mercato immobiliare

Immobiliare Dubai, affitti stabili nel 2012

 Diverse volte, negli ultimi mesi, sul nostro sito abbiamo avuto modo di affrontare l’evoluzione del mercato immobiliare di Dubai, una delle aree maggiormente colpite dalla crisi del comparto real estate internazionale, che abbiamo personalmente eletto quale “simbolo” della bolla speculativa sul mattone (nell’auspicio di non dover sostituire Dubai ad altri mercati a forte rischio speculativo, come quello brasiliano).

Ebbene, una recente ricerca condotta dalla CBRE sostiene che il mercato immobiliare di Dubai, per quanto concerne almeno il settore degli uffici e delle proprietà non abitative, stia per raggiungere la tanto attesa stabilità, con canoni di locazione che dovrebbero rimanere invariati nel corso del 2012, permettendo così un arresto della grave crisi dei prezzi commerciali del comparto.

Immobiliare Grecia, brutte previsioni per il 2012

 Della Grecia, di questi tempi, si è detto praticamente tutto. Il Paese ellenico sta lottando per cercare una adeguata ristrutturazione del proprio debito che possa consentirle di superare questa criticissima fase, e per tale motivo cerca di trovare delle intese con i propri creditori, ratificando un contratto di sostituzione dell’attuale debito con nuovi strumenti finanziari dal valore nominale fortemente ribassato.

Ciò che, tuttavia, è più rilevante ai fini del nostro sito, è relativo all’andamento del mercato immobiliare della Penisola, che non sembra essere destinato a una rapida ripresa. Anzi, secondo quanto afferma una recentissima ricerca, i prezzi delle proprietà immobiliari greche sarebbero destinati a subire un’ulteriore contrazione nel corso del 2012 recentemente avviato, e che si preannuncia particolarmente arduo.

Immobiliare Svizzera: crescita stabile, ma rischi speculativi

 Sono contrastanti i pareri sull’andamento dell’immobiliare svizzero: se da una parte, infatti, gli operatori esprimono apprezzamenti per il modo in cui il mercato real estate locale sta riuscendo a crescere in maniera stabile, dall’altra parte uno studio di Credit Suisse accende i riflettori sul pericolo della formazione di una pericolosa bolla speculativa, trainata da importanti investimenti (stimolati anche da un livello molto basso di tassi di interesse di riferimento).

Il mercato immobiliare svizzero sembra essere uscito piuttosto bene dalla crisi congiunturale che ha colpito il mercato europeo nel corso degli ultimi anni, con un rallentamento internazionale che non è riuscito a produrre un freno deciso agli sviluppi del mattone del Paese. Tuttavia, i dati di giudizio sul mercato svizzero non sembrano essere tutti positivi e, anzi, c’è chi prospetta un futuro a breve termine molto complicato per il real estate elvetico.

Prezzi case: l’aggiornamento di Confedilizia

 Confedilizia ha pubblicato un recente report denominato “Un anno di quotazioni del Borsino Immobiliare”, rilevando un andamento sostanzialmente negativo delle locazioni, e dei valori di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo in tutti i capoluoghi d’Italia.

Stando a quanto emerge dalla media delle rilevazioni compiute nel 2011, emerge la conferma delle località piùcare” d’Italia nelle principali aree metropolitane. Per zone centrali, il leader del comparto è ancora Venezia, con un prezzo di 9.300 euro al metro quadro, seguita da Roma (8.940 euro al metro quadro), Milano (7.800 euro al metro quadro), che anche nel corso dell’ultimo esercizio ribadiscono la loro prevalenza d’onerosità sull’intero territorio della Penisola, con picchi diversificati a seconda dei quartieri centrali di appartenenza delle proprietà immobiliari abitative.

Immobiliare Svezia, rischio calo a causa della recessione

 I prezzi delle case svedesi potrebbero calare ancora durante i prossimi mesi, a causa degli incombenti rischi di recessione sull’economia del Paese scandinavo. Ad annunciarlo è il governatore della Banca Centrale locale (la Riksbank) Stefan Ingves, che apre di fatto una nuova possibile era nel real estate di una delle nazioni che era ritenuta maggiormente distante dai pericoli di criticità economico finanziarie.

“Non è irragionevole pensare che i prezzi delle case possano calare un po’, o almeno stabilizzarsi al livello odierno” – ha dichiarato Ingves durante una recente intervista rilasciata a Stoccolma, soffermandosi poi sul fatto che le concessioni creditizie attuali siano significativamente inferiori rispetto a quanto riscontrabile appena uno o due anni fa, e ribadendo l’estrema debolezza dello sviluppo economico generale del Paese.

Acquisto casa, meno soldi a disposizione da parte delle famiglie

 Sono sempre di meno i soldi “reali” a disposizione delle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione. A certificare il crollo del potere d’acquisto dei cittadini della Penisola per l’acquisto di una prima o di una seconda casa è l’Osservatorio di Casa.it, che ha preso in considerazione l’arco temporale da luglio 2011 a gennaio 2012, attestando un calo dell’11% a Bologna, del 7% a Padova e a Firenze, e una migliore tenuta nei grandi centri urbani e metropolitani come Milano, Roma e Torino.

Sempre secondo quanto affermato dall’Osservatorio del portale immobiliare, il mercato degli affitti sta tenendo un trend stabile e positivo, con una dinamicità maggiore rispetto a quanto avviene all’interno del comparto delle compravendite. Ma quali sono le ragioni di questa negativa evoluzione dell’approccio della potenziale clientela nei confronti delle operazioni di acquisto della propria casa?

Immobiliare spagnolo ancora in difficoltà

 Sono finalmente giunte a conoscenza le statistiche ufficiali sull’andamento del mercato immobiliare spagnolo nel corso del 2011. Dati che – come era ampiamente possibile attendersi – confermano le straordinarie difficoltà cui sta andando incontro il real estate del Paese iberico, che ha chiuso lo scorso anno con un saldo nettamente negativo sia per quanto concerne l’andamento delle transazioni di compravendita, sia per quanto concerne i valori commerciali di conclusione dei contratti di acquisto delle proprietà abitative. E il 2012, almeno stando alle prime settimane, non sembra esser cominciato nel migliore dei modi.

L’Istituto Nazionale di Statistica (INE) di Madrid attesta infatti un calo delle vendite di abitazioni pari al 17,7%, dopo che il 2010 aveva vissuto una leggera ripresa (+ 6,8%) più che altro detrminata dal crollo dell’esercizio ancora precedente. Ragionando in termini assoluti, il totale delle case vendute in Spagna è stato pari a 361.831 unità, meno della metà dell’ammontare che era stato riscontrato nell’ultimo anno antecedente all’esplosione della crisi economico finanziari del 2008.

Calo del 12% negli investimenti immobiliari in Italia

 Secondo quanto rivela uno studio condotto dal Cbre, in Europa gli investimenti immobiliari sarebbero cresciuti del 4% durante il 2011, per un controvalore in termini assoluti che si aggira intorno ai 115 miliardi di euro. La Penisola ha invece conseguito un andamento in controtendenza con la media del vecchio Continente, visto e considerato che i dati Cbre sostengono come gli impieghi nel mattone siano calati del 12%, per una cifra vicina ai 4,3 miliardi di euro.

A penalizzare fortemente il trend degli investimenti italiani è stato il contributo degli investitori esteri, che hanno ridotto la spesa del 22% a 1,1 miliardi di euro, pari al 25% del totale. “Negli ultimi mesi dello scorso anno parallelamente all’acuirsi della crisi del debito” – ha osservato l’amministratore di Cbre Italia, Alessandro Mazzanti – “abbiamo assistito a un raffreddamento del sentiment, degli investitori che stavano guardando a operazioni in Italia”.

Investimenti immobiliari, buone prospettive per il mercato brasiliano

 Secondo alcune recenti previsioni, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Brasile dovrebbero crescere ancora durante il 2012, seppur con ritmi sensibilmente inferiori a quanto riscontrato nel corso degli esercizi precedenti. Un sondaggio compiuto tra alcuni esperti finanziari auspica infatti una crescita dei valori commerciali compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 10 punti percentuali, con il pericolo – tuttavia – che si possa finire in una pericolosa bolla speculativa.

A trainare la crescita del mercato immobiliare brasiliano è la locale “classe media”, il cui reddito e il tenore di vita è significativamente migliorato negli ultimi anni, con un ampio volume di persone che ha scelto di abbandonare la strada della locazione per decidere di acquisire una propria prima casa, contribuendo in tal modo a generare evidenti pressioni al rialzo nel corso dei prezzi delle proprietà abitative del Paese sud americano.

Vendite case, buona chiusura 2011 nel mercato americano

 Sono arrivati gli ultimi dati 2011 relativi al volume di vendite di case nel mercato immobiliare statunitense. Numeri che si preannunciano positivi, e che mettono le basi per un avvio 2012 che dovrebbe potersi consolidare su livelli di transazioni certamente più elevati di quelli dello stesso periodo dello scorso anno.

Ragionando sui dati consuntivi, ad ogni modo, dobbiamo affermare come le case vendute sul mercato secondario (cioè quelle non nuove, appartenute ad altri proprietari immobiliari, le quali costituiscono la grandissima maggioranza delle operazioni di compravendita sul real estate), sono cresciute di 5 punti percentuali durante il mese di dicembre 2011 rispetto al mese precedente, con un volume annualizzato pari a 4,61 milioni di unità, e per il terzo mese di rialzo consecutivo.

Immobiliare USA, rallentamento delle nuove costruzioni

 Secondo quanto affermato dai dati diffusi dal Dipartimento del Commercio di Washington, le nuove attività di costruzione di proprietà immobiliari avrebbero subito un forte rallentamento durante il mese di dicembre, arrivando a collocarsi su soglie significativamente inferiori a quelle precedentemente attese da parte dei principali analisti di mercato.

Stando ai dati ufficiali, infatti, i cantieri avrebbero dato il via a un volume annualizzato di nuove costruzioni pari a 657 mila unità abitative, in calo di 4,1 punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del precedente mese di novembre. A subire contrazioni più gravi della media sarebbero state inoltre le costruzioni di fabbricati adibiti a ospitare più unità abitative, mentre le unifamiliari avrebbero tenuto meglio il mercato.

Mercato immobiliare Italia, ottimismo tra i compratori

 Secondo una recentissima ricerca condotta da Immobiliare.it, gli italiani si confermano piuttosto ottimisti per quanto concerne l’andamento del mercato immobiliare. Il portale del settore ricorda infatti come sia stabile la percentuale di persone che ritengono che questo sia un buon momento per poter comprare casa: dopo il brusco calo avvertito a metà 2011, infatti, la percentuale degli ottimisti è rimasta stabile intorno al 45% per l’ultimo trimestre dell’anno.

La stabilità della fetta di italiani che ritiene che l’operazione di acquisto immobiliare sia molto conveniente in questo momento, va inoltre ad aggiungersi a una crescente quota di popolazione italiana che invece ritiene che sia più conveniente rimandare gli investimenti immobiliari tra un anno: la percentuale degli italiani che ritiene sia meglio acquistare casa all’inizio del 2013 è infatti cresciuta dal 19,2% al 21,72%, mentre rimane stabile intorno al 20% la quota di pessimisti che invece ritiene che non è ancora giunto il momento per definire quando acquistare.

Prezzi case, anche Rightmove certifica il calo inglese

 Dopo altre società di osservazione, anche Rightmove Plc si è mossa ad annunciare il nuovo calo dei prezzi delle case nel mercato del Regno Unito. Una contrazione che avrebbe riguardato anche il mese di gennaio che sta per giungere a conclusione, dimostrando come il 2012 sia iniziato con lo stesso ritmo negativo che aveva contraddistinto l’ultima parte del 2011. La società britannica ha poi dichiarato che il nuovo anno sarà un periodo particolarmente “sfidante” per il real estate locale.

Intanto, ragionando sui dati consolidati, evidenziamo come i prezzi delle case inglesi e gallesi siano calati di 0,8 punti percentuali a gennaio 2012 rispetto ai valori riscontrati alla fine del precedente mese di dicembre, per un controvalore medio pari a 224.060 sterline. A Londra, come oramai tradizionalmente accade anche in tempi di crisi, i valori commerciali delle abitazioni hanno agito in netta controtendenza, andando a guadagnare 0,8 punti percentuali su base mensile.

Scarso contributo dell’immobiliare USA alla crescita economica

 Il mercato immobiliare americano? Non fornirà che un “modesto” contributo alla crescita economica locale. A dirsi convinta di ciò è la società Fannie Mae (che ritroviamo abbastanza spesso sulle pagine del nostro blog insieme alla Freddie Mac, per i risultati dei rispettivi monitoraggi), che dichiara come l’andamento delle vendite di case e le attività dell’industria delle costruzioni, nel 2012, saranno incapaci di generare l’idonea spinta propulsiva a un’economia statunitense che non è ancora uscita totalmente dalla crisi.

Le vendite di case (comprendendo in tale novero sia quelle di nuova realizzazione, sia quelle usate, avvenute sul mercato secondario), aumenteranno di 3,5 punti percentuali. L’avvio di nuove costruzioni sarà invece in grado di giungere fino a un massimo di 16 punti percentuali, grazie soprattutto al positivo contributo del segmento delle proprietà unifamiliari.