Stati Uniti, indice erogazioni mutui in aumento del 4,9%

Negli Stati Uniti il numero dei finanziamenti immobiliari sarebbe cresciuto per la quarta settimana consecutiva, spinto al rialzo dal corposo volume dei rifinanziamenti, a loro volta incrementati a causa di un livello dei tassi di interesse di riferimento sui mutui ancora molto conveniente, e prossimo a soglie minime record nel recente passato, e non solo.

La Mortgage Bankers Association rivela infatti che l’indice di riferimento del settore sarebbe cresciuto di 4,9 punti percentuali durante la settimana conclusa il 20 agosto 2010, l’ultima alla quale sarebbe possibile riferire un monitoraggio ufficiale. L’associazione di Washington ha inoltre precisato che i rifinanziamenti sarebbero cresciuti di 5,7 punti percentuali, toccando i massimi livelli da oltre un anno e tre mesi. Crescono invece di soli 0,6 punti percentuali i mutui per acquisto.

I bassi tassi di interesse non servono, tuttavia, a frenare l’impressionante afflusso di pignoramenti, che continuano a battere i record storici preparandosi a chiudere il 2010 con delle soglie di elevata preoccupazione.

Regno Unito, dati BBA sull’andamento dei mutui

Le concessioni di finanziamenti immobiliari nel Regno Unito sono calati ai livelli minimi degli ultimi cinque mesi durante lo scorso luglio, come confermato da un report pubblicato dalla British Bankers’ Association, che ha conquistato una posizione di evidenza nei principali quotidiani economico finanziari dell’area considerata e dell’intero continente.

I finanziamenti immobiliari sono infatti diminuiti di 2,5 punti percentuali rispetto al precedente mese di giugno, per erogazioni pari a 33.698 unità. Il dato mostra inoltre una flessione di 18,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, come dichiarato dall’Associazione nel comunicato stampa diramato negli scorsi giorni.

La Bank of England ha ridotto le proprie stime di crescita sull’economia nazionale in data 11 agosto, come conseguenza naturale e prevedibile dei tagli che il governo ha previsto per cercare di rilanciare l’economia locale. Si tratta tuttavia di un taglio molto rilevante, che non potrà che avere degli effetti dirompenti sul locale real estate, scoraggiando una buona parte degli investitori.

Stati Uniti, l’immobiliare come freno alla ripresa economica

Un’interessante analisi di Bloomberg sullo stato di salute del mercato immobiliare degli Stati Uniti d’America riporta che proprio il real estate sarebbe stata la principale determinante di sette delle ultime recessioni del Paese nordamericano. Questa volta – sostiene ancora il media americano – l’immobiliare potrebbe non tanto provocare una nuova recessione, quanto frenare la ripresa economica nazionale in maniera decisiva.

Le vendite di case sono infatti pressoché crollate dopo il mese di aprile: il 30/4 scadeva infatti il termine ultimo per poter richiedere l’erogazione di un bonus fiscale da 8 mila dollari che l’amministrazione governativa aveva riservato agli acquirenti di una prima casa per favorire le transazioni di compravendita del mercato immobiliare nordamericano.

Il bonus prevedeva che entro tale data venisse sottoscritto un preliminare di vendita e, entro il 1 luglio, fosse portata a compimento la transazione di compravendita finale. Al termine di tali scadenze, le attività hanno subito un evidente rallentamento, che dovrebbe proseguire ed acuirsi durante la seconda parte del 2010.

Stati Uniti, proiezioni deboli per le costruzioni di nuove case

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America ha pubblicato i nuovi dati relativi all’andamento del business sulle nuove costruzioni di proprietà ad uso abitativo. I dati mostrano un incremento su base mensile, il quale non è tuttavia sufficiente a condurre governo e analisti a una revisione delle stime di debolezza circa il futuro del settore.

L’indicatore che misura l’andamento delle costruzioni di nuove case ha infatti mostrato un incremento di 1,7 punti percentuali rispetto al mese di giugno. Una variazione positiva che conduce il volume annualizzato di nuove case in costruzione a quota 546 mila unità durante il corso del settimo mese dell’anno, come confermato dagli elementi del report in questione.

Stando a ciò che sosteneva il sito web Briefing.com, che ha riportato le analisi dei principali osservatori locali di settore, il volume annualizzato auspicato avrebbe dovuto esser pari a 555 mila unità. Su base annua, inoltre, l’avvio di nuovi lavori per la costruzione di case è in flessione di 7 punti percentuali.

Stati Uniti, forte calo dei prezzi commerciali (Moody’s)

Moody’s sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale degli Stati Uniti abbiano subito un forte calo durante il sesto mese dell’anno, l’ultimo al quale la società di consulenza finanziaria possa riferire un’analisi ufficiale: la motivazione di questo declino, prosegue la compagnia, andrebbe ricondotta alla deteriorata situazione economica, che mostra difficoltà nel condurre una ripresa nel breve termine.

L’indice che misura la variazione dei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali ha pertanto subito una flessione di 4 punti percentuali durante il mese di giugno rispetto al precedente mese di maggio, rappresentando non solo il più grave declino su base mensile da quasi un anno, ma anche un ritorno al segno negativo per ciò che concerne i valori commerciali dell’intero 2010.

I ricercatori della società hanno dichiarato che i prezzi dovrebbero rimanere piuttosto bassi per “ancora diverso tempo”, come principale conseguenza della “prosecuzione di un lento recupero dalla recessione da parte dei mercati immobiliari commerciali e dell’intera economia americana”.

Stati Uniti, mutui in crescita del 13%

Il numero dei finanziamenti immobiliari erogati negli Stati Uniti è aumentato, nel corso dell’ultima settimana, grazie a una forte ripresa dei rifinanziamenti, incoraggiati da un livello di onerosità sui mutui ancora molto basso rispetto ai principali termini di paragone. In difficoltà invece le richieste di mutui per acquisto casa, che risentono significativamente della scadenza dei benefici fiscali predisposti dal governo.

L’Associazione MBA rivela infatti che l’indice che monitora l’andamento delle erogazioni di finanziamenti immobiliari avrebbe subito un incremento di 13 punti percentuali durante la settimana terminata il 13 agosto (l’ultima per la quale la MBA è in grado di fornire un report aggiornato), spinto dall’aumento di 17 punti percentuali dei rifinanziamenti, e trattenuto dal calo di 3,4 punti percentuali dei mutui per acquisto.

Per quanto riguarda i rifinanziamenti, pare ovvio come la determinante principale di questo trend sia da ricercarsi nell’attuale livello dei tassi di interesse, che nonostante il lieve rimbalzo dell’ultima settimana permane su soglie di ampia convenienza: il tasso medio applicato sui finanziamenti a 30 anni è pari al 4,60%, contro il 4,57% della settimana precedente. Per i mutui a quindici anni, invece, il tasso è passato dai precedenti 3,95 punti percentuali agli attuali 3,99 punti percentuali. Il costo di mutuo di 100 mila dollari per trent’anni è pari a 513 dollari mensili, 33 dollari in meno di un anno fa.

Inghilterra, crescono i proprietari di seconde case

Il numero dei proprietari di seconde case è cresciuto, in Inghilterra, durante lo scorso 2009. Nel periodo ora oggetto di considerazione, infatti, il volume di proprietari di più di un immobile ad uso di civile abitazione ha toccato i massimi livelli degli ultimi nove anni, grazie a costi sui finanziamenti sempre più convenienti, e grazie a un incremento dell’interesse del settore turismo nei confronti del Paese.

Di conseguenza, sostiene la società di consulenza del real estate Knight Frank LLC, il numero di persone che oggi possiede più di una casa è incrementato di 2,6 punti percentuali a quota 245.384 unità, denotando inoltre buone prospettive di sviluppo per la restante parte dell’anno in corso e per (almeno) il prossimo biennio).

Knight Frank, in un report recentemente pubblicato e diffuso tramite le principali compagnie del settore, sostiene infatti che il numero di proprietari di seconde case crescerà di altri 2 punti percentuali durante l’anno in corso, giungendo a raggiungere e superare l’ambita soglia delle 250 mila unità.

Londra, prezzi delle case sui livelli di gennaio

I venditori di proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area di Londra hanno ridotto i prezzi delle proprie case di circa 17 mila sterline. Un calo medio che ha permesso a Rightmove di rilevare come i valori commerciali delle abitazioni della più grande metropoli del Regno Unito, siano ora tornati sui “vecchi” livelli riscontrati ad inizio anno.

In altri termini, con il passo indietro riscontrato durante il mese di agosto il mercato immobiliare londinese avrebbe “bruciato” tutti i guadagni conseguiti durante il primo semestre, contribuendo a costituire l’anticamera per un 2010 che – presumibilmente – si concluderà con un saldo negativo per ciò che concerne l’andamento dei prezzi commmerciali delle proprietà ad uso di civile abitazione.

I prezzi medi nella capitale sono infatti calati di 4,1 punti percentuali nel mese di agosto, per una media pari a 405.058 sterline. Il calo rappresenta anche la flessione più grave mai rilevata da Rightmove negli ultimi due anni, e – come già preannunciato – riporta l’asticella dei valori commerciali indietro nel tempo, al mese di gennaio.

Regno Unito, prezzi proprietà commerciali in rallentamento

Gli incrementi nei valori commerciali di negozi, uffici e depositi del Regno Unito hanno subito ulteriori rallentamenti durante il mese di luglio. Quanto sopra – a detta di quanto sostengono le analisi compiute dalla compagnia Investment Property Databank Ltd. – sembra essere riconducibile a un rinnovato atteggiamento prudenziale degli investitori, convinti che l’economia britannica possa tornare in fase recessiva.

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale sono infatti cresciute di 15 punti percentuali rispetto all’anno precedente, realizzando una performance più o meno simile a quanto conseguito nel mese di giugno. L’incremento mensile è invece stato pari a 0,2 punti percentuali, inferiore ai 0,5 punti percentuali riscontrati a maggio e a giugno, che rendono il mese di luglio il peggiore dall’agosto del 2009, punto di partenza della ripresa immobiliare commerciale britannica.

L’Investment Property Databank sostiene che i progetti relativi al più grande taglio della spesa pubblica dalla Seconda Guerra Mondiale produrranno degli effetti nocivi sulla crescita economica del 2011 e del 2012, che sarà più bassa di quanto precedentemente previsto dallo stesso governo.

Stati Uniti, vendite di case usate ai minimi storici

Le rivendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti dovrebbero aver conseguito un nuovo minimo storico record nel corso del mese di luglio, a causa della scadenza del beneficio fiscale federale, la cui mancanza sta ora trascinando al ribasso il volume delle attività del mercato immobiliare nordamericano: a sostenerlo è Josh Levin, analista della Citigroup, che ha compiuto un periodico monitoraggio sul real estate locale.

Lo studio di Citigroup dimostra infatti che le stime di luglio hanno riscontrato un tasso annualizzato di proprietà immobiliari non nuove vendute pari a 4,1 milioni di unità, per una proiezione che è inferiore al 10% rispetto al volume annualizzato del mese di novembre 2008, che rappresentava fino a poco fa l’altro record storico negativo (nel penultimo mese dell’anno furono riscontrate vendite per 4,53 milioni di unità annualizzate).

La stima dell’istituto di credito americano sostiene pertanto che sulla base mensile il calo delle vendite annualizzate sarebbe pari addirittura al 24%, visto e considerato che nel corso del mese di giugno il volume delle case vendute (su proiezione) è stato pari a 5,37 milioni di unità.

Regno Unito, prezzi delle case in aumento dello 0,1% – Acadametrics

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sono cresciuti di 0,1 punti percentuali a luglio rispetto a quanto riscontrato da Acadametrics nel precedente mese di giugno. Il livello è pertanto sostanzialmente invariato, così come avvenne nel corso del sesto mese dell’anno, quando fu registrata una contrazione dello 0,1% dei valori commerciali, su base mensile.

Stando al comunicato stampa di Acadametrics, inoltre, i prezzi medi degli appartamenti in Inghilterra e in Galles sarebbero pari a circa 220.865 sterline (al cambio attuale, 344 mila dollari). L’incremento dei prezzi delle case del mese di luglio è stato altresì il primo dal mese di febbraio, e si lega al rialzo del volume delle comrpavendite, pari all’11% su base mensile, a quota 72.100 unità.

Su base regionale, il calo medio dei prezzi più rilevante è stato riscontrato nelle aree dello Yorkshide e nella regione di Humberside, con un decremento dei valori commerciali pari a 0,5 punti percentuali. In calo anche i valori commerciali nella metropoli londinese: la capitale ha fatto riscontrare un calo dei prezzi delle case pari a 0,4 punti percentuali rispetto a giugno.

Shanghai, i mutui diminuiscono del 98%

I nuovi mutui concessi dagli istituti di credito di Shanghai sono diminuiti di 98 punti percentuali a luglio, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I finanziamenti immobiliari sono infatti calati dai precedenti 11,4 miliardi di yuan (circa 1,68 miliardi di dollari) agli attuali 270 milioni di yuan, per il livello più basso da quasi un anno a questa parte.

La filiale di Shanghai della Banca Popolare Cinese ha inoltre precisato in un comunicato stampa che rispetto allo scorso mese la contrazione dei finanziamenti è stata pari a 91 punti percentuali. Un arresto immediato nell’attività di erogazione dei mutui per acquisto casa, che è facilmente riconducibile alle novità introdotte dal governo per evitare la speculazione nel settore.

Il calo dei mutui è infatti immediatamente riferibile al calo delle transazioni immobiliari, “scoraggiate” in più modi dagli interventi del governo che sta cercando di evitare la formazione di una bolla nel real estate. Secondo gli analisti, gli effetti di tali interventi statali continueranno a influenzare il mercato immobiliare nel corso dei prossimi mesi.

Cina, prezzi case in crescita del 10,3%

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina sono cresciuti al ritmo più lento degli ultimi sei mesi durante lo scorso luglio. Secondo le prime osservazioni, la determinante sarebbe facilmente riconducibile agli effetti prodotti dagli interventi del governo centrale, ancora impegnato a evitare che nel mercato gli atteggiamenti speculativi abbiano la meglio, contribuendo a formare una pericolosa bolla di settore.

China Information News riporta in proposito che secondo i dati dell’Istituto centrale di Statistica, i prezzi nelle principali 70 aree urbane cinesi sarebbero cresciuti di 10,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il valore delle compravendite sarebbe invece calato di 19,3 punti percentuali, sempre su base annua, rilevando così un significativo calo nel numero di transazioni effettuate.

Stando alle considerazioni effettuate dal Credit Agricole, il governo andrà avanti nel proprio impegno fino a quanto i prezzi non seguiranno dei trend più “ordinari”. L’istituzione governativa avrebbe posto il calmieramento dei prezzi delle case come una delle priorità da perseguire, anche a discapito di una crescita della produzione interna lorda più forte di quanto sarà conseguito a causa di queste redini.

Regno Unito, previsioni prezzi delle case per Savills

L’incremento riscontrato nei valori commerciali della proprietà ad uso abitativo del Regno Unito durante la prima metà dell’anno è solo una parentesi semestrale positiva all’interno di un trend duraturo di contrazione. Secondo Savills, infatti, i prezzi delle case dell’area saranno destinati a subire una flessione sia nel corso della parte finale del 2010 che, parzialmente, nel corso del prossimo 2011.

Il mercato – sostiene ancora la compagnia londinese in un recente comunicato – probabilmente non otterrà alcuna ripresa fino al 2012. Con questa dichiarazione il broker britannico sposta il momento dell’attesa inversione di marcia di circa un anno rispetto a quanto aveva proiettato nel corso dello scorso mese di novembre, quando stimò nella seconda parte del 2011 il periodo del “rilancio” del real estate d’oltre manica.

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo diminuiranno infatti di 2,5 punti percentuali durante l’anno in corso, nonostante – nel corso del primo semestre 2010 – abbiano conseguito un incremento di 4,1 punti percentuali: quello che attende l’immobiliare del Regno Unito è pertanto una parte finale del 2010 molto negativa, con flessioni significative nelle principali metropoli, e non solo.