In vista dell’esame al Senato della manovra economica, nei giorni scorsi le organizzazioni della proprietà immobiliare, ed in particolare la Confedilizia, Unioncasa, Asppi e Appc sono tornare a farsi sentire lanciando un appello alla politica affinché sia introdotta su tutto il territorio nazionale, in materia di contratti di locazione, la cosiddetta “cedolare secca”, ovverosia l’imposta sostitutiva che i proprietari delle case pagherebbero sugli incassi da locazione in ragione di un‘aliquota al 20%.
Confedilizia, Unioncasa, Asppi e Appc, in merito, hanno infatti sottolineato come tra le diverse centinaia di emendamenti ci siano anche quelli sull’introduzione della cedolare secca, una misura fiscale che, tra l’altro, come mettono in evidenza proprio le organizzazioni della proprietà immobiliare, si trovava negli ultimi programmi elettorali delle forze politiche di centrodestra e di centrosinistra.
Spesso le famiglie hanno bisogno di cambiare mutuo, magari perché le rate mensili sono diventate troppo alte ed insostenibili in funzione delle mutate entrate familiari; pur tuttavia, in alternativa ai benefici della
Sono tanti i Comuni italiani dove in questo momento sono attivi i Bandi per accedere ai contributi per il pagamento del canone di locazione che, in particolare, sono riservati ai residenti che appartengono a nuclei familiari in difficoltà ogni mese con il saldo dell’
Ci sarà o non ci sarà in Italia un nuovo condono edilizio? Il Governo è alle prese con la messa a punto della manovra correttiva che all’incirca è di 25 miliardi di euro, ma dagli ultimi rilievi e dalle ultime dichiarazioni da parte degli esponenti dell’Esecutivo non ci sarà alcun condono immobiliare. Ad esprimersi in tal senso è stato anche Carlo Sangalli, Presidente di Rete Imprese Italia, il quale ha sottolineato come in questo momento il Governo non abbia preso in considerazione l’ipotesi di un condono edilizio ma neanche un aumento delle tasse. Come recuperare allora 25 miliardi di euro? Ebbene, al riguardo il Presidente Sangalli ha posto l’accento sul fatto che ci saranno per tutti dei sacrifici ma non si adotterà la scure con un aumento della pressione fiscale; in particolare, si agirà dal fronte della spese pubblica adottando misure e provvedimenti di contenimento ma anche di riqualificazione e di taglio della spesa improduttiva, ovverosia quella che, in altri termini, porta nel bilancio dello Stato solo sprechi e nessun vantaggio.