Regno Unito, previsioni BoE sui mutui 2010

Il 2010 è recentemente iniziato, ed è tempo delle prime stime attendibili sul trend del primo trimestre. A inaugurare questa tendenza è stata la Bank of England nelle prime ore del nuovo anno: la massima istituzione monetaria dell’area ha infatti pubblicato un report nel quale sosterrebbe di aver riscontrato una crescente fiducia da parte degli istituti di credito del Regno Unito in termini di maggiori concessioni di finanziamenti immobiliari.

Pare infatti che la fiducia delle aziende bancarie d’oltre manica stia crescendo con il passare dei giorni, in virtù di una riconsiderata – in senso positivo – stima sul futuro a breve termine dello scenario economico nazionale e internazionale, e in virtù di un presumibile apprezzamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo (anche se, su questo aspetto, molti analisti mostrano dati con meno ottimismo).

Al di là di tutto, una buona fetta degli istituti di credito contattati dalla Banca Centrale si è dichiarata certa che nel corso dei primi tre mesi del neo entrato 2010 il volume delle erogazioni immobiliari ipotecarie avrà modo di crescere in maniera significativa rispetto alla seconda parte del  2009. Una percentuale minoritaria, ma ancor maggiore, ha invece dichiarato di aver chiuso l’ultimo quarto del 2009 con un livello di erogazioni già sensibilmente in aumento rispetto ai periodi precedenti.

Stati Uniti, prezzi in aumento per il quinto mese

Nell’attesa di comprendere se la crisi più nera del mercato immobiliare statunitense dall’epoca della Grande Depressione sia o meno terminata, non ci resta che commentare con la massima obiettività i dati che negli scorsi giorni sono stati pubblicati da Standard & Poor’s in merito all’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari residenziali nelle 20 più grandi aree metropolitane degli Stati Uniti.

A ben vedere i dati, notiamo che i prezzi delle case nelle zone sopra ricordate sono cresciuti ancora durante ottobre 2009 (l’ultimo periodo cui è possibile riferire l’analisi di Standard & Poor’s), per il quinto mese consecutivo. L’indice che misura il trend di crescita dei prezzi ha infatti subito un aumento dello 0,4% ad ottobre 2009 su settembre 2009; già nel corso del nono mese dell’anno, l’incremento fu pari allo 0,2% su agosto 2009, denotando pertanto un andamento progressivo piuttosto positivo.

Ma basta questo per ridare serenità agli operatori del mercato immobiliare? Qualche dubbio gli analisti sembrano averlo ancora, tanto che i commenti sui dati forniti da Standard & Poor’s (e in particolar modo sull’indice Case-Shiller) sono piuttosto cauti, e auspicano maggiore cautela nel considerare superata definitivamente la fase più critica dello scenario immobiliare del Paese nord americano.

Regno Unito, prezzi case in calo anche nel 2010

Hometrack ha pubblicato una nuova attesa stima su ciò che potrebbe divenire il mercato immobiliare del Regno Unito nel corso del neo entrato 2010. Un report che per certi versi non aggiunge niente di nuovo a ciò che già sapevamo, e che conferma come alcune situazioni contingenti dovrebbero rendere più annosa la lenta risalita del mercato immobiliare locale, con particolare riferimento al livello dei prezzi delle proprietà.

Stando alle considerazioni diramate da Hometrack, le determinanti principali in grado di rallentare la crescita del mercato immobiliare saranno rappresentate principalmente dalla situazione occupazionale, con un tasso di chi cerca un lavoro dato in crescita almeno per tutta la prima parte dell’anno, e dallo scenario delle agevolazioni fiscali per gli acquirenti della prima casa (e non solo), che la società dà in fase di peggioramento per l’anno in corso.

Il gruppo di ricerca con sede a Londra ha pertanto precisato che – dopo un 2009 che si è chiuso con una sostanziale invariabilità dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo – il 2010 sarà caratterizzato da una lenta e lunga flessione, pur compressa in una contrazione pari ad un punto percentuale rispetto ai valori immobiliari riscontrati come base di partenza nella giornata del 1 gennaio del corrente anno.

Prezzi case negli States, fiducia da parte di alcuni analisti

È appena stato pubblicato un interessante report ad opera di Bloomberg News sul futuro presumibile andamento del mercato immobiliare statunitense, e in particolar modo sul livello dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo. Il media americano si è preso la briga di chiedere a 29 economisti cosa ne pensassero dei primi mesi del 2010 in ottica real estate, e i risultati sono stati in alcuni casi controtendenti rispetto all’opinione della maggioranza degli economisti.

Ciò che emerge dal report è infatti che la fiducia dei cittadini, e in particolar modo dei proprietari di casa, sarà certamente destinata a salire nel corso del primo semestre dell’anno appena cominciato, in virtù dell’impressione di un diradarsi della fase più negativa della peggior recessione dagli anni ’30 ad oggi. A prevalere è, insomma, sempre più un ottimismo sulla ripresa economica locale e, tra essa, del mercato immobiliare.

Nel corso dei primi mesi del 2010 i prezzi delle case negli Stati Uniti rallenteranno in maniera definitiva la propria contrazione, per poi riprendere la strada della crescita in modo lieve e graduale, ma continuo. Il report ricorda poi l’attuale andamento dei prezzi, che nelle 20 principale aree metropolitane del Paese nordamericano ha subito un decremento del 7,1% ad ottobre rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Stati Uniti, forte calo per le vendite di nuove case

Il Dipartimento del Commercio di Washington è intervenuto, pochi giorni fa, a spegnere i fuochi dell’entusiasmo degli operatori del mercato immobiliare locale. Stando al periodico report pubblicato dal Dipartimento, infatti, gli acquisti di proprietà immobiliari di nuova realizzazione, e adibiti ad uso di civile abitazione, sarebbero calati dell’11%, per una proporzione totalmente inaspettata dalla maggioranza degli economisti e degli analisti locali.

Secondo l’analisi, infatti, il volume annualizzato di transazioni avente per oggetto una casa di nuova costruzione sarebbe giunto a quota 355 mila unità, per un’entità complessiva significativamente più bassa delle stime degli osservatori nordamericani. Calano, ma di proporzione ovviamente minore, anche i prezzi medi ai quali riescono a chiudersi trattative – spesso lunghe – del settore: – 1,9% rispetto a quelli riscontrati nello stesso mese di novembre dello scorso anno.

Come al solito, l’occasione di commentare sinteticamente quanto accaduto nello scorso mese, è anche occasione propizia per cercare di prevedere quello che sarà nei prossimi mesi. Gli analisti sembrano ancora piuttosto preoccupati da ciò che deciderà il governo sull’estensione o meno degli incentivi fiscali, dimostrandosi cauti nell’esaminare gli effetti che un permanere nel medio termine del tasso di disoccupazione oltre il 10% avrà sul mercato immobiliare.

Stati Uniti, prosegue ripresa segmento case usate

Le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo non nuove negli Stati Uniti sono cresciute, nel mese di novembre, ad un ritmo superiore alle attese degli economisti. La soglia conseguita da questo segmento del mercato immobiliare nordamericano è inoltre la più elevata dal mese di febbraio 2007, e per diversi osservatori rappresenta in maniera definitiva l’intrapresa strada di una definitiva ripresa del locale real estate.

Stando ai dati comunicati dalla National Association of Realtors, infatti, gli acquisti di proprietà immobiliari ad uso non abitativo negli Stati Uniti sono cresciuti del 7,4% a una quota annualizzata pari a 6,54 milioni di unità; nel mese di ottobre, invece, la quota annualizzata delle vendite di case usate si fermò a 6,09 milioni di unità.

Diminuisce, invece, il prezzo medio al quale si concludono le trattative immobiliari. Il valore dell’operazione è infatti diminuito del 4,3% rispetto al mese di novembre del 2008, per una contrazione che tuttavia si rivela essere la più lieve dal mese di novembre 2007.

Stati Uniti, tassi dei mutui ancora in rialzo

Freddie Mac, nella sua rilevazione periodica settimanale, ha confermato i sentment della maggior parte degli analisti americani. L’istituto di credito, salito alla ribalta internazionale durante la recente crisi finanziaria, ha infatti diramato alla stampa un report nel quale sostiene che nel corso dell’ultima settimana i tassi applicati ai finanziamenti immobiliari di durata trentennale sarebbero cresciuti ancora.

La conseguenza immediata di questo riscontro, per gli analisti di Freddie Mac, sarà una presumibile contrazione delle richieste di rifinanziamento. Il dato relativo alle domande di sostituzione di mutui in corso con altri regolati a tassi più convenienti ha già subito una mutazione durante l’ultima settimana, periodo nel quale si è registrata un’inversione di tendenza nelle richieste di rifinanziamento: un trend che potrebbe pertanto proseguire anche nel corso del prossimo mese.

Parlando di numeri, ricordiamo come il tasso medio per un finanziamento trentennale negli Stati Uniti, erogato dalle banche locali, sia oggi pari al 5,05%, contro il 4,94% riscontrato nel corso della settimana precedente. Il tasso è inoltre superiore a oltre 30 basis points rispetto al 4,71% della settimana terminata il 3 dicembre 2009. Il tasso medio su un finanziamento di durata pari a 15 anni è cresciuto invece al 4,45%.

Stati Uniti, erogazioni mutui tornano al ribasso

Sorprendendo gli operatori che pensavano di aver definitivamente lasciato alle spalle l’incerto trend relativo alle approvazioni di finanziamenti immobiliari, la Mortgage Bankers Association ha pubblicato poche ore prima della vigilia di Natale un report che dimostra come, nella settimana terminata il 18 dicembre, le erogazioni di mutui abbiano toccato un volume che, in valori assoluti, rappresenta un significativo calo rispetto al periodo di confronto immediatamente precedente.

Il dato di cui parliamo in queste righe si riferisce tuttavia non solamente alle richieste di mutui per nuove operazioni immobiliari di acquisto di una proprietà ad uso di civile abitazione, ma anche alle domande di rifinanziamento di un mutuo già esistente e in ammortamento.

Proprio quest’ultimo dato aveva garantito, nelle scorse settimane, delle ottime performance, giustificate dal basso livello dei tassi di interesse, e dalla presunta convenienza – da parte dei mutuatari – a procedere a delle “rinegoziazioni” delle condizioni attraverso nuovi finanziamenti sostitutivi di quelli già in essere.

Regno Unito, ripresa immobiliare rallenterà nel 2010

La Royal Institution of Chartered Surveyors è intervenuta, negli scorsi giorni, a raffreddare gli entusiasmi circa una pronta ripresa delle attività del mercato immobiliare del Regno Unito, ricordando che, presumibilmente, gli operatori dovranno assistere a un 2010 particolarmente fiacco e povero di grandi soddisfazioni, caratterizzato per lo più da uno sviluppo graduale e molto lento delle transazioni e dei relativi volumi.

Secondo la Royal Institution of Chartered Surveyors, infatti, la ripresa del mercato immobiliare del Regno Unito si appiattirà lentamente lungo l’arco del prossimo anno a causa della crescente offerta di case immesse sul mercato, e a causa dell’esaurimento di quelle misure intraprese dai governi locali per incentivare l’uscita dalla fase recessiva più difficile di questa ultima crisi economico finanziaria internazionale.

Di conseguenza, si legge nel report ad opera RICS, i prezzi aumenteranno in una misura variabile tra l’1% e il 2%, dopo aver subito un incremento di circa il 3,5% nel corso del 2009. Il numero di transazioni effettuate ogni mese salirà a quota 70.000 unità entro la fine del 2010, allontanandosi definitivamente dal punto minimo toccato a febbraio 2009, quando il numero delle operazioni scese a quota 26.700 unità.

Stati Uniti, prezzi del commerciale ai minimi dal 2002

Stando a una periodica ricerca condotta da una delle principali società di consulenza del settore, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale negli Stati Uniti avrebbero continuato la loro corsa al ribasso anche durante il mese di ottobre: il passo indietro conseguito nel decimo periodo del 2009 ha di fatto retrocesso lo stato di salute del mercato immobiliare commerciale americano ai livelli peggiori dal mese di agosto del 2002.

L’indice Moody’s / Real Commercial Property è infatti diminuito dell’1,5% ad ottobre rispetto a settembre, per i valori minimi da oltre sette anni. I prezzi delle proprietà immobiliari commerciali sono inferiori del 36% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, e sono inferiori del 44% rispetto al picco massimo raggiunto ad ottobre del 2007, come confermato in un comunicato stampa da Moody’s Investor Service.

Come sostenuto da Jones Lang LaSalle, questo nuovo calo nei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali dell’area statunitense sembra potersi ricollegare principalmente al taglio della domanda dovuto a un calo dei consumi e degli investimenti privati e aziendali.

Regno Unito, erogazioni mutui ai massimi da dicembre 2008

La Bank of England, in un comunicato stampa diffuso pochi giorni fa, ha dichiarato che stando alla propria opera di costante monitoraggio sull’attività dei principali istituti di credito britannici, il numero di operazioni di erogazione di finanziamenti fondiari relativi al mese di novembre è cresciuto ai livelli massimi dal mese di dicembre 2008, periodo in cui la massima istituzione monetaria locale ha deciso di avviare la propria serie storica.

Stando a quanto asserisce la stessa Bank of England, inoltre, è altresì probabile che il numero di operazioni di mutuo per acquisto di proprietà immobiliari ad uso abitativo possa crescere nel corso dei prossimi mesi, prolungando pertanto il trend di sviluppo del settore per tutto l’arco del prossimo anno.

Parlando più propriamente di numeri, la Bank of England indica in 63 mila il numero di finanziamenti erogati dalle più importanti banche della zona: un incremento di 3 mila unità rispetto alle 60 mila operazioni riscontrante nel mese di ottobre, e un andamento che si dimostra costantemente in crescita per ciò che concerne le ultime settimane.

Mercato immobiliare indiano più sicuro di Dubai

Secondo alcune dichiarazioni fornite dalla Housing Development Finance Corp., uno dei principali finanziatori di operazioni di natura immobiliare per il subcontinente indiano (dichiarazioni rese in particolar modo anche attraverso una recente intervista del suo chief executive officer, Keki Mistry), il mercato immobiliare indiano sarebbe molto solido, e pertanto in grado di evitare di incappare in spiacevoli scenari come quello che ha colpito Dubai.

Mistry ricorda infatti come i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area siano cresciuti di quasi il 30% nei principali centri urbani e come, complessivamente, la situazione di Dubai sia molto differente da quella indiana: in quella che è una delle maggiori economie asiatiche, infatti, il mercato immobiliare è caratterizzato principalmente dalla presenza di operazioni a favore dell’utilizzatore finale; a Dubai, invece, negli ultimi anni il mercato è stato contraddistinto soprattutto da transazioni immobiliari a scopo di investimento, anche speculativo.

Le dichiarazioni del chief executive officer di Housing Development Finance Corp. sembrano giungere in tempo per smentire alcune preoccupazioni indotte da diverse società di analisi, che stimavano i mercati indiani e cinesi come delle possibili repliche di quanto accaduto a Dubai, a causa degli elevati indebitamenti.

Banca d’Inghilterra, mercato immobiliare stabile nel 2010

Non è una dichiarazione ufficiale della Bank of England, ma poco ci manca, visto che a dar voce a una previsione non certo eccessivamente ottimistica sul futuro del mercato immobiliare d’oltre manica è stato uno dei membri della massima istituzione monetaria della Gran Bretagna, Kate Barker.

Barker si è infatti dichiarata “sorpresa” dall’aver osservato una ripresa nei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della Gran Bretagna in questo 2009 che sta giungendo al termine, rivelando alla stampa che, visti i presupposti, è lecito attendersi una stabilità delle quotazioni immobiliari durante l’arco del 2010.

Barker ha poi confermato un’eventuale sentimento di “sorpresa” e di stupore qualora nel corso del prossimo anno i prezzi delle case dovessero rafforzarsi ulteriormente, sostenendo invece che il 2010 sarà molto probabilmente un periodo in cui i valori delle proprietà immobiliari subiranno poche variazioni, e come il livello delle operazioni di compravendita concluse rimarrà relativamente basso.

Stati Uniti, riparte l’industria delle costruzioni

Bloomberg ha rivelato i risultati di un proprio studio condotto sull’industria delle costruzioni immobiliari negli Stati Uniti, per ciò che concerne esclusivamente il segmento relativo alle proprietà ad uso di civile abitazione.

Secondo quanto sostiene l’analisi del media americano, durante il mese di novembre gli operatori dell’industria delle costruzioni americane avrebbero ripreso con buona lena i propri lavori, aprendo nuovi cantieri con un ritmo record nei tempi più recenti.

Bloomberg dichiara infatti che le unità abitative oggetto di nuovi cantieri siano cresciuti dell’8,5% nell’undicesimo mese dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2008, per un volume annuo pari a 574 mila unità.