previsioni

Regno Unito, maggiore fiducia sulla crescita dei prezzi

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito incrementeranno di circa 5,7 punti percentuali nei prossimi sei mesi, nonostante si profili un probabile periodo di restringimento delle maglie creditizie da parte degli istituti bancari locali. A sostenerlo è stato, negli scorsi giorni, il sito web di riferimento nel mercato immobiliare britannico Zoopla.co.uk, che ha condotto un interessante sondaggio sul sentimento dei proprietari immobiliari.

Secondo quanto rivela Zoopla (che ha condotto l’analisi intervistando 6.877 persone tra il 15 marzo e il 23 marzo), l’81% dei soggetti contattati avrebbe dichiarato che i valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nei propri quartieri subiranno un incremento; circa la metà dei soggetti intervistati ha inoltre dichiarato di non riscontrare maggiori difficoltà ad ottenere un mutuo rispetto al trimestre precedente, mentre quasi un intervistato su tre ha ammesso di rilevare criticità più ampie nel compimento di simili operazioni finanziarie.

Nicholas Leeming, direttore commerciale del sito web, ha dichiarato in un comunicato stampa allegato che nel corso dei prossimi mesi il problema maggiore da affrontare (e che potrebbe influenzare negativamente la ripresa delle attività nel mercato immobiliare locale) sarà la carenza di disponibilità da parte degli istituti bancari a erogare ingenti quantità di denaro a supporto delle richieste di finanziamento, specialmente per quanto riguarda gli acquirenti di una prima casa.

Immobiliare di Hong Kong, ottimismo da parte degli operatori

Il mercato immobiliare residenziale di Hong Kong trascorrerà serenamente un altro anno positivo durante il 2010. A sostenerlo in maniera esplicita è la Sun Hung Kai Properties Ltd., il più importante sviluppatore di progetti real estate del mondo (per capitalizzazione di mercato), che si è espressa in tali termini tramite l’executive director della propria divisione real estate, Victor Lui, durante una recentissima intervista.

Victor Lui ha infatti dichiarato di “non vedere alcun pericolo di bolle nel mercato immobiliare di Hong Kong”, aggiungendo come la ripresa economica della metropoli, tassi di interesse ai minimi storici e un’offerta di nuove abitazioni ancora molto bassa hanno generato un forte incremento dei valori abitativi durante lo scorso anno, giunto mediamente a sfiorare i 30 punti percentuali di apprezzamento, pur con una performance non certo omogenea.

Il mercato immobiliare residenziale di Hong Kong potrebbe pertanto proseguire il proprio sviluppo con un anno ancora positivo sia per quanto riguarda la formazione dei valori di compravendita delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, sia per ciò che concerne il volume delle transazioni stesse. Buone previsioni riguardano anche il fronte dei mutuatari, con delle insolvenze previste in termini molto contenuti.

Dubai, ripresa del mercato dal 2012

Santhosh Joseph, il chief executive officer del Dubai Pearl, ha dichiarato alla stampa che il mercato immobiliare di Dubai avvierà la sua fase di ripresa entro la fine del 2011, per poi intraprendere la strada dello sviluppo in maniera più convinta a decorrere dal 2012.

Alla base delle considerazioni del manager di Dubai Pearl stanno soprattutto le valutazioni sul futuro comportamento degli istituti di credito in materia di concessioni creditizie a supporto del mercato immobiliare. “Le banche non possono stare via troppo a lungo”, ha a tal proposito dichiarato Joseph, aggiungendo che “storicamente hanno mostrato sempre la propensione a erogare denaro”, che nella regione è finito per la maggior parte nel mercato immobiliare.

La ripresa del mercato immobiliare di Dubai è particolarmente attesa dagli operatori internazionali: il real estate dell’area ha subito il peggior tracollo mondiale durante l’ultima recessione, con i prezzi in calo di oltre il 50%, e cancellazioni di progetti immobiliari da realizzare per oltre 300 miliardi di dollari.

Cina, i prezzi delle case non scenderanno

Henry Cheng, managing director del New World Development, uno dei principali operatori nel settore immobiliare di Hong Kong, ha recentemente concesso un’intervista alla stampa nella quale ha effettuato una serie di interessanti considerazioni sul presumibile futuro andamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso residenziale in Cina.

Secondo il manager, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative cinesi non caleranno in maniera significativa durante l’anno in corso, perché il governo non sarà capace di fronteggiare la formazione di una bolla nel mercato real estate locale, rischiando di danneggiare uno dei mercati più importanti per l’economia locale.

Durante il mese di febbraio 2010, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina sono cresciuti del 10,7% rispetto al mese precedente, per l’incremento più rapido negli ultimi 20 mesi, e nonostante l’incremento dei tassi di interesse applicati dalle banche cinesi. La conseguenza è che il mercato immobiliare sta alimentando la crescita economica da un lato, inasprendo il tasso d’inflazione dall’altro.

Regno Unito, prezzi delle case in crescita record dal 2002

La società di ricerche di mercato e di consulenza Acadametrics Ltd. ha dichiarato, in un proprio recente report, che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale nel Regno Unito, durante il mese di febbraio del 2010, sono cresciuti a un ritmo record nella recente storia, mai riscontrato dalla compagnia di analisi nei propri monitoraggi periodici degli ultimi sette anni.

Durante una recente intervista del fondatore di Acadametrics, David Thorpe, è stato inoltre ribadito come il costo medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo in Inghilterra e in Galles è pari a 222.008 sterline (circa 334 mila dollari al cambio attuale), in crescita dell’1,9% rispetto a quanto rilevato nel corso del primo mese del nuovo anno, per l’incremento più sostanzioso dal mese di settembre del 2002.

Thorpe ha inoltre ricordato che i prezzi sono inferiori ancora di 4 punti percentuali rispetto al picco toccato nel mese di febbraio del 2008: una forbice ancora ampia, ma che con il passare dei mesi si sta restringendo sempre di più, tanto che iniziano a sovrapporsi con maggiore frequenza le stime legate al momento in cui i prezzi torneranno ai livelli ante – crisi.

FMI: il declino dei prezzi non è ancora finito

Prakash Loungani, un advisor del Fondo Monetario Internazionale, ha recentemente dichiarato che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, nelle principali economie mondiali, potrebbero continuare la propria fase decrescente dopo il calo medio del 5% annuo riscontrato fin dal 2007, e ribadito da un 2009 che ha probabilmente segnato il punto minimo nei livelli di valore delle case di mezzo mondo.

Secondo Loungani, infatti, le correzioni dei prezzi intervenute fino ad ora non hanno cancellato tutti gli eccessi generati dagli incredibili incrementi dei prezzi delle proprietà immobiliari abitative. Questo, ha proseguito poi Loungani in un report edito dal Fondo Monetario Internazionale, conduce l’istituzione a ritenere che i prezzi delle case in molte nazioni potrebbero non aver esaurito la propria corsa al ribasso.

Il Fondo Monetario Internazionale, però, non individua alcun Paese specifico in cui i valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sarebbero evidentemente sopravvalutati. L’articolo di Loungani, infatti, si limita a ribadire più che volte che i prezzi delle case continueranno a diminuire in molte zone del mondo, ricordando tuttavia che essi non dovrebbero scendere al di sotto dei livelli riscontrati prima dell’inizio del boom immobiliare, nei primi anni del nuovo millennio.

Regno Unito, nuova previsione sui prezzi delle case

Secondo una recentissima pubblicazione della Royal Institution of Chartered Surveyors, i prezzi delle proprietà immobiliari del Regno Unito quest’anno non diminuiranno di entità: a supportare le convinzioni dell’istituto, la presunzione che i tassi di interesse di riferimento rimarranno su bassi livelli, e che il mercato immobiliare dell’area soffrirà di una scarsità nell’offerta dei prossimi mesi dell’anno.

Il gruppo di ricerca londinese ha infatti dichiarato come “con l’offerta di case ancora ristretta e i tassi di interesse su basse soglie, è improbabile che i prezzi caleranno ancora in maniera significativa”. La Royal Institution of Chartered Surveyors ha inoltre dichiarato come le attività del settore immobiliare rimarranno piuttosto contratte per l’intero anno, con conseguente ripresa del mercato piuttosto lenta, in particolar modo nelle aree fuori dalla metropoli londinese e nella zona sud orientale.

Il report della Royal Institution of Chartered Surveyors contrasta pertanto con le recenti dichiarazioni di Kate Barker, della Bank of England, per la quale il mercato immobiliare potrebbe presto vedere dei discreti aggiustamenti in virtù delle differenti scelte in materia di politiche creditizie adottate dai singoli istituti di credito.

Stati Uniti, ancora crescita per i pignoramenti

L’Associazione Mortgage Bankers ha dichiarato che nel corso del quarto trimestre del 2009 un numero record di cittadini statunitensi avrebbero perso la propria casa, tornata nelle mani dei soggetti finanziatori. Il dato sarebbe pertanto espressione della prosecuzione della crisi economica locale, che – come era parzialmente attendibile – sta prolungando la lunga scia dei pignoramenti, che interesserà anche l’intero 2010.

I pignoramenti di case precedentemente oggetto di concessione di un finanziamento immobiliare sono infatti saliti del 4,58% per tutte le categorie di mutuo, come confermato dal gruppo di Washington in un report pubblicato pochi giorni fa. Tra i principali soggetti colpiti da questa nuova ondata di espropri, soprattutto coloro che hanno perso il lavoro nel 2008, e nei primi mesi dell’anno precedente.

Secondo gli analisti della Mortgage Bankers Association, il risultato ora pubblicato sarebbe stato ancor peggiore se il Governo non avesse compiuto significativi sforzi per prevenire l’esplosione del fenomeno, che è comunque piuttosto rilevante a causa dell’elevato livello della disoccupazione, sintomo di un mercato del lavoro mai così deteriorato fin dal periodo della Grande Depressione americana.

Repubblica Ceca, nuovi appartamenti in calo del 14,3%

Nel 2009, in Repubblica Ceca, sono stati avviati cantieri per la realizzazione di 37.319 appartamenti, con un calo su base annua pari al 14,3%. I dati sono stati diramati nel corso degli scorsi giorni in un report pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica locale, e sarebbero in linea con le aspettative degli analisti, parte dei quali attendeva tuttavia una flessione su base annua di proporzioni inferiori.

Sempre secondo gli elementi riportati nel report ad opera dell’Istituto Nazionale di Statistica, inoltre, il valore complessivo dei nuovi edifici avviati nel corso dell’anno avrebbe subito un decremento ancor più significativo, pari al 26,4% rispetto al dato riscontrato durante l’anno precedente.

Ma quali sono le ragioni di questa contrazione nell’attività del settore delle costruzioni immobiliari? Gli osservatori locali non sembrano nutrire grandi dubbi, e – al di là della contribuzione offerta dai previsti cambiamenti nell’imposizione dell’IVA, che hanno di fatto indotto lo spostamento temporale di alcune operazioni – la motivazione principale sembra riconducibile all’effetto della grave crisi economica che ha colpito l’area.

Hong Kong, il mercato è pronto per una correzione

Per l’executive director di Cheung Kong, il mercato immobiliare di Hong Kong sarebbe cresciuto troppo rapidamente nel corso degli scorsi anni: di conseguenza, gli operatori dovrebbero fare grande cautela nel porre in essere comportamenti con accezioni speculative e, in particolar modo, i compratori dovrebbero tenere in considerazione il pericolo dell’esplosione di una bolla nel settore ora considerato.

Il manager di Cheung Kong – Justin Chiu – intervistato dalla televisione di Bloomberg ha infatti definito come “un po’ insolito” questo incremento dei prezzi immobiliari, affermando che entro breve “dovrebbe esserci una correzione” dei valori delle proprietà ad uso abitativo nell’area in oggetto di approfondimento.

Nel corso del 2009, infatti, mentre mezzo mondo faceva i conti con la crisi economica e la conseguente depressione dei mercati real estate, Hong Kong poteva riscontrare una crescita dei prezzi delle case pari al 29%: a trascinare verso l’alto i valori immobiliari abitativi, hanno contribuito da una parte un basso livello dei tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento immobiliare e, dall’altra, un corposo andamento delle transazioni di acquisto ad opera di investitori cinesi.

Bulgaria, prezzi case previsti in nuovo calo

Stando a quanto appena dichiarato dal managing director di Colliers International Bulgaria, Atanas Garov, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale della capitale bulgara Sofia potrebbero calare di almeno un altro 10% entro la fine dell’anno; successivamente, ha proseguito il manager di Colliers International, il mercato immobiliare della nazione attraverserà un periodo di sostanziale stabilizzazione, sulla cui durata è tuttavia troppo presto per pronunciarsi con ragionevoli gradi di probabilità.

Garov, intervistato dalla Radio Darik, ha poi dichiarato che a proprio parere questo non dovrebbe pesare particolarmente sulla ripresa dell’economia, perché il “settore immobiliare non dovrebbe essere visto come un driver dell’economia, ma solo come un’industria di supporto”.

“Le nostre previsioni” – ha poi proseguito il manager – “riferiscono un leggero decremento dei prezzi delle proprietà residenziali, con un calo che a Sofia è atteso nell’ordine medio di un 10%, gran parte del quale all’inizio dell’anno”. Per Garov, inoltre, lo stesso trend decrescente dei prezzi delle proprietà immobiliari potrebbe essere riferibile anche alle altre tipologie non residenziali.

Giappone, dati di sintesi dell’immobiliare 2009

Il Ministero competente ha pubblicato un report piuttosto negativo sull’andamento del mercato immobiliare giapponese nel corso del recente 2009: il quadro che fuori esce dallo scenario tracciato dal governo nipponico è quanto meno disastroso, con un vero e proprio arresto delle operazioni di costruzione immobiliare da parte degli operatori del settore, evidentemente scoraggiati dalla crisi economica in atto.

Per avere un termine di paragone dell’attuale momento attraversato dal real estate dell’arcipelago, occorre tornare indietro nel tempo al 1964 quando, in pieno periodo olimpionico, il Giappone varò un piano di risanamento e di sviluppo del mercato immobiliare locale. Poi una lunga ripresa, che tuttavia si è arrestata in maniera significativamente brusca proprio nel corso di quello che verrà ricordato come un anno nero.

Nel corso del 2009, infatti, sono state messe le basi per la realizzazione di 788.410 unità immobiliari ad uso abitativo; si tratta di un ammontare complessivo inferiore del 27,9% rispetto a quanto conseguito lungo l’arco del 2008, e poco di più del record storico registrato nel lontano 1964, quando gli operatori del settore immobiliare aprirono cantieri per un totale di 751.429 appartamenti.

Regno Unito, gli abitanti sono fiduciosi

Rightmove ha condotto un’interessante analisi sullo stato d’animo dei cittadini del Regno Unito: il responso è stato per certi versi sorprendente, e dimostra come gli abitanti dell’area siano particolarmente fiduciosi circa una ripresa dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, che nel corso dei prossimi dodici mesi potrebbero crescere ad un ritmo sensibilmente superiore alle attese iniziali.

La società che ha curato il report è stata anche in grado di determinare le principali cause di questo atteggiamento da parte dei cittadini d’oltremanica: le motivazioni fondamentali sarebbero riconducibili da un lato a una prevista contrazione nell’offerta immobiliare e, dall’altro lato, a un altrettanto stimata ripresa economica; un mix che dovrebbe generare forti pressioni nei prezzi, che entro la fine del 2010 dovrebbero riprendere la strada del rialzo.

Il più importante sito web del real estate britannico ha rilevato che il 53% dei soggetti intervistati crederebbe che i prezzi medi degli appartamenti nel Regno Unito aumenteranno nel corso dell’anno; una proporzione davvero impressionante se considerata al misero 10% di ottimisti rilevati nel corso dell’anno precedente, quando i convinti di una pronta ripresa dei valori immobiliari erano una forte minoranza.

Focus sull’immobiliare cinese – dic 2009

Alcuni economisti della Banca Mondiale hanno affermato negli scorsi giorni che il mercato immobiliare cinese sarebbe caratterizzato da un trend speculativo ben più significativo di quello che traspare dai numeri ufficialmente forniti in merito; la situazione, in altri termini, sarebbe sotto dimensionata rispetto al reale scenario, con evidenti influenze sugli aspetti comportamentali degli operatori.

Il governo cinese ha pubblicato recentemente un’analisi che dimostra come i prezzi delle proprietà immobiliari locali hanno ottenuto un rialzo dei valori ai massimi livelli, con un ritmo di crescita mai riscontrato negli ultimi diciotto mesi. Per evitare spiacevoli situazioni a livello di sistema, le autorità del Paese asiatico hanno richiesto ufficialmente agli istituti di credito di incrementare in maniera congrua le riserve a fronte dell’esplosione dei finanziamenti immobiliari.

Stando ai dati ufficiali, infatti, durante il mese di dicembre i prezzi delle proprietà immobiliari residenziali e commerciali avrebbero subito un incremento del 7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel mese di novembre, invece, l’incremento su base annua si fermò ad un pur significativo 5,7%.