
I tassi sui finanziamenti immobiliari ipotecari applicati negli Stati Uniti dagli istituti di credito e finanziari locali sono diminuiti nel corso dell’ultima settimana, abbassando pertanto i costi legati al supporto creditizio per il compimento di un’operazione di natura immobiliare, nella speranza che la rinnovata convenienza all’indebitamento possa dare una spinta al real estate, la cui ripresa sta dando evidenti segni di rallentamento.
Stando ai dati ufficiali forniti da Freddie Mac in merito all’ultima settimana disponibile nel monitoraggio (quella conclusasi il 4 marzo 2010), il tasso medio applicato a un finanziamento immobiliare ipotecario negli Stati Uniti (a tasso fisso) è calato al 4,97%, contro un tasso medio sui mutui ipotecari a tasso costante che era stato riscontrato oltre il limite del 5% (al 5,05%) nella settimana di confronto precedente.
George Mokrzan, un economista della Banca Nazionale di Huntington, ha commentato il nuovo dato rilevato dalla compagnia finanziaria come l’ennesimo segnale di uno stallo nella ripresa del mercato immobiliare statunitense, sostenendo che i cittadini privati americani sono ancora molto cauti nello scegliere l’investimento immobiliare, ma che comunque, grazie al basso livello dei tassi di interesse sui finanziamenti, il conveniente costo dell’indebitamento potrebbe rappresentare un significativo incentivo.