Immobiliare Catania con lieve crescita delle compravendita

di Redazione Commenta

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La flessione delle compravendite immobiliari italiane (ma non della Regione Sicilia) non sembrano aver scoraggiato le buone prestazioni da parte dell’immobiliare della provincia di Catania. Nella zona ora oggetto di considerazione, infatti, nel secondo semestre del 2011 si sarebbe registrato un discreto aumento delle compravendite, per una proporzione vicina al mezzo punto percentuale (dati dell’Agenzia del Territorio).

Per tutte le province siciliane, d’altronde, la seconda parte del 2011 sembra essere stata particolarmente positiva. Si pensi alle variazioni riscontrate a Siracusa, dove le transazioni sono cresciute di 2,1 punti percentuali, o agli incrementi ancor più accentuati a Enna (dove il boom ha portato le compravendite a crescere di oltre il 30%), Agrigento (13,4%) e Trapani (11,4%).

In maniera ancor più specifica, nel corso del secondo semestre del 2011 il volume di scambio complessivo dell’immobiliare della Sicilia sarebbe stato assorbito per il 45% dalle province di Palermo e di Catania, per il 30% dalle province di Messina, Agrigento e Siracusa, e per il 25% dalle altre province.

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Oggi le province con il maggior numero di transazioni sono quelle di Palermo (5.076 unità), Catania (4.619 unità) e Messina (2.911 unità). In forte ripresa il mercato residenziale dei comuni non capoluogo, con tassi tendenziali annui positivi superiori al 15% per le province di Agrigento, Trapani ed Enna.

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Nel II semestre 2011, sottolinea il magazine Catania Today, “il volume Mercato immobiliare: in aumento le compravendite nella provincia etnea di scambio complessivo della provincia di Catania è stato assorbito per il 41% dalla macroarea ‘Hinterland Catanese’, che include il Comune di Catania, per il 33% dalle macroaree “Acese e Versante Sud-Orientale Etna” e “Versante Sud-Occidentale Etna” e per il 26% dalle altre macroaree. I segnali di ripresa registrati per alcune macroaree provinciali e per l’intera provincia (+0,5%) non si confermano per il capoluogo etneo che, con 1.266 transazioni, negli ultimi 5 anni ha ridotto il volume di scambio di oltre il 40 %”.

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