Mutuo tasso e durata variabile da Banca Nuova

Il Mutuo tasso variabile e durata variabile di Banca Nuova è un finanziamento immobiliare che, per le sue caratteristiche economiche di riferimento, si rivolge principalmente a quelle persone che dispongono di un reddito fisso (come i lavoratori dipendenti, ad esempio) e che pertanto ottengono  entrate periodiche costanti, non legate al buono o al cattivo andamento della remunerazione della propria attività professionale.

Il mutuo in questione è contraddistinto dalla presenza di un tasso di interesse variabile che tuttavia, contrariamente a quanto avviene nei tradizionali finanziamenti con tasso indicizzato, è abbinato all’esistenza di rate di importo costante. In altri termini, la determinante mutevole all’interno del piano di ammortamento non sarà la rata mensile o trimestrale, bensì l’estensione complessiva del programma di rimborso.

Grazie al mutuo a tasso variabile e durata variabile sarà infatti possibile usufruire dei vantaggi legati all’esistenza di un mutuo a tasso di interesse variabile, senza tuttavia correre il rischio che l’importo delle rate subisca eccessivi e improvvisi apprezzamenti a causa dell’andamento del parametro di riferimento sottostante (nella fattispecie rappresentato dall’Euribor, maggiorato di uno spread concordato con l’istituto erogante).

Cina, prezzi case in crescita del 12,4% – mag 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari cinesi sono cresciuti al secondo ritmo record storico recente durante il mese di maggio del 2010, con uno sviluppo al 12,4% su base annua, contro un incremento del 12,8% del mese di aprile, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La notizia è stata ufficializzata dal locale Istituto Nazionale di Statistica, che monitora l’andamento dei valori commerciali in 70 aree metropolitane di riferimento.

Tuttavia, il dato ancor più interessante è relativo al valore complessivo delle transazioni immobiliari portate a compimento nel mese di maggio, che rispetto a quanto conseguito nel precedente mese di aprile ha subito una flessione del 25%. Questo vuol dire che, in termini più espliciti, le novità normative introdotte dal governo al fine di calmierare la crescita dei prezzi, hanno avuto degli effetti solo sul numero delle transazioni.

Gli analisti sembrano in realtà convinti che le recenti introduzioni governative non saranno sufficienti a ridurre la velocità di incremento dei prezzi, e che le istituzioni si dovranno produrre in sforzi ben più consistenti per raggiungere un equilibrio del mercato immobiliare cinese. A detta di buona parte degli osservatori, per frenare la domanda potrebbe essere necessario intervenire in misura molto consistente sui tassi di interesse applicati.

Hong Kong, il governo vende ampi appezzamenti di terreno

Il governo di Hong Kong ha annunciato di aver avviato la vendita di un enorme sito residenziale attraverso il tradizionale meccanismo dell’asta pubblica. L’intervento dell’istituzione governativa asiatica è stato stimato in 10,9 miliardi di dollari locali, pari – al cambio attuale – a circa 1,4 miliardi di dollari, utili per rispondere al meglio alla domanda di settore locale, scoraggiando un ulteriore incremento dei prezzi.

L’obiettivo del governo ci sembra piuttosto chiaro: immettere sul mercato nuovi appezzamenti di terreno nei quali indurre ad edificare grandi quantità di proprietà immobiliari ad uso abitativo. La speranza è quella di rimpolpare in maniera significativa le file dell’offerta, auspicando così un contenimento della crescita dei prezzi, così imponente proprio a causa di un gap tra domanda e proposte fin troppo evidente.

Dalla fine del 2008 ad oggi, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di Hong Kong sono cresciuti di ben 41 punti percentuali, in maniera pressoché continua ed omogenea. I prezzi sono ben al di là delle aspettative espresse all’inizio di questa esplosione dei valori immobiliari, e sembrano perfino più incisivi per quanto riguarda le fasce di qualità abitativa medio – bassa.

Stati Uniti, beneficio fiscale ha impattato solo su volumi

Secondo quanto dichiarato da Douglas Duncan, chief economist della Fannie Mae, uno degli istituti finanziatori più importanti degli Stati Uniti, il beneficio fiscale predisposto dall’amministrazione statunitense avrebbe avuto un impatto solamente sui volumi di domanda nel mercato immobiliare nordamericano, senza tuttavia produrre gli effetti sperati su ciò che concerne i prezzi di contrattazione e di conclusione delle compravendite.

Più esattamente, Douglas Duncan – che è intervenuto alla conferenza della National Association of Real Estate Editor che si è svolta recentemente in Texas, ad Austin – si è espresso sostenendo che “il beneficio fiscale temporaneo ha semplicemente spinto in avanti la domanda” di settore, divenendo incapace di produrre quelle variazioni nei prezzi delle proprietà immobiliari utili per ravvivare in maniera più efficiente il mercato.

Ricordiamo che per diventare beneficiari del credito fiscale, gli acquirenti avrebbero dovuto concludere un preliminare di vendita entro il 30 aprile, completando l’acquisto entro il 1 luglio dell’anno. Queste scadenze hanno ovviamente prodotto un’accelerazione a concludere le trattative proprio in prossimità della prima scadenza del 30 aprile, e successivamente hanno gonfiato le richieste di finanziamenti nei giorni successivi.

Canada: crescono le concessioni edilizie, ma il merito è dello Stato

Le concessioni edilizie e di avvio cantiere in Canada sono cresciute in maniera totalmente inaspettata durante il mese di aprile. Il dato deve essere tuttavia letto in modo piuttosto approfondito, perchè solamente in tal senso è possibile rilevare una flessione nel segmento più indicativo (quello residenziale) e uno straordinario sviluppo di quello commerciale o, ancor più nel dettaglio, per scopi istituzionali.

Stando ai dati diffusi pochissimi giorni fa dall’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, il valore complessivo dei nuovi progetti approvati dalle municipalità locali sarebbe cresciuto di 5,4 punti percentuali a circa 6,7 miliardi di dollari canadesi (pari, al cambio attuale, più o meno a 6,4 miliardi di dollari statunitensi). Gli economisti consultati da Bloomberg per la pubblicazione di un forecast “attendibile” prevedevano invece un declino del valore di 2 punti percentuali.

Come intuibile dalla nostra introduzione all’articolo, il merito di questo incremento è tuttavia attribuibile essenzialmente alla maggiore spesa immobiliare da parte dei governi locali e di quello centrale, che stanno impiegando crescenti risorse in nuovi edifici, come parte dell’applicazione del piano di stimoli che dovrebbe aiutare l’intero mercato immobiliare ad uscire dalla recente fase recessiva.

Regno Unito, prezzi delle case inaspettatamente in calo

I prezzi delle proprietà immobiliari del Regno Unito sono inaspettatamente diminuiti nel mese di maggio 2010, per il secondo mese consecutivo. A dirlo è la società di consulenza del real estate Halifax, secondo cui un numero crescente di persone avrebbe espresso il desiderio di monetizzare l’investimento immobiliare, immettendo nel mercato la propria unità abitativa, e trasformando così in liquidità la casa di proprietà.

Halifax, divisione mutui della Lloyds Banking Group, ha infatti annunciato che il costo medio di un’abitazione è calato di 0,4 punti percentuali rispetto al mese di aprile 2010, giungendo a quota 167.570 sterline (pari, al cambio attuale, a 245.875 sterline). Gli economisti avevano invece predetto, in media, un incremento dei valori di 0,3 punti percentuali; su base annua, i prezzi sono invece in crescita di 5,3 punti percentuali.

Nonostante i consuntivi di Halifax abbiano sorpreso gran parte degli osservatori, gli analisti della stessa compagnia hanno espresso serenità, sostenendo che questa altalena nei valori immobiliari continuerà per l’intero 2010, e che alla fine il saldo dei prezzi delle proprietà ad uso abitativo sarà quello di una parità rispetto ai valori riscontrati all’inizio di questo esercizio finanziario.

Cina, per CBRC l’immobiliare necessita di supporti statali

La China Banking Regulatory Commission (CBRC) ha dichiarato, per voce di Li Fuan, uno dei suoi principali rappresentanti, che per l’industria immobiliare della nazione non è ancora il momento giusto affinchè il governo riduca o interrompa le politiche di supporto al locale real estate, che pur godendo in un buono stato di salute è ben lungi dal poter vedere la fase finale del proprio lungo sviluppo.

L’immobiliare, ha infatti dichiarato la CBRC, “sarà un’industria molto importante per continuare a sostenere la crescita economica cinese per i prossimi dieci, venti, trenta e perfino quarant’anni”. Li ha poi aggiunto che l’industria immobiliare impiegherà almeno altri sessant’anni di sviluppo prima che i livelli qualitativi di vita in tutta la nazione possano giungere su ambiti armoniosi e abbastanza adeguati.

Regno Unito, la crescita dei prezzi continuerà ancora

Nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo continueranno a crescere nel corso dei prossimi mesi, tornando ai massimi livelli degli ultimi due anni. Secondo quanto rivela la Nationwide Building, infatti, i valori delle case nel mese di maggio avrebbero toccato un nuovo record post-crisi, mantenendosi su ottimi livelli a causa di una scarsità evidente nell’offerta di unità immobiliari del segmento.

Stando alla società che ha condotto la stima, infatti, nel mese di maggio il costo medio di un’abitazione sarebbe cresciuto di mezzo punto percentuale rispetto a quanto rilevato nel mese di aprile, giungendo su quota 169.162 sterline (pari, al cambio attuale, a circa 248 mila dollari). Si tratterebbe, se i dati dovessero essere confermati, del livello più elevato dal mese di luglio del 2008, e di una diminuzione del gap rispetto al picco di ottobre 2007 oramai compresso in 9,5 punti percentuali.

A tal proposito, Martin Gahbauer, chief economist di Nationwide Building Society, ha dichiarato che “le condizioni del mercato immobiliare rimangono caratterizzate da bassi volumi di transazioni, e una relativa scarsità di proprietà in vendita”. L’attuale flusso di immobili abitativi finiti in vendita, ha poi proseguito l’economista della società di consulenza, è sufficiente per spingere al rialzo i prezzi delle case.

Dubai, ancora pericoli per i prezzi delle case

Secondo quanto ha riferito in un recentissimo intervento l’istituto di credito svizzero Credit Suisse, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dell’area di Dubai – già dimezzatisi rispetto ai massimi conseguiti a metà del 2008 – potrebbero presto subire un nuovo tracollo. Gli analisti della banca ritengono infatti che entro la fine dell’anno i valori abitativo potrebbero deprezzarsi di una percentuale compresa tra i 15 e i 20 punti percentuali.

Alla base di queste considerazioni vi sarebbe la ripresa delle attività immobiliari: in altri termini, numerosi cantieri starebbero per ultimare i propri lavori, immettendo nel mercato immobiliare delle case in grande quantità, che contribuirebbero ad arricchire la già vasta offerta di settore, trascinando al ribasso i prezzi delle case già presenti nello stesso mercato. Nel 2011 è inoltre previsto un picco di “sovra-fornitura” di case nel mercato immobiliare locale, con dei prezzi delle unità residenziali destinate così a subire ulteriori flessioni.

Regno Unito, i prezzi crescono dello 0,2% a maggio

Nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo durante il mese di maggio sono cresciuti ancora, per il decimo mese consecutivo, a causa di una restrinzione nelle file dell’offerta immobiliare, che ha indotto gli agenti del settore a incrementare i prezzi di vendita delle case. A dirlo è l’ultima ricerca di Hometrack, pubblicata dalla stessa compagnia di consulenza real estate nel proprio sito internet.

Il prezzo medio di una proprietà immobiliare in Inghilterra e in Galles è infatti incrementato di 0,2 punti percentuali a maggio 2010 rispetto al precedente mese di aprile, portandosi su soglie prossime alle 158.700 sterline (al cambio attuale, poco più di 229.500 dollarri statunitensi). Rispetto al valore riscontrato dalla stessa società di consulenza immobiliare nel mese di maggio dello scorso anno, i prezzi sono incrementati di 2 punti percentuali.

Per gli analisti locali, una delle caratteristiche che contraddistinguerà l’andamento del mercato immobiliare del Regno Unito per l’intero anno in corso sarà un basso turnover, con una scarsità relativa di case in vendita che continuerà a supportare l’incremento dei prezzi delle case anche per i trimestri a venire.

Londra, prezzi delle case di lusso in crescita per il 7mo mese

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo di maggior pregio a Londra sono cresciuti, nel mese di maggio 2010, per il settimo periodo consecutivo. A dirlo è il monitoraggio periodico di Knight Frank LLP, secondo cui la debolezza temporanea della sterlina avrebbe attratto un numero crescente di investitori dall’estero, allettati dalla momentanea convenienza a concludere operazioni sul locale real estate.

Più nel dettaglio, riportiamo dal comunicato della società di consulenza immobiliare che i prezzi delle case unifamiliari e degli appartamenti con un costo superiore al milione di sterline (e quindi a circa 1,4 milioni di dollari) sarebbero cresciuti di 20 punti percentuali nel corso del quinto mese dell’anno rispetto a quanto rilevato dalla stessa Knight Frank LLP nello stesso periodo dello scorso esercizio finanziario.

Su base mensile, sostiene la società, l’incremento dei prezzi è invece stato pari a 1,4 punti percentuali. Il livello del valore medio di una proprietà immobiliare “di lusso” (come sopra definita) è comunque inferiore ancora di 6,4 punti percentuali rispetto al valore massimo riscontrato nella storia dei monitoraggi di Knight Frank LLP, risalente al mese di marzo del 2008.

Vienna prima città al mondo per qualità della vita

Se ancora non avete deciso dove acquistare casa, forse val la pena valutare un investimento immobiliare nella capitale austraica. Stando a un report condotto dal Mercer Consulting, Vienna – per il secondo anno consecutivo – sarebbe la metropoli con il miglior tasso di qualità della vita a livello mondiale, precedendo di una discreta distanza le non troppo distanti Ginevra (seconda) e Zurigo (terza).

Di contro, lo studio di Mercer Consulting rivela che alla base della lista – che ha monitorato la qualità della vita in 221 città, di tutti i continenti – ci sarebbe la capitale iraquena, Baghdad. Male anche Bangui, nella Repubblica Centroafricana, così come Ndjamena, nel Chad.

L’analisi della società di consulenza è stata redatta sulla base della combinazione di 39 fattori che influenzano la qualità della vita urbana, tra cui la stabilità politica, il livello di criminalità (organizzata e non), il grado di apprezzamento della valuta, la libertà personale, la qualità della sanità e della sicurezza personale.

Stati Uniti, prezzi case in crescita del 2,3% a marzo

I prezzi delle proprietà immobiliari nelle principali 20 città degli Stati Uniti sono cresciuti a marzo meno di quanto previsto dagli analisti privati internazionali. Un elemento che da più parti è stato interpretato come un raffreddamento della ripresa del mercato immobiliare locale, con uno sviluppo che nei prossimi mesi sarà molto probabilmente più difficile di quanto inizialmente previsto dai report di inizio 2010.

L’indice Standard & Poor/Case-Shiller sull’andamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo è infatti cresciuto di 2,3 punti percentuali durante il mese di marzo 2009, come confermato da un comunicato stamnpa del gruppo. Tale incremento risulta essere, stando a ciò che riporta Bloomberg News, inferiore alla media delle osservazioni degli analisti consultati, che prevedevano uno sviluppo pari a 2,5 punti percentuali

A livello nazionale, gli stessi analisti ricordamo con la variazione dei prezzi sia stata negativa, pari a una flessione di 3,2 punti percentuali rispetto ai precedenti tre mesi. Nel corso dei periodi di riferimento passati, il beneficio fiscale sugli acquisti delle prime case aveva prodotto un sensibile rialzo nel volume delle transazioni e nel livello dei prezzi ai quali venivano concluse le negoziazioni di compravendita.

Stati Uniti, vendite di nuove case ai massimi da due anni

Le compravendite di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti hanno toccato i massimi livelli, durante il mese di aprile, rispetto a quanto conseguito negli ultimi due anni. La ragione andrebbe naturalmente attribuita all’approssimarsi della scadenza del beneficio fiscale predisposto per le transazioni di acquisto di una prima casa, il cui termine era stato fissato nel 30 aprile 2010.

Le vendite sono cresciute su base annua del 15%, per un volume annualizzato pari a 504 mila unità. Il dato è inoltre superiore alla maggior parte delle previsioni degli analisti locali, ed è il massimo livello dal maggio del 2008, stando a quanto ricorda il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Il prezzo medio di vendita è comunque inferiore del 9,5% rispetto a quanto rilevato nello scorso dello stesso mese di aprile dello scorso anno.

Ricordiamo inoltre in proposito di quanto affermato poche righe fa, che per ottenere il beneficio fiscale di 8 mila dollari, occorreva siglare un contratto preliminare entro la fine dell’aprile 2010. Tali preliminari andranno poi formalizzati in un contratto di compravendita nei mesi successivi: questo potrebbe voler dire la possibilità di poter contare su un buon supporto nel numero delle transazioni fino al periodo estivo.