punti percentuali. Ricordiamo altresì che – come riportato dalle analisi economiche di Bloomberg News – le stime sull’andamento dei valori commerciali parlavano di un lieve incremento (+ 0,2 punti percentuali).

Quanto sopra, sostiene Howard Archer, economista alla IHS Global Insight, starebbe riaccendendo “il pessimismo sull’andamento del mercato immobiliare, incrementando i sospetti che i prezzi delle case rimarranno invariati per il resto dell’anno”. Precedentemente, la stessa società aveva invece predetto che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito avrebbero conseguito un lieve rialzo.

Manhattan, primi segnali di ripresa dell’immobiliare commerciale

Il tasso che misura la percentuale di proprietà immobiliari adibite ad uso ufficio, prive di un locatario, nella zona newyorkese di Manhattan, è calato per la prima volta negli ultimi tre anni durante il secondo trimestre dell’anno in corso, grazie alla sottoscrizione di contratti di locazione per una estensione complessiva che, a detta del broker Cushman & Wakefield, dovrebbe essere di poco superiore ai 650 mila metri quadrati.

Il tasso di cui sopra è così potuto calare dagli 11,6 punti percentuali riscontrati al termine del primo trimestre dell’anno, agli attuali 10,8 punti percentuali. In calo anche i canoni di locazione, che subiscono delle flessioni più o meno significative in maniera continuativa dal 2008: l’ultimo trimestre è infatti stato il settimo periodo di uguale durata con un segno meno nel confronto con quanto conseguito nell’arco temporale immediatamente precedente per ciò che concerne il valore degli affitti.

Quanto appena ricordato è stato certamente accolto con favore da parte dei principali analisti di settore, e sembra essere ricollegabile principalmente alla crescita occupazionale riscontrata nell’area metropolitana di New York, consecutivamente negli ultimi cinque mesi. Il livello occupazionale non è certamente tornato ai livelli ante-crisi, ma sta comunque fornendo dei segni di sviluppo incoraggianti.

Stati Uniti, prezzi case in rialzo del 3,8% ad aprile 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle 20 città più grandi degli Stati Uniti sono cresciuti fortemente, durante il mese di aprile, rispetto al livello medio riscontrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Il “merito” andrebbe principalmente attribuito al beneficio fiscale predisposto nel Paese, che ha avuto l’effetto principale di spingere al rialzo trattative e valori di chiusura delle compravendite.

L’indice Standard & Poor / Case – Shiller è così salito di 3,8 punti percentuali alla fine di aprile 2010, rispetto a quanto riscontrato nel mese di aprile dello scorso anno. Secondo quanto sostiene la società che ha curato il monitoraggio, si tratterebbe del più forte incremento su base annua mai registrato dal mese di settembre 2006, prima della crisi che ha investito negativamente tutto il settore.

Il futuro del mercato immobiliare, e l’andamento conseguente dei prezzi medi delle case, sembra invece definitivamente più grigio. È infatti palese che il mercato sia stato influenzato in maniera determinante dalla previsione del bonus di 8 mila dollari predisposto per incentivare i potenziali acquirenti di una prima casa a dar seguito all’operazione, ed è altrettanto scontato che la carenza di tale previsione si farà sentire nei mesi in corso con un forte calo delle transazioni.

Nuova Zelanda, previsto calo dei prezzi delle case nel 2010/11

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Nuova Zelanda continueranno a diminuire per l’intera durata dell’anno in corso. Secondo la Westpac Banking Corp., che ha condotto un recente monitoraggio, i tassi di interesse applicati alle operazioni di finanziamento immobiliare sono infatti destinati a crescere, mentre lo sviluppo demografico della popolazione subirà un forte rallentamento.

I prezzi, pertanto, diminuiranno di 2 punti percentuali durante il 2010. Per quanto concerne l’anno successivo, Westpac Banking Corp. si dice convinta che il trend intrapreso sarà grosso modo lo stesso, con una contrazione non inferiore ai 2 punti percentuali sopra ricordati. Nel corso del 2009, invece, la stessa società ricorda che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo crebbero di 6,4 punti percentuali.

Nello scorso mese, il governatore della Banca Centrale Alan Bollard alzò i tassi di interesse di riferimento per le operazioni di rifinanziamento, per la prima volta negli ultimi tre anni. L’intenzione dell’istituzione monetaria neo-zelandese è quella di rimuovere gran parte degli stimuli gradualmente, man mano che la crescita economica si farà più convinta rispetto al recente periodo passato.

Londra, case di lusso sempre più ambite dai ricchi stranieri

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area centrale di Londra stanno crescendo con un ritmo che è doppio rispetto al resto del mercato del Regno Unito. L’andamento valutario della sterlina, che ha attraversato lunghe fasi di debolezza, sta infatti condizionando il comportamento di una buona fascia di acquirenti esteri, in grado di compiere dei “buoni affari” all’interno dell’area ora oggetto di considerazione.

Secondo quanto dichiara Knight Frank LLP in un recente report, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dal valore commerciale unitario superiore ai 2 milioni di sterline (circa 3 milioni di dollari) sarebbero cresciuti di 20 punti percentuali durante il mese di giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I prezzi delle proprietà immobiliari del restante mercato del Regno Unito si starebbero invece sviluppando con un ritmo di poco al di sotto del 9%.

Sempre secondo quanto riporta la stessa Knight Frank LLP, gli acquirenti esteri rappresenterebbero il 68% delle controparti immobiliari per ciò che concerne le transazioni di vendita di una proprietà immobiliare di pregio nell’area di Londra. In particolare, per il ristretto segmento delle case / ville con valore commerciale superiore ai 5 milioni di sterline, ben il 68% degli acquirenti proverrebbe dall’oltre manica, contro il 39% del dicembre del 2008.

Regno Unito, prezzi delle case ai massimi da 2 anni – Nationwide

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono cresciuti per il quarto mese consecutivo durante giugno 2010, giungendo ai massimi da due anni. A sostenerlo è stata, negli scorsi giorni, la Nationwide Building Society, uno degli osservatori più attenti su ciò che succede nel mercato immobiliare locale che, a proposito, secondo la Society starebbe oramai correndo verso una significativa stabilità.

Il costo medio di una proprietà immobiliare abitativa è pertanto cresciuto di 0,1 punti percentuali a giugno rispetto al livello di maggio, superando le 170 mila sterline (170.111 sterline, pari a circa 257 mila dollari). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il prezzo medio di una casa è cresciuto di 8,7 punti percentuali, rimanendo tuttavia 8,6 punti percentuali inferiore rispetto al picco raggiunto nel mese di ottobre del 2007.

I dati di cui sopra sono stati interpretati con una buona dose di ottimismo dagli analisti della zona, convinti che la ripresa generale economica (i cui segnali si stanno timidamente affacciando sul fronte macroeconomico) potrà trainare anche il mercato immobiliare al di fuori della difficilissima situazione nella quale era caduta nello scorso biennio, con un taglio dei prezzi medi delle case di quasi un quinto.

Stati Uniti, indice MBA in aumento dell’8,8%

L’indice di riferimento in materia di erogazioni di finanziamenti immobiliari negli Stati Uniti è cresciuto ai massimi livelli degli ultimi 8 mesi grazie a una nuova, improvvisa flessione del livello dei tassi di interesse applicati alle operazioni di mutuo, che ha reso ulteriormente convenienti le transazioni relative ai rifinanziamenti, cioè alle sostituzioni delle condizioni di mutui già in ammortamento con nuove caratteristiche in linea con gli attuali scenari finanziari.

L’indice della Mortgage Bankers Association è infatti cresciuto di 8,8 punti percentuali nella settimana terminata il 25 giugno 2010, l’ultima per la quale l’Associazione ha avuto cura di diffondere un report sui dati definitivamente conseguiti dal mercato immobiliare e bancario del Paese nordamericano.

Stando agli stessi dati del gruppo di Washington, l’indice MBA sarebbe stato influenzato negativamente da una contrazione delle richieste di mutui per acquisto – diminuite di 3,3 punti percentuali nella settimana considerata, per il secondo livello più  basso dal 1997 – e influenzate positivamente dal boom delle richieste di rifinanziamento – cresciute di 13 punti percentuali, per il trend incrementante più elevato dal mese di maggio del 2009.