Regno Unito, previsioni prezzi delle case per Savills

L’incremento riscontrato nei valori commerciali della proprietà ad uso abitativo del Regno Unito durante la prima metà dell’anno è solo una parentesi semestrale positiva all’interno di un trend duraturo di contrazione. Secondo Savills, infatti, i prezzi delle case dell’area saranno destinati a subire una flessione sia nel corso della parte finale del 2010 che, parzialmente, nel corso del prossimo 2011.

Il mercato – sostiene ancora la compagnia londinese in un recente comunicato – probabilmente non otterrà alcuna ripresa fino al 2012. Con questa dichiarazione il broker britannico sposta il momento dell’attesa inversione di marcia di circa un anno rispetto a quanto aveva proiettato nel corso dello scorso mese di novembre, quando stimò nella seconda parte del 2011 il periodo del “rilancio” del real estate d’oltre manica.

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo diminuiranno infatti di 2,5 punti percentuali durante l’anno in corso, nonostante – nel corso del primo semestre 2010 – abbiano conseguito un incremento di 4,1 punti percentuali: quello che attende l’immobiliare del Regno Unito è pertanto una parte finale del 2010 molto negativa, con flessioni significative nelle principali metropoli, e non solo.

Mercato immobiliare: le migliori città dove investire

 La crisi del mercato immobiliare innescatasi con la bolla dei mutui subprime in America ha fatto crollare le quotazioni non solo negli States, ma anche in tanti altri Paesi del mondo. E se in Italia la contrazione dei prezzi c’è stata, ma non si può parlare di crollo, in molte città dell’Europa e di altri Paesi extra-europei le quotazioni, dopo i forti ribassi, appaiono appetibili in ottica di investimento immobiliare di medio e di lungo periodo. In particolare, secondo quanto riporta il portale di annunci immobiliari Idealista.it, in base ad un articolo apparso sul sito Internet Nubricks.com, che ha stilato al riguardo una speciale classifica, ci sono cinque città al mondo dove i prezzi delle case sono ora molto appetibili in quanto gli operatori ritengono che i prezzi nel medio e nel lungo periodo siano destinati a crescere.

Nuova Zelanda, prezzi delle case in lenta crescita

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della Nuova Zelanda sono cresciuti, durante il mese di luglio, al ritmo più lento mai riscontrato dal mese di dicembre 2009. La motivazione è da ricercarsi nell’incremento dei tassi di interesse di riferimento applicati in media sulle operazioni di natura creditizia per acquisto o costruzione casa, che hanno scoraggiato le richieste di mutui da parte dei cittadini locali.

I prezzi delle proprietà residenziali sono così cresciuti di 4,1 punti percentuali a luglio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, dopo un incremento di 5,2 punti percentuali riscontrato nel mese di giugno dal consueto monitoraggio svolto dalla compagnia Quotable Value New Zealand Ltd., che ha poi precisato trattarsi dell’incremento meno forte dal mese di dicembre 2009 ad oggi.

Quanto sopra, unitamente a una modesta crescita della spesa privata da parte dei consumatori, sta rivelando agli osservatori internazionali che la ripresa economica della nazione sarà più lenta del previsto, e assumerà dei ritmi graduali nel corso dei prossimi mesi, per poi rendersi più significativa a partire dal 2011.

Australia, mutui in calo del 3,9% a giugno

I finanziamenti immobiliari approvati dagli istituti di credito dell’Australia durante il mese di giugno hanno subito una netta diminuzione, dopo aver ottenuto un incremento nel corso del precedente mese di maggio. Il quinto mese dell’anno, con il suo saldo positivo, aveva dato qualche speranza di crescita duratura agli analisti del settore, permettendo di poter riscontrare il primo rialzo del dato negli ultimi otto mesi.

Stando a quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica in un comunicato odierno, infatti, il numero di finanziamenti immobiliari concessi dalle banche australiane al fine di supportare operazioni di costruzione o di acquisto di una proprietà ad uso abitativo (unifamiliare o appartamento), sarebbe calato di 3,9 punti percentuali a quota 46.420 unità rispetto al mese di maggio, quando subirono un incremento di 3 punti percentuali.

A parte qualche breve fase positiva, la domanda di finanziamenti immobiliari per acquisto o costruzione casa ha iniziato a calare dal mese di ottobre 2009. In quel frangente, infatti, la massima istituzione monetaria dell’area diede il via a una serie di aumenti dei tassi di interesse di riferimento sulle operazioni di rifinanziamento, con l’intenzione di evitare che – come accaduto in altri Paesi – la ripresa immobiliare potesse coincidere con la formazione di una bolla di settore.

Regno Unito, prezzi delle case a + 0,6% nel mese di luglio

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono cresciuti con un ritmo record per gli ultimi quattro mesi durante il mese di luglio. Stando a quanto annunciato dalla società di consulenza e intermediazione immobiliare Halifax, le ragioni di questo “balzo” dei valori commerciali risiederebbero in un livello minimo record dei tassi di interesse applicati dalle banche britanniche, e dalla ripresa economica che ha spinto la domanda di appartamenti.

Il costo medio di una proprietà ad uso abitativo è così cresciuta di 0,6 punti percentuali a quota 167.425 sterline (circa 266.450 dollari statunitensi), dopo aver riscontrato un pur lieve declino nel corso del precedente mese di giugno. I dati sono stati confermati dalla stessa società, divisione del gruppo Lloyds, dopo il consueto monitoraggio mensile diffuso agli interessati a mezzo comunicato stampa e-mail.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo hanno invece subito un aumento di 4,6 punti percentuali, che gli ha consentito di ridurre il gap negativo nei confronti del picco rilevato ad agosto 2007 a 16 punti percentuali. Nel corso del 2010, prosegue Halifax, non dovrebbero verificarsi degli scossoni particolarmente rilevanti, e tale gap negativo sarà pertanto destinato a subire solo lievi assestamenti.

Repubblica Ceca: stabilizzazione del mercato commerciale nel 2010

Il mercato immobiliare commerciale della Repubblica Ceca subirà una stabilizzazione durante l’anno in corso. A sostenerlo è la società di consulenza Colliers International, secondo cui il mercato – a partire dal prossimo esercizio finanziario – otterrà dei ritmi di crescita più o meno dinamici a seconda del segmento di analisi, riprendendo in ogni caso un trend positivo rispetto al biennio precedente.

Nella prima metà dell’anno in corso, invece, il mercato immobiliare ceco nel segmento degli uffici ha attraverso una fase di stagnazione. Meglio il segmento prettamente industriale, con gli spazi relativi che hanno interessato una domanda crescente in maniera costante nel tempo, e per la quale si prevede un prolungamento di tale trend di interessamento anche per il corso della seconda metà dell’anno e per la prima parte del 2011.

L’ammontare degli spazi commerciali e industriali attualmente privi di occupanti permane comunque in decisa doppia cifra. Il segmento commerciale riscontra una proporzione attualmente pari a 13,8 punti percentuali. Il tasso sugli spazi industriali è invece superiore, pari a 16,5 punti percentuali, ma contrariamente agli spazi commerciali denota una significativa flessione (- 3% su base semestrale).

Stati Uniti, vendite di case usate in calo a giugno

Nel corso del mese di giugno le vendite di case usate nel mercato immobiliare degli Stati Uniti hanno subito un andamento migliore del mese di maggio, nel quale le compravendite di proprietà avvenute sul c.d. mercato secondario hanno subito un declino piuttosto sostanzioso come principale conseguenza della scadenza del beneficio fiscale precedentemente previsto per favorire le transazioni degli acquirenti di prima casa.

Il governo americano aveva infatti stabilito un bonus da 8 mila dollari per incentivare i potenziali acquirenti a diventare proprietari di una propria prima casa. Per ottenere tale beneficio era necessario concludere un’operazione di preliminare di vendita entro il 30 aprile 2010, portando poi a compimento la compravendita entro il 1 luglio 2010: la scadenza del beneficio aveva ovviamente prodotto un grave gap tra i mesi di aprile e di maggio, che sembra ora sulla via della stabilizzazione.

Secondo quanto sostenuto dalla National Association of Realtors, infatti, le vendite di case già presenti sul mercato – il cui peso sul totale delle compravendite è pari a circa il 90% – sono diminuite di 5,1 punti percentuali durante il mese di giugno. Sempre stando a quanto affermato dall’associazione, il volume di transazioni rimarrà “molto basso” anche nel corso dei prossimi mesi, riflettendo l’effetto sul medio termine della scomparsa del beneficio sopra ricordato.

Mercato immobiliare: ci aspettano altri dodici mesi difficili

 Per il mercato immobiliare mondiale, anche in Italia sebbene con una dinamica negativa meno pesante, l’inversione di tendenza molto probabilmente ci sarà non prima dei prossimi dodici mesi. Queste, a prima vista, sono le aspettative di un mercato immobiliare che per l’anno 2010 doveva essere quello della riscossa.

Ed invece a tre anni dal collasso immobiliare negli Stati Uniti con la crisi dei mutui subprime, lo scenario è ancora caratterizzato da una difficoltà che parte in molti casi dai prezzi alti di vendita ed arriva ai pignoramenti, soprattutto negli Stati Uniti dove sono a livello record, passando per la Cina dove si teme lo scoppio di una bolla immobiliare i cui risvolti, di sicuro negativi, appaiono nello stesso tempo alquanto imprevedibili.

Regno Unito, cala ancora l’indicatore sulle costruzioni immobiliari

Nel Regno Unito, l’indicatore che misura l’andamento delle costruzioni immobiliari dell’intera area è calato al valore minimo degli ultimi quattro mesi durante il recente periodo di luglio. Per le principali analisi condotte oltre manica, tale dato identificherebbe una accresciuta difficoltà del settore nella ripresa delle attività, fortemente deteriorate dopo la più grave crisi dell’industria dal 1963.

L’indice, costruito da Markit Economics Ltd. e dal Chartered Institute of Purchasing and Supply attraverso un sondaggio compiuto monitorando le valutazioni dei manager delle principali compagnie del settore, ha infatti subito un brusco rallentamento, passando dai 58,4 punti riscontrati durante il mese di giugno, agli attuali 54,1. Un freno di oltre 4 punti, che porta l’indicatore nuovamente vicino alla soglia psicologica dei 50.

Questo declino dell’indicatore non sembra tuttavia scoraggiare più di tanto le propensioni dei costruttori, che – anzi – sembrano poter tirare un sospiro di sollievo in considerazione di quanto temuto per il primo semestre 2010 alla fine dello scorso anno. Le semestrali delle più grandi società dell’industria edile sono in fase di pubblicazione, e dimostrano come, nonostante la crisi sia ben lungi dall’aver cessato i propri effetti, i risultati stanno lentamente migliorando.

Golfo del Messico, la marea nera costa oltre 3 miliardi al settore immobiliare

Nell’attesa di analizzare attentamente in che modo verranno risolti i guai – a lungo termine – dell’impianto della British Petroleum, il settore immobiliare dell’area del Golfo del Messico inizia a fare la conta dei danni provocati dalla “marea nera” che da settimane continua a produrre ingenti danni alle zone costiere, e non solo relativamente al più ristretto segmento delle seconde case e delle case turistiche.

Secondo un recentissimo report curato da CoreLogic, ad esempio, le proprietà immobiliari ad uso abitativo che si affacciano sul Golfo del Messico potrebbero aver subito ognuna una perdita di circa 56 mila dollari in virtù delle conseguenze negative prodotte dalla rottura dell’impianto petrolifero della BP, che ne avrebbe minato le possibilità di accesso al mare, e il panorama di quella che un tempo era un’area maggiormente ambita.

In particolare, ad aver subito le perdite più rilevanti sarebbero state le case di tre aree urbane individuate con meticolosità da CoreLogic: il “record” dei deprezzamenti dei valori commerciali delle case costiere spetterebbe a Gulfport, nel Mississippi, che subirà nel corso dei prossimi mesi i declini maggiori; male anche l’evoluzione degli scenari a Mobile, nell’Alabama, e a Pensacola, in Florida.

Londra, primo calo in 16 mesi per i prezzi delle case lussuose

I prezzi delle proprietà immobiliari di maggior pregio nell’area centrale di Londra sono diminuiti, durante il mese di luglio, per la prima volta negli ultimi 16 mesi. Secondo quanto sostiene la compagnia di consulenza e intermediazione immobiliare Knight Frank LLP, infatti, l’evoluzione dello scenario di ripresa dei mercati starebbero inducendo molti acquirenti a vendere, ingrossando le file dell’offerta.

Di conseguenza, i prezzi delle proprietà con un costo unitario superiore al milione di sterline (circa 1,56 milioni di dollari) sono diminuiti di 0,5 punti percentuali durante il mese di luglio rispetto a giugno, come confermato in un comunicato e-mail dall’adviser londinese. Su base annua, invece, l’incremento è di 17 punti percentuali: si tratta dell’aumento meno considerevole dal febbraio dello stesso anno.

I valori commerciali delle case di maggior pregio sono cresciuti di oltre 23 punti percentuali dal mese di marzo 2009, quando diminuirono toccando il minimo storico recente. Da allora i valori sono aumentati più o meno con continuità, spinti soprattutto dagli investitori stranieri, incoraggiati a concludere in tempi rapidi le transazioni di acquisto immobiliare da una sterlina molto debole nei confronti del resto delle valute internazionali di riferimento.

Stati Uniti, Greenspan lancia allarme sul mercato immobiliare

Il chairman della Federal Reserve Alan Greenspan ha dichiarato che il rallentamento della ripresa economica statunitense equivarrebbe a definire una “quasi-recessione” l’attuale scenario, e che il peggioramento di alcune variabili di primo piano (come l’andamento del mercato immobiliare), potrebbe spingere questo trend a peggiorare ulteriormente, fino a sfociare in un nuovo scenario recessivo.

L’allarme di Greenspan è riferito soprattutto all’attuale momento vissuto dal real estate a stelle e strisce. Se i prezzi delle case dovessero diminuire ancora – ha infatti precisato l’economista – una nuova recessione potrebbe davvero essere possibile. Nel corso dell’ultimo anno, ha poi aggiunto Greenspan, i valori commerciali delle proprietà immobiliari ad uso abitativo non hanno dato grandi segni di ripresa, contrariamente a quanto sarebbe stato necessario.

Il rallentamento della crescita economica, in altri termini, unico con un deludente andamento dell’attività immobiliare, potrebbe fare da anticamera al ritorno di scenari ben peggiori dell’attuale. Greenspan si è anche soffermato su un potenziale intervento governativo a supporto del settore, ricordando quali siano gli effetti negativi vissuti dal mercato in seguito alla scadenza del beneficio fiscale precedentemente previsto dalle autorità locali.

Nuova Zelanda, mercato debole condiziona politiche Banca Centrale

Il numero di autorizzazioni per la realizzazione di proprietà immobiliari in Nuova Zelanda è calato ancora, durante il secondo trimestre dell’anno, ritardando la possibile ripresa nel settore delle costruzioni, e l’intera crescita economica del Paese. Secondo alcuni analisti, l’evoluzione inattesa del dato potrebbe altresì condizionare le prossime decisioni da parte della massima istituzione monetaria della nazione.

I permessi concessi ai costruttori, utili per consentire la formale realizzazione di proprietà ad uso abitativo, sarebbero diminuiti di 6,6 punti percentuali nel trimestre terminato il 30 giugno 2010, rispetto al livello riscontrato dall’Istituto Nazionale di Statistica nel corso del trimestre precedente. A sua volta, il primo trimestre dell’anno aveva dato seguito a un lieve calo su base trimestrale, pari a 0,1 punti percentuali.

Il dato va letto soprattutto con un occhio di attenzione sul segmento della realizzazione delle unità abitative, vero anello debole della catena immobiliare neozelandese in questa lunga e difficoltosa strada di ripresa verso la normalizzazione. Escludendo infatti il peso relativo agli appartamenti, il numero di permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti locali, sarebbe cresciuto di 0,7 punti percentuali rispetto al periodo di confronto precedente.

Stati Uniti, ripresa immobiliare incerta secondo Weyerhaeuser

Weyerhaeuser, uno dei principali costruttori immobiliari negli Stati Uniti, ha espresso alcune recenti considerazioni circa il futuro sviluppo del mercato immobiliare del Paese nordamericano. Secondo il costruttore, infatti, le tempistiche circa una ripresa della domanda per gli appartamenti unifamiliari rimangono fortemente incerte, e difficilmente stimabili.

Le vendite di nuove proprietà ad uso immobiliare risentiranno infatti della mancanza dell’incentivo statale, venuto a mancare nella giornata del 30 aprile 2010, termine ultimo per siglare un contratto preliminare di vendita, cui avrebbe dovuto far seguito la compravendita entro il 1 luglio 2010, al fine di ottenere il bonus fiscale di 8 mila dollari sulle prime case.

Come conseguenza della scadenza del termine sopra ricordato, il secondo trimestre dell’anno ha mostrato degli evidenti segnali di affaticamento, resi ancora più evidenti dal gonfiamento delle prestazioni immobiliari del primo trimestre, effettivamente “drogate” dal bonus governativo previsto, che ha svolto il suo ruolo nel cercare di rilanciare, almeno sul breve termine, la domanda di settore.