
Come va il mercato immobiliare? Potremmo dire male visti i dati sui prezzi e le compravendite. Possiamo dire anche che va meglio, visto che il calo non è un crollo come si è mostrato negli anni precedenti.

Come va il mercato immobiliare? Potremmo dire male visti i dati sui prezzi e le compravendite. Possiamo dire anche che va meglio, visto che il calo non è un crollo come si è mostrato negli anni precedenti.
Come si muoverà il mercato immobiliare internazionale che riguarda il lusso nel 2014? Le previsioni dicono che la città che avrà i più alti aumento dei prezzi sarà Dubai. Lo

Dopo anni di bolla immobiliare, la cosiddetta Burbuja del ladrillo, la bolla del mattone, la Spagna sceglie la linea dura per far ripartire l’economia e rilanciare il mercato immobiliare. Il problema infatti è costituito da quelle 800 mila case invendute che aspettano alla periferia delle grandi città e di Madrid in particolare, la cui sola presenza deprime ancora di più una economia che non riesce ad uscire dalla crisi.
Sono Londra e Parigi le città con le case più care d’Europa. Nonostante la crisi del settore immobiliare, come abbiamo già avuto modo di evidenziare ieri nel nostro approfondimento sulle valutazioni effettuate da Deloitte, pubblicato e riportato dall’Afp, le principali metropoli del vecchio Continente continuano a consolidarsi come città con le case più onerose all’interno della macro area, con un trend che non accenna a subire battute d’arresto.
Continua ad aggravarsi la crisi del mercato immobiliare spagnolo, della quale abbiamo parlato più volte nel corso degli ultimi mesi. La criticità del real estate del Paese iberico non sembra infatti poter conoscere battute d’arresto, e durante il primo trimestre 2013 si è verificato – come ampiamente atteso – il ventesimo calo consecutivo delle quotazioni delle abitazioni locali.
Secondo alcuni esperti di quanto accade nel mercato immobiliare del Regno Unito nel corso del 2013, il pericolo di una nuova bolla immobiliare si starebbe aggirando oltre manica. Il settore immobiliare britannico inizia infatti a mostrare qualche segno di cedimento molto evidente e, stando alle analisi compiute da alcuni osservatori, non è escluso che il real estate della macro area possa dar seguito a importanti e sgradite novità.
Se anche la modernissima e civilissima Svezia inizia a dare evidenti segni di tensione, allora probabilmente la crisi economica e sociale che sta investendo da anni il vecchio Continente è davvero molto più grave di quanto precedentemente immaginato. Gli scontri che negli ultimi giorni si sono verificati nelle periferie della capitale Stoccolma, con la rivolta degli immigrati, è diretta conseguenza di difficoltà che stanno colpendo anche il settore immobiliare.
Risalente a qualche mese fa, il nostro ultimo approfondimento sul mercato immobiliare svizzero puntava a sminuire parzialmente i rischi di formazione di una pericolosa bolla immobiliare. Da allora diverse settimane sono passate sotto i ponti, e i rischi sembrano essersi fatti sempre più insistenti. Cerchiamo allora di capire cosa sta accadendo al di là dei confini italiani, e se tali pericoli sono concreti nel breve termine, o ancora un’ipotesi lontana.
L’avevamo già vista sperimentata, con alterno successo, in Spagna: ora, la proposta di conferire un permesso di soggiorno a chi investe nel mercato immobiliare locale sbarca anche in Grecia, altro Paese mediterraneo in profonda crisi, guidato da un esecutivo che cerca di stimolare il real estate nazionale mediante iniziative più o meno singolari. Ma vediamo più nel dettaglio cosa sta accadendo nella penisola ellenica e perché, questa iniziativa, potrebbe conseguire parziali risultati positivi.
Prosegue la ripresa del mercato immobiliare statunitense. Stando a quanto afferma l’ultim report della National Housing Report di RE/MAX, relativo al mese di marzo, le compravendite sarebbero cresciute del 2,9 per cento, trascinando in avanti l’incremento medio dei prezzi ad un + 8,4 per cento. Sulla crescita del valore medio di mercato degli immobili dovrebbe aver pesato anche il numero ridotto di case disponibili sul mercato.
La crisi del mercato immobiliare spagnolo continua a esercitare una dura presa sul territorio economico – sociale iberico. Come confermato dall’Istituto nazionale di statistica, nel corso degli ultimi mesi il numero delle case vuote (una delle determinanti maggiormente emblematiche delle criticità del mattone di Madrid) è pertanto esploso, andando ad aumentare in doppia cifra negli ultimi dieci anni.
A dispetto della crisi nazionale, sono sempre di più gli italiani che riescono a comprare una casa a New York. I nostri connazionali costituirebbero non solamente i rappresentanti di un fenomeno in crescita, quanto anche i “migliori clienti” dei broker a stelle e strisce. A dimostrarlo, un recente approfondimento curato dal quotidiano torinese La Stampa, che traccia i contorni del contesto d’oltre Oceano.
Secondo quanto afferma l’Eurostat, i prezzi delle case sarebbero in crescita, ma solamente al di fuori dei confini comunitari. Il report del principale istituto di statistica del vecchio Continente ricorda infatti come nel corso del quarto trimestre del 2012 – con confronto al corrispondente periodo dell’anno precedente – i prezzi delle abitazioni siano calati dell’1,8 per cento dell’Eurozona, e abbiano subito un’attenuazione all’1,4 per cento nei Paesi UE 27.
Mentre in Italia si attende di sapere cosa accadrà all’imposta municipale unica, e si auspica che l’impatto della Tares non sia così gravoso come invece sembra alle prime letture del decreto, nel resto d’Europa ci si accinge a variare le tasse sui beni immobili. Tra i principali protagonisti della nuova stagione fiscale immobiliare ci sono la Croazia e la Grecia, alle prese con una revisione più o meno significativa dell’approccio locale sul real estate.