Ci sono delle attività difficili da gestire ma soprattutto da digerire all’interno di un condominio. Parliamo ad esempio dell’attività di B&B che potrebbe urtare la sensibilità dei condomini. Che sia questa o un’altra attività commerciale, l’assemblea ha la facoltà di chiederne la chiusura.
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Il condominio può diventare una SPA?
L’associazione che opera nel settore del benessere, Spafinder, ha infatti messo in luce il nuovo fenomeno dei condomini wellness. Si tratta di veri e propri palazzi o quartieri costruiti secondo i dettami della bio architettura.
Nuove regole per la tutela della privacy in condominio
Dopo la Riforma del Condominio, arrivano per tutti i condomini d’Italia anche nuove regole e nuove disposizioni in materia di privacy e tutela dei dati personali. Le ha emesse il Garante per la Privacy, che, sulla base delle nuove norme contenute all’interno del più recente codice di condotta condominiale, ha raccolto in un vademecum le ultime disposizioni in materia.
Conto corrente condominiale
Tra le tante novità introdotte dalla legge 220/2012 figura anche l’obbligo di far transitare tutte le somme che riguardano la gestione del condominio su uno specifico conto corrente. Una novità che punta a migliorare la trasparenza nella gestione del condominio, e che recepisce di fatto quanto già consolidato in ambito giusprudenziale, dove da tempo si asserisce come – pur in assenza di specifiche norme – l’amministratore era tenuta a far affluire i versamenti delle quote condominiali su un apposito conto.
Quanto consumano i condomini italiani
Stando a quanto affermato da una recente analisi da parte di Domotecnica – Divisione Condomini, il condominio italiano in media consumerebbe circa 27.900 metri cubi di gas, emettendo nell’atmosfera circa 56 mila chilogrammi di anidride carbonica. Ne consegue che la bolletta media è pari a 26.300 euro, ovvero circa 1.256 euro per famiglia. Ma come ridurre questi importanti sprechi?
Requisiti amministratore condominiale
Con la riforma del condominio è stato introdotto il nuovo art. 71 bis delle Disposizioni di attuazione del Codice civile, produttivo di novità per coloro che desiderano diventare amministratori condominiali. Il testo, se mantenuto in tale versione, genererà delle innovazioni a decorrere dalle metà del 2013, stabilendo che potranno svolgere l’incarico di amministratore di condominio solamente le persone che dimostreranno di possedere, contemporaneamente, tutti i requisiti previsti dall’attuale normativa in materia.
Regole condominio senza amministratore
Come abbiamo avuto modo di vedere qualche giorno fa, in alcuni casi è possibile fare a meno della figura di amministratore condominiale. Una “deroga” alla generica obbligatorietà, che potrà permettere ai condomini di dimensioni più piccoli di poter risparmiare i costi legati alla gestione da parte di un soggetto specifico. Ma quali sono i compiti che l’amministratore “interno” o il rappresentante del condominio deve comunque garantire? Cerchiamo di comprendere quali sono le regole del condominio senza amministratore.
Regole condominio rumore
Per fortuna del viver comune, il Codice civile stabilisce delle regole piuttosto chiare sulle attività che si svolgono in condominio, lasciando tuttavia i regolamenti condominiali in qualità di strumenti atti a calare le regole sulle specifiche fattispecie. Partiamo pertanto alla scoperta delle regole sul rumore condominiale e sugli orari di svolgimento delle attività condominiali, con l’esame dell’art. 844 c.c., che disciplina gli obblighi di tolleranza.
Condominio senza amministratore
È possibile gestire il condominio senza amministratore? La legge consente una “autogestione” del condominio? E soprattutto, quali sono le caratteristiche di una simile modalità gestionale? Cerchiamo di rispondere per punti ai quesiti di cui sopra, alla scoperta di una modalità di amministrazione del condominio che potrebbe permettere un significativo risparmio, soprattutto legato ai piccoli condomini o alle palazzine utilizzate per vacanze.
Spese condominiali a carico del proprietario
Quando si prende in affitto un’abitazione, uno dei problemi maggiori è relativo alla ripartizione delle spese tra proprietario e inquilino. In virtù di una suddivisione non certo molto chiara delle spese, è in altri termini difficile sapere con chiarezza quali sono tutte le voci di spesa di pertinenza dell’inquilino e, quali, invece, di pertinenza del proprietario. In linea di massima, possiamo tuttavia anticipare che a carico del proprietario saranno le spese riguardanti le sostituzioni e le riparazioni degli impianti, le innovazioni e le manutenzioni straordinarie.
Condominio, variazioni ICI entro il 30 del mese
Ricordiamo che il 30 settembre è il termine ultimo per poter presentare la dichiarazione ICI. Un termine che, come prassi, equivale anche alla scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi, e che dovrà essere rispettato solamente da quei proprietari immobiliari che nel 2010 hanno subito degli eventi, o in relazione a immobili che nel corso dello scorso anno hanno modificato la situazione di possesso immobiliare.
Precisiamo tuttavia che, anche in caso di variazioni del possesso immobiliare da parte di un contribuente, non è scontato che la dichiarazione ai fini ICI debba comunque essere presentata. Da qualche anno sono infatti state introdotte numerose esenzioni, che hanno portato diverse tipologie di trasferimenti immobiliari a non essere più incluse all’interno degli oggetti delle comunicazioni delle variazioni sull’imposta comunale sugli immobili.
Diritti condominiali, non è applicabile il principio dell’apparenza
Continuiamo a occuparci di condomini e di diritti condominiali, con i nostri approfondimenti settimanali che forniamo ai nostri lettori grazie ai diversi spunti giurisprudenziali più recenti. Oggi parliamo del c.d. principio dell’apparenza, e del collegamento di tale principio con il diritto dell’amministratore del condominio di richiedere il pagamento delle quote condominiali relative a unità di proprietà esclusive.
La Cassazione, infatti, con una pronuncia del 12 luglio, ha dichiarato inapplicabile il principio dell’apparenza in materia condominiale, proprio per quanto concerne il diritto dell’amministratore di condominio di recuperare la quota di spese di competenze di un’unità immobiliare di proprietà abitativa esclusiva, disciplinando pertanto in tal modo, con una nuova sentenza omogenea alle precedenti pronunce, questo ambito della materia.
Diritti dei condomini: impugnare i provvedimenti dell’amministratore
I condomini che ritengono illegittimo un provvedimento adottato dall’amministratore condominiale ai sensi dell’art. 1133 del Codice Civile, possono ricorrere al Giudice senza che sia necessario passare prima dall’assemblea condominiale. In questo modo, viene resa lecita la via diretta che permette ai condomini ricorrenti di potersi appellare direttamente all’Autorità Giudiziaria, anziché dover prima interpellare l’assemblea.
Alla conclusione di cui sopra è giunta la Cassazione pochi giorni fa: la Suprema Corte, infatti, con la pronuncia 13689 del 22 giugno, ha dichiarato l’ammissibilità di un ricorso diretto all’Autorità Giudiziaria, scavalcando di fatto l’assemblea condominiale. Ricorso possibile sia nel caso in cui si contesti la legittimità circa la competenza ad adottare il provvedimento da parte dell’amministratore, sia nell’ipotesi in cui non si sia d’accordo sul merito.
Condomini, la sentenza per lo stalking dei vicini
Avete dei vicini molesti? Ebbene, la Cassazione, con una recente sentenza, ha contribuito a definire i contorni del reato di stalking anche per quei vicini particolarmente turbolenti, che con i propri comportamenti concorranno a incrementare la paura o l’ansia degli altri inquilini del fabbricato ad utilizzo abitativo.
Visto e considerato che gli episodi oggetto di pronuncia da parte della Corte di Cassazione sembrano essere molto più frequenti del previsto, e visto che del caso di è occupata anche la stampa nazionale, riprendiamo con maggiore attenzione la recente pronuncia della Suprema Corte, la numero 20895 del 2011.