L’Associazione Mortgage Bankers ha dichiarato che nel corso del quarto trimestre del 2009 un numero record di cittadini statunitensi avrebbero perso la propria casa, tornata nelle mani dei soggetti finanziatori. Il dato sarebbe pertanto espressione della prosecuzione della crisi economica locale, che – come era parzialmente attendibile – sta prolungando la lunga scia dei pignoramenti, che interesserà anche l’intero 2010.
I pignoramenti di case precedentemente oggetto di concessione di un finanziamento immobiliare sono infatti saliti del 4,58% per tutte le categorie di mutuo, come confermato dal gruppo di Washington in un report pubblicato pochi giorni fa. Tra i principali soggetti colpiti da questa nuova ondata di espropri, soprattutto coloro che hanno perso il lavoro nel 2008, e nei primi mesi dell’anno precedente.
Secondo gli analisti della Mortgage Bankers Association, il risultato ora pubblicato sarebbe stato ancor peggiore se il Governo non avesse compiuto significativi sforzi per prevenire l’esplosione del fenomeno, che è comunque piuttosto rilevante a causa dell’elevato livello della disoccupazione, sintomo di un mercato del lavoro mai così deteriorato fin dal periodo della Grande Depressione americana.