Alberghi di lusso, studio di Jones Lang LaSalle

È stato recentemente pubblicato un interessante studio condotto da Jones Lang LaSalle Hotels, e preannunciato attraverso le dichiarazioni del chief executive officer della società per l’America, Arthur Adler.

Lo studio di Jones Lang LaSalle Hotels riguarda alcune previsioni sul mercato immobiliare relativo all’industria degli hotel di lusso, un segmento particolarmente attraente in quanto a potenzialità di crescita dei valori.

Le dichiarazioni del chief executive officer della compagnia ricordano infatti come il settore degli hotel di lusso sia tra i più dinamici e attivi, grazie alle numerose opportunità di business che esso celerebbe.

Immobiliare, nuovo sguardo verso l’Europa dell’Est

Torniamo a occuparci, a distanza di poche settimane, dell’andamento di alcuni mercati immobiliari nella parte centro – orientale del vecchio Continente. Parliamo oggi di diverse caratteristiche si stanno delineando in Bulgaria e in Ungheria, Paesi che – nonostante le buone prospettive – non hanno certamente evitato l’impatto più negativo di questa crisi.

In particolar modo, la Bulgaria è ancora oggi tra i Paesi che hanno subito il più grave decremento nei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel terzo trimestre. Il report pubblicato da Knight Frank, infatti, dimostra che la contrazione dei prezzi in Bulgaria sarebbe pari addirittura al 28% su base annua: un valore fortemente in flessione, la cui diminuzione è ancora più significativa se la si confronta con la prestazione degli Stati Uniti (- 9,4%) e quella della Russia (- 9,10%).

La Bulgaria si candida pertanto come una delle potenziali maglie nere del Continente e del mondo intero. A livello globale, in proposito, i prezzi delle proprietà residenziali sono aumentati del 68% dei casi nel trimestre considerato, ma dimostrano ancora un decremento su base annua nel 57%, con Israele miglior performer con un incremento del 13,7% rispetto al 2008.

Regno Unito, prezzi di novembre in rialzo dell’1,4%

Halifax ha annunciato in un report pubblicato pochi giorni fa che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’intera area del Regno Unito hanno subito un incremento più che doppio rispetto a quello atteso dagli economisti, a causa di un’improvvisa impennata della domanda al di là dell’attuale livello dell’offerta di settore.

I prezzi sono così cresciuti dell’1,4% per una media di valore pari a 167.664 sterline (circa 274 mila dollari) dopo un incremento dell’1,2% riscontrato nel mese di ottobre, e dichiarato ancora una volta dalla società, divisione del Lloyds Banking Group Plc.

Per rendersi conto di quanto massiccia possa essere la crescita dei prezzi nel mese recentemente conclusosi, basti pensare che gli economisti di Bloomberg avevano stimato un incremento nell’ordine dello 0,6%, incremento che – come si ha già avuto modo di preannunciare – è stato più che bissato dalla reale performance del mercato locale.

Lo stato degli uffici secondo Richard Ellis

Il gruppo Richard Ellis, sempre prolifico di studi e comunicati per le materie di cui ci occupiamo qui su Io Compro Casa, ha recentemente rilasciato un report nel quale sostiene che il mercato immobiliare relativo agli uffici avrebbe subito una contrazione del 7,7% nei canoni di locazione annuali durante i primi tre trimestri del 2009 rispetto ai livelli conosciuti negli stessi periodi dello scorso anno.

Una ricerca, quella condotta da CB Richard Ellis, che ha monitorato svariate decine di città in tutto il mondo, e che ci segnala come oltre 130 di queste abbiano subito una significativa flessione nei prezzi d’affitto.

Non solo. La società di consulenza immobiliare sostiene che i mercati immobiliari più prestigiosi avrebbero ottenuto delle performance ancora peggiori rispetto alla media, segnalando una crisi sempre più evidente nei centri d’affari più importanti del Pianeta.

Previsioni Moody’s sull’immobiliare americano

Riassumendo in una breve frase il voluminoso report che Moody’s ha rilasciato in merito al prevedibile andamento del mercato immobiliare statunitense del prossimo futuro, potremmo dire che il calo delle quotazioni delle case non è ancora terminato, nonostante il passato non sia stato certo avaro di sforbiciate sul fronte dei valori di tali proprietà ad uso abitativo.

A ribadire quanto contenuto nell’analisi è stato negli scorsi giorni Mark Zandi, uno degli economisti di settore di maggior spicco a Moody’s, il quale ha dichiarato durante un’intervista concessa a Reuters come i prezzi delle case negli Stati Uniti non subiranno alcun rialzo nei primi mesi del prossimo anno.

La causa principale di questa previsione non certo ottimistica andrebbe ricercata in una nuova ondata di case offerte, frutto delle recenti esecuzioni immobiliari.

Regno Unito, prezzi in crescita a novembre

Hometrack Ltd sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione nel Regno Unito siano cresciuti ulteriormente rispetto ai valori del mese di ottobre, favoriti da una parzialmente inaspettata contrazione dell’offerta, che ha risentito della carenza di case disponibili per la vendita.

Il costo medio di una casa in Inghilterra e in Galles è così cresciuto dello 0,2% rispetto a quanto conseguito durante il mese di ottobre, a quota 156.700 sterline (circa 258 mila dollari). I prezzi rimangono comunque inferiori in doppia cifra (- 11%) rispetto ai valori massimi raggiunti nel 2007, quando il mercato immobiliare toccò il proprio picco personale.

Secondo gli analisti, è probabile che quello del mese di novembre possa essere l’ultimo incremento del 2009. Tradizionalmente, sul finire dell’anno la domanda subisce una contrazione (a causa anche delle festività natalizie), riducendo il numero delle transazioni immobiliari e, quest’anno, probabilmente anche il livello dei prezzi.

Regno Unito, mutui ai massimi dal marzo 2008

La Bank of England comunica in un suo periodico report che le concessioni di finanziamenti fondiari nell’area del Regno Unito durante il mese di ottobre sono cresciute a un livello massimo da un anno a mezzo a questa parte: era infatti dal mese di marzo del 2008 che le approvazioni su richieste di mutui immobiliari non toccavano simili soglie.

Per gli analisti d’oltremanica, che hanno visto superate le proprie aspettative, questo sarebbe un chiaro segno di come l’economia locale stia lentamente uscendo dalla recessione nella quale è da tempo entrata, e di come il 2010 potrà probabilmente porsi come l’anno del rilancio per l’intero Regno Unito, soprattutto nella sua fase finale.

Stando ai dati della Bank of England, ad ogni modo, gli istituti di credito hanno erogato 57.435 mutui immobiliari finalizzati all’acquisto di proprietà ad uso di civile abitazione, contro le 56.205 unità del mese di settembre. Si tratta pertanto di un incremento di oltre 1.110 finanziamenti, che ha condotto il dato rilevato dalla massima istituzione monetaria britannica a superare le 57.000 unità previste dagli analisti.

Stati Uniti, stabile l’industria delle costruzioni

L’industria delle costruzioni immobiliari degli Stati Uniti è rimasta stabile, ad ottobre, dopo la contrazione degli affari riscontrata a settembre, quando conseguì la quinta flessione di fila.

Gli investimenti del mese di settembre, infatti, calarono dell’1,6% rispetto al periodo di riferimento precedente. Le analisi compiute sui dati diffusi dal Dipartimento del Commercio di Washington rivelano che la causa principale di quella flessione fu riconducibile al buon numero di progetti commerciali abbandonati, e a un incremento degli spazi industriali rimasti invenduti nel corso dei mesi precedenti.

Secondo opinione diffusa tra gli analisti americani, l’industria delle costruzioni residenziali potrebbe stabilizzarsi dopo l’estensione dei benefici fiscali concessi agli acquirenti prima casa da parte del governo, con scadenza 30 aprile 2010 contro precedente termine fissato nella giornata del 30 novembre 2009.

Londra, prezzi delle case di lusso in rialzo

Una ricerca condotta dai consulenti di Knight Frank LLP sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area centrale di Londra sarebbero cresciute su base annua per la prima volta negli ultimi diciassette mesi. Il “merito” di questo andamento dei valori immobiliari nella parte più esclusiva della capitale andrebbe attribuito al rinnovato atteggiamento di manager e banchieri, che stanno tornando a spendere i propri bonus nel prestigioso immobiliare londinese.

I valori delle proprietà immobiliari con un prezzo superiore a 1 milione di sterline sono stati a novembre l’1,6% più elevati rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per il primo incremento su base annua dal mese di giugno del 2008, ma comunque inferiori del 15% rispetto al picco massimo raggiunto nel marzo dello stesso anno.

Su base mensile, invece, i prezzi sono cresciuti dell’1,2% da ottobre a novembre, per l’ottavo incremento mensile consecutivo.

Regno Unito, previsioni ottimistiche da NHBC

Nemmeno il tempo di metabolizzare le conclusioni cui è giunto Bloomberg, che ci tocca presentare un nuovo report che smentisce parzialmente quanto previsto dagli economisti del media americano.

Secondo una ricerca ancor più recente diffusa dal National House Building Council (NHBC) infatti, il mercato immobiliare del Regno Unito potrebbe oramai essere vicino al punto di maggior crisi, e dovrebbe pertanto prepararsi a una ripresa che dovrebbe iniziare già nel 2010.

In particolare, il National House Building Council ha preso in esame il numero di nuove registrazioni immobiliari nell’area durante il mese di ottobre, scoprendo che il decimo mese del 2009 è stato il più prolifico – in tal senso – dal mese di luglio del 2008.

Gran Bretagna, il recupero si completerà nel 2014

Secondo quanto sostenuto da Bloomberg – che ha condotto un recentissimo sondaggio in proposito – i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso di civile abitazione in Gran Bretagna e nel Regno Unito non subiranno un ritorno ai valori conosciuti durante la fase di picco del 2007 fino ad almeno il 2014.

Il media americano si dice inoltre convinto che i prezzi delle case non subiranno alcun rialzo durante il corso del prossimo anno, smentendo alcune ricerche che davano invece il real estate d’oltremanica come in fase decisamente crescente.

Bloomberg ci rivela invece che ben nove dei quattordici economisti e broker immobiliari interessati dall’analisi avrebbero scommesso su un declino dei valori immobiliari per il 2010, dopo un rimbalzo di fine 2009. La contrazione dei prezzi immobiliari dovrebbe essere nell’ordine dell’1,6%, e dovrebbe costituire l’anticamera di una ripresa più corposa.

Per SLI è tempo di investire nel commerciale britannico

Secondo quanto rivela Standard Life Investments, il momento più opportuno per investire nel mercato immobiliare commerciale del Regno Unito sarebbe finalmente giunto.

La società, che gestisce oltre 400 miliardi di sterline di asset nel real estate, è infatti convinta che gli impieghi effettuati oggi nei segmenti immobiliari dei negozi, degli uffici e dei depositi, potranno presto fornire grandi soddisfazioni agli investitori.

Stando alla compagnia, quanto accaduto nel mese di ottobre sarebbe solamente l’avvio di una lunga risalita del mercato ora in questione, che potrebbe dar seguito a delle performance anche superiori rispetto a quelle stimate poche settimane fa.

Abu Dhabi, mosse caute sull’immobiliare

Abbiamo parlato diverse volte del mercato immobiliare di Dubai, un’area che ha conosciuto una rapida crescita dei prezzi delle proprietà ad uso abitativo, commerciale e industriale, per poi scoprire una flessione delle quotazioni da record sul panorama internazionale.

Il mercato di Abu Dhabi sembra far tesoro delle difficoltà incontrate dalla vicina Dubai, e si mostra ora molto cauta nell’avanzare proposte di investimento nel real estate, al fine di evitare un’eccessiva offerta di presenza di case o uffici da collocare nel breve periodo.

Abu Dhabi, a dir la verità, non sembra avere grandi problemi in tal senso: anzi, secondo alcune recenti analisi, l’Emirato avrebbe una carenza di unità residenziali tra le 15.000 e le 20.000 unità: un gap che il governo vorrebbe colmare senza alcuna fretta, evitando che un aumento di offerta di vendita potrebbe condurre a una contrazione dei prezzi incontrollata.

Stati Uniti, prezzi in crescita nelle città più grandi

Proseguiamo il nostro focus sul mercato immobiliare statunitense riprendendo un report recentemente pubblicato a cura di Standard & Poor’s. Secondo l’istituto che ha effettuato la rilevazione sul real estate a stelle e strisce, i prezzi delle proprietà immobiliari adibite ad uso di civile abitazione nelle venti città più grandi degli Stati Uniti sarebbero cresciuti per il quarto mese consecutivo durante settembre 2009, dando di fatto agli analisti un’ulteriore conferma del presunto vicino definitivo superamento della recessione del settore.

L’indice C&P/Case-Shiller è infatti aumentato dello 0,27% rispetto al mese precedente, dopo un incremento dell’1,13% nel mese di agosto. Su base annua il decremento rimane comunque piuttosto significativo e al di là delle stime degli analisti (- 9,36%), sebbene si tratti della flessione più lieve dalla fine del 2007.

Standard & Poor’s ha poi confermato i dati relativi alle vendite di case, sostenendo l’incremento già preannunciato negli scorsi giorni dalla National Association of Realtors, e confermando come le principali determinati di questo dato siano stati il programma di aiuti governativi, e il forte calo dei  tassi sui finanziamenti immobiliari.