Potrebbe suonare come l’ennesima beffa per le fasce di popolazione meno agiata e, in realtà sembrerebbe esser proprio così. Stando a quanto affermato dalla Cgil in un recente approfondimento, ai pensionati che trasferiscono la propria residenza in un ospizio, il governo imporrebbe di pagare l’Imu (l’imposta municipale unica, sostitutiva della “vecchia” imposta comunale sugli immobili) come se si trattasse di una seconda casa, poiché lasciata vuota – pur a causa del ricovero.
A sancire questo salasso sulle tasche dei pensionati è l’articolo 13 della norma relativa sul decreto Salvaitalia, che disciplina la nuova imposta municipale unica, anche in caso di casa sfitta. Per costoro – a prescindere dalla motivazione per la quale l’immobile viene lasciato senza inquilini (nella fattispecie che esaminiamo oggi, per ovvi motivi di salute e di benessere – viene applicata un’aliquota Imu pressochè doppia perfino nella sua versione “base” (cioè, quella priva dei rincari applicabili a cura dei Comuni): dal 4 per mille al 7,6 per mille.
Milano Finanza ha appena pubblicato un report di Confedilizia su quanto accadrà in merito all’imposizione fiscale sulle seconde case dopo l’applicazione dell’IMU. Secondo quanto afferma l’associazione degli operatori edilizi, che ha confrontato l’ICI dovuta nel 2011 con l’IMU da versare ne l2012, nella migliore delle ipotesi i contribuenti italiani proprietari di una seconda casa dovranno pagare un’imposta che sarà pari al doppio di quanto precedentemente riscosso dalle casse comunali, con veri e propri casi limite, come quello di Forlì, dove l’incremento rispetto alla precedente ICI è pari a 3.037 punti percentuali.