previsioni

Prezzi case, aumenta il ritmo di crescita negli States

L’indice S&P / Case – Shiller, riferimento per la misurazione dell’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, ha subito un incremento dello 0,2% durante il mese di novembre, per il sesto aumento consecutivo. La notizia è stata confermata dalla stessa Standard & Poor’s, secondo cui questo nuovo sviluppo sarebbe un chiaro segnale di uscita dalla fase più grigia della recessione.

Dal mese di maggio 2009 al 30 novembre 2009, i prezzi delle caste statunitensi hanno recuperato circa un decimo del loro valore massimo; la parziale rimonta non basta tuttavia ad assicurarsi un completo assorbimento della flessione ottenuta negli ultimi tre anni. Dall’avvio della fase calante ad oggi, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono più bassi di quasi il 30% rispetto ai picchi storici.

Stando agli analisti che hanno curato il report, la ripresa sarà inoltre resa molto più tortuosa a causa delle condizioni problematiche del mercato del lavoro locale. Gli Stati Uniti possono infatti vantare un tasso di disoccupazione ancora in doppia cifra, che renderà ben più ardua la ripresa delle transazioni e dei prezzi del mercato immobiliare americano.

Stati Uniti, forte diminuzione delle vendite di case

National Association of Realtors ha pubblicato uno studio dal quale si desume che le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo non nuove ubicate nel territorio degli Stati Uniti sono diminuite in maniera più significativa di quanto atteso dagli osservatori del mercato real estate durante il mese di dicembre. La notizia sembra essere ricollegabile all’allora ipotesi di sospensione dei benefici fiscali che il governo locale riconosce agli acquirenti di una prima casa.

Le compravendite di proprietà immobiliari abitative sono infatti diminuite del 17%, per un declino che rappresenta la flessione record dal 1968 ad oggi: il volume annualizzato dovrebbe essere pari a 5,45 milioni di unità, contro le 6,54 milioni di unità riscontrate dalla stessa National Association of Realtors durante lo scorso mese di novembre. Il prezzo medio al quale vengono concluse le compravendite è invece aumentato per la prima volta nel corso degli ultimi due anni.

La maggioranza degli economisti americani sembra propensa nell’ammettere che il livello delle vendite di case già esistenti salirà entro i prossimi due o tre mesi, grazie al beneficio derivante dall’estensione dei benefici fiscali predisposti dall’amministrazione statunitense. Tuttavia a regnare è ancora la cautela, e c’è chi sostiene che – nonostante il peggio sia passato – in realtà la ripresa sarà lunga e graduale.

Bulgaria, prezzi immobiliari in calo del 20%

Un report di Colliers International permette di fotografare al meglio l’attuale scenario dei prezzi delle proprietà immobiliari della Bulgaria, un mercato emergente che nel recente passato ha riservato qualche soddisfazione agli investitori del settore, ma che adesso sta soffrendo in maniera particolarmente insistente la crisi che ha colpito il vecchio Continente, con peculiare riferimento proprio all’industria del real estate.

I dati di Colliers International dimostrano infatti che su base annua i prezzi delle proprietà immobiliari si sarebbero contratti di circa il 20%, per una flessione che non ha risparmiato alcun segmento del settore immobiliare. Gli elementi quantitativi a disposizione della società che ha condotto la ricerca fanno inoltre intendere l’assenza di significanti differenze tra le varie aree del Paese, o di zone che hanno potuto godere di andamenti in controtendenza rispetto alla situazione globale.

Prezzi case, Rightmove registra incremento nel Regno Unito

Rightmove Plc ha da poco pubblicato un interessante approfondimento che dimostra come nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari nel Regno Unito stiano lentamente progredendo verso un significativo incremento: secondo il portale di consulenza, quanto sopra è dovuto a delle ristrettezze tra le fila dell’offerta, cui corrisponde una domanda che si sta dimostrando più dinamica del previsto.

E così, durante il periodo considerato, il sito web di uno dei principali operatori informativi del settore sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Galles e in Inghilterra siano cresciuti dello 0,4% rispetto al mese di dicembre del 2009, per un importo in valori assoluti pari a 222.261 sterline, equivalente – al cambio attuale – a circa 363 mila dollari.

Rispetto allo scorso anno, i prezzi medi per lo stesso mese sono maggiori del 4,1%, mentre rimangono inferiori dell’8,3% rispetto al picco massimo toccato nel lontano mese di maggio del 2008.

Gran Bretagna, ancora 5 anni per la ripresa completa

In Gran Bretagna è stata recentemente pubblicata una nuova ricerca che prevede una ripresa più lunga del previsto per il locale mercato immobiliare, per quanto riguarda le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo, di nuova realizzazione. Secondo quanto dichiara infatti il chief executive officer della Barratt Developments Blc – Mark Clare – il livello delle nuove case vendute nell’area non ritornerà ai livelli record riscontrati nel 2007 per almeno altri cinque, sei o sette anni a partire dal 2010.

Clare, durante una conferenza stampa tenutasi pochi giorni fa, ha infatti ribadito che la ripresa del mercato immobiliare britannico sarà “ragionevolmente lunga” con uno sviluppo delle vendite graduale, e con volumi che si rialzeranno già a partire dall’anno in corso, ma che non giungeranno ai fasti di due tre anni fa almeno fino al 2015.

In precedenza, gli analisti locali hanno stimato che nella sola Inghilterra, nel 2009, sono state costruite circa 100 mila unità abitative; si tratta di un significativo ed evidente passo indietro, che porta il dato volumetrico in forte decremento rispetto alle 160 mila unità del 2007.

Previsioni sull’immobiliare bulgaro 2010 da Foros

L’agenzia Foros ha pubblicato pochi giorni fa un ampio report dedicato alla stima del futuro trend a breve termine del mercato immobiliare bulgaro. Un report che anticipa quello che – a detta della gran parte degli analisti – sarà lo scenario del real estate locale, stimando un periodo non troppo sereno per gli operatori che si apprestano a porre in essere le negoziazioni di compravendita sul settore delle civili abitazioni.

Secondo Foros, infatti, il 2009 trascinerà le sue caratteristiche negative anche sull’anno in corso, per il quale non sono attesi segnali di ripresa per tutta la prima parte. Più precisamente, Foros indica l’instabile situazione economica del Paese quale determinante principale dell’imprevedibilità di una ripresa, sostenendo che i prezzi continueranno a diminuire, in uno scenario contraddistinto da una domanda debole, da offerte contratte e da una presumibile stretta creditizia da parte degli istituti di credito dell’area.

Per quanto riguarda l’estensione temporale delle previsioni di Foros, l’agenzia sostiene che le negatività interesseranno il mercato immobiliare bulgaro per almeno il primo semestre, anche se è altresì probabile che una flessione dei prezzi e delle compravendite sia riscontrabile perfino nel terzo trimestre dell’anno. L’ultimo quarto dovrebbe invece rappresentare l’attesa svolta nel trend decrescente del real estate.

Stati Uniti, esecuzioni immobiliari verso quota 3 milioni

Secondo un forecast piuttosto negativo compiuto da RealtyTrac, il 2010 dovrebbe concludersi con un quantitativo – record nel numero delle proprietà immobiliari ad uso abitativo che diverranno oggetto di spossessamento, tornando nell’orbita dei soggetti finanziatori.

La società che ha condotto il monitoraggio periodico ha infatti sostenuto che con molte probabilità l’anno recentemente cominciato porterà il numero delle case oggetto di esecuzioni immobiliari vicino alla quota di 3 milioni di unità: una soglia che rappresenterebbe appunto un record nella storia statunitense, e che sarebbe figlio della crescente disoccupazione nell’area nordamericana, e dal diminuito valore delle proprietà immobiliari stesse, che renderebbe particolarmente ardua la convenienza a dar seguito a un’operazione di vendita della casa.

Il dato previsionale si manifesta pertanto peggiorativo rispetto a quanto riscontrato nel 2009, anno in cui le esecuzioni immobiliari giunsero a toccare i 2,82 milioni di unità, per il valore massimo dal momento in cui (era l’inizio del 2005) RealtyTrac iniziò a monitorare l’andamento del mercato immobiliare statunitense per ciò che concerne questa tipologia di transazioni.

Regno Unito, prezzi case in crescita a dicembre 2009

Halifax, una divisione del noto gruppo Lloyds Banking, ha pubblicato un atteso report sull’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito. I dati diramati alla stampa e agli interessati da parte di Halifax sostengono la tesi di una rinnovata crescita dei valori immobiliari, che conforta gli osservatori circa l’abbandono della fase più critica della recessione economica.

Per gli analisti di Halifax, la ragione fondamentale sottostante a questo nuovo aumento dei prezzi delle case sarebbe riconducibile a un fattore prevalentemente finanziario, relativo al calo dei tassi di interesse applicato ai finanziamenti immobiliari ipotecari. Con tassi sui mutui più bassi, l’indebitamento è diventato ancor più conveniente, invogliando la potenziale clientela a incrementare le fila della domanda di real estate.

Stando ad Halifax, ad ogni modo, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale – abitativo sono cresciuti di un punto percentuale su base mensile, per una cifra media pari a 169.042 sterline (circa 269.305 dollari, al cambio attuale). Nel mese di novembre, invece, l’incremento era stato pari all’1,3%; si tratterebbe inoltre, in ogni caso, del sesto aumento consecutivo su base mensile, per un trend cominciato dalla scorsa estate.

Scende il prezzo del mattone nel 2010, secondo Tecnocasa

 Il 2009 è appena terminato e si prova a fare un bilancio. Da una parte il mercato immobiliare è stato dominato dall’incertezza, dall’altra si è comunque assistito a numerosi segnali di ripresi che si sono manifestati con un aumento della richiesta di abitazioni, sia per uso domestico, sia come investimento. La crisi finanziaria ha infatti indotto molti risparmiatori a tornare a rivolgersi al mattone quale unico investimento relativamente sicuro.

Ma adesso che il 2010 è iniziato molti analisti cominciano a parlare delle tendenze del nuovo anno. Secondo il gruppo Tecnocasa, leader nel franchising immobiliaare, non ci saranno grossi cambiamenti rispetto al 2009. Si assisterà ancora a un calo dei prezzi, che ‘frenano’ in qualche modo la caduta in picchiata. L’oscillazione entro cui diminuiranno i prezzi delle case dovrebbe essere conenuta tra -3% e -1%. La previsione totale delle compravendite in Italia è di circa 600.000 abitazioni.

Manhattan, prezzi degli appartamenti in calo a dicembre

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione di Manhattan hanno subito un’altra significativa flessione durante il quarto trimestre del 2009. Secondo quanto sostiene la società di consulenza Miller Samuel Inc., la determinante principale di questa flessione sarebbe riconducibile all’incremento della disoccupazione – specialmente nel settore finanziario – riscontrato nell’intera zona.

Sempre stando a quanto riportano i dati di Miller Samuel Inc., il prezzo medio di un appartamento è ora calato di altri 10 punti percentuali rispetto ai livelli del quarto trimestre del 2008, assestandosi di poco sopra gli 800 mila euro. Nel corso della prima parte del 2008 i prezzi delle case dell’area raggiunsero il picco massimo di 1,03 milioni di dollari, per una soglia che attualmente non pare nuovamente raggiungibile nel breve periodo.

Di fronte alla diminuzione in doppia cifra dei prezzi delle case, crescono invece il  numero delle transazioni immobiliari. Come ci si poteva attendere, infatti, l’abbassamento dei valori immobiliari ha spinto al rialzo le richieste da parte di investitori, che ritengono l’attuale livello dei prezzi piuttosto conveniente in vista di un presumibile rialzo futuro del real estate di Wall Street e dei rispettivi dintorni.

Stati Uniti, i tassi su mutui trentennali al 5,14%

Come era lecito attendersi, anche a fine dicembre 2009 i tassi medi applicati sui finanziamenti per acquisto di proprietà immobiliari (e per rifinanziamento di mutui già contratti in precedenza) sono aumentati: per la quarta settimana consecutiva, infatti, i tassi su nuove erogazioni e rifinanziamenti di erogazioni già in ammortamento hanno proseguito la loro corsa al rialzo, distanziando significativamente quanto conseguito a novembre, e quanto toccato nel minimo storico recente.

Freddie Mac, che ogni settimana pubblica un report con l’andamento dei tassi medi sui finanziamenti per varie tipologie di scadenza delle operazioni, ci comunica che i tassi medi applicati su finanziamenti di durata trentennale sono ora passati al 5,14%, per il livello più elevato mai riscontrato dalle analisi periodiche della società finanziaria, dalla settimana conclusa nella data del 27 agosto 2009.

Secondo gli osservatori locali, una prima conseguenza di questa tendenza al rialzo dei tassi medi c’è già stata: aver scoraggiato migliaia di debitori dal richiedere alla propria banca, o ad altri istituti di credito, di dar seguito a una domanda di rifinanziamento del mutuo; una transazione che, proprio a causa dell’incremento dei tassi su livelli simili a quelli di contratto ammortamento, rischia di diventare sempre meno conveniente.

Regno Unito, valori case in crescita a Dicembre 2009

Le aspettative non sono state deluse, e Nationwide Building Society ha potuto pubblicare un report, solitamente molto atteso, in cui ha espresso il risultato sintetico del proprio monitoraggio periodico sull’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione nell’intero Regno Unito. Un report che questa volta non ha tradito le attese, dimostrando una certa continuità di prestazioni nel real estate d’oltremanica.

Sostiene infatti Nationwide Building Society che durante il mese di dicembre del 2009 i prezzi medi delle proprietà immobiliari residenziali del Regno Unito sarebbero cresciuti ancora, per l’ottavo mese consecutivo, sostenuti da un evidente calo dell’offerta, e da una lieve crescita della domanda, probabilmente portata in rialzo dal cauto ottimismo di un probabile superamento della parte più nera della recessione internazionale.

Al di là di ciò, il costo medio di un appartamento nel Regno Unito sembra essere cresciuto dello 0,4% nel corso dell’ultimo mese di dicembre (i dati si riferiscono a un confronto con il mese precedente), portando il valore medio di un appartamento a 162.103 sterline (al cambio attuale, poco più di 260 mila dollari statunitensi).

Regno Unito, previsioni BoE sui mutui 2010

Il 2010 è recentemente iniziato, ed è tempo delle prime stime attendibili sul trend del primo trimestre. A inaugurare questa tendenza è stata la Bank of England nelle prime ore del nuovo anno: la massima istituzione monetaria dell’area ha infatti pubblicato un report nel quale sosterrebbe di aver riscontrato una crescente fiducia da parte degli istituti di credito del Regno Unito in termini di maggiori concessioni di finanziamenti immobiliari.

Pare infatti che la fiducia delle aziende bancarie d’oltre manica stia crescendo con il passare dei giorni, in virtù di una riconsiderata – in senso positivo – stima sul futuro a breve termine dello scenario economico nazionale e internazionale, e in virtù di un presumibile apprezzamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo (anche se, su questo aspetto, molti analisti mostrano dati con meno ottimismo).

Al di là di tutto, una buona fetta degli istituti di credito contattati dalla Banca Centrale si è dichiarata certa che nel corso dei primi tre mesi del neo entrato 2010 il volume delle erogazioni immobiliari ipotecarie avrà modo di crescere in maniera significativa rispetto alla seconda parte del  2009. Una percentuale minoritaria, ma ancor maggiore, ha invece dichiarato di aver chiuso l’ultimo quarto del 2009 con un livello di erogazioni già sensibilmente in aumento rispetto ai periodi precedenti.

Approfondimento immobiliare di Tecnocasa su Lecco

Continuiamo a parlare dell’andamento delle varie aree del mercato immobiliare italiano grazie alla pubblicazione degli interessanti report di Tecnocasa. Il gruppo immobiliare, uno dei principali operanti nella Penisola, è infatti solito riportare i trend delle singole zone d’Italia, evidenziando anche il singolo andamento rionale o per quartiere, ed estendendo poi la materia d’approfondimento al resto della Provincia.

Senza voler eccedere nella pubblicazione dei dettagli (per leggere i quali si rimanda alla fonte originaria, disponibile contattando la stessa società che ha condotto il report) si può tuttavia riscontrare sinteticamente quale è stato l’andamento del mercato immobiliare di Lecco – l’area della quale ci occuperemo oggi – nell’arco dell’ultimo periodo disponibile per confronti, il primo semestre del 2009.

Già scorgendo i primi dati riassuntivi redatti da Tecnocasa ci accorgiamo che il trend immobiliare di Lecco è molto simile a quello di zone con uguale caratteristica demografica del resto d’Italia. Sul fronte delle compravendite immobiliari, infatti, si registra una sostanziale diminuzione che – nonostante sia più lieve di altre aree ben più colpite dalla crisi di settore – non può che essere ricondotta alla presenza di un’offerta caratterizzata da prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo troppo elevati.